APICE:commissione interna

Nonostante la recente compattezza sindacale di tutti gli operai, durante gli Ultimi scioperi, la paura regna ancora sovrana nello stabilimento Apice di Massarosa.
A questo proposito ricominciano le tristi note di una famosa musica, suonata oramai da diversi strumenti: è che noi vogliamo risuonare questa volta col tamburo, per vedere se anche quelli più duri d'orecchi riescono a sentire l'antifona.
Vogliamo alludere alla Commissione Interna.
E' mai possibile che nessuno abbia più il coraggio di riparlarne?
E allora ne riparleremo noi.
Già in passato furono fatti alcuni tentativi, sempre troncati sul nascere dalle forze padronali e anche con modi non tanto democratici. Ma allora l'operaio non aveva ancora la forza necessaria a controbatterla, perché non sapeva ancora che la sua forza si doveva basare sulla compattezza.
Dopo queste due ultime prove di solidarietà, ci sembra però di poter sperare bene.
L'azienda, come è evidente, è costituita in maggioranza da mano d'opera femminile. Se per il settore maschile ci potremmo considerare abbastanza soddisfatti per il numero dei probabili aspiranti a far parte della commissione interna, non si è altrettanto soddisfatti per quello femminile. Occorre quindi un particolare incitamento nei loro riguardi. Anche perché i suoi problemi sono, per natura, più complessi e delicati, in confronto con i nostri.
La Commissione Interna serve per tutelare i diritti dei lavoratori, per liberare l'operaio dall'incu-bo di essere solo e indifeso e per tante altre cose ancora, di cui si potrà parlare in un'altra occasione.
Poi basta pensare che agli industriali non è mai piaciuta e spesso succede che quello che non piace a loro, voglia dire che va bene per noi.
Dunque, per prima cosa, per fare questa bene, detta commissione, occorre (come tutte le cose che debbono riuscire bene a tutti i costi) occorre tanta, ma tanta buona volontà.
Bisogna lasciare da parte il così detto «menefreghismo». Occorrono persone serie, coscienti (anche se non sono di grandi qualità) e con quel poco di coraggio di cui non si può fare a meno, ma che ogni essere umano che si rispetti ha certamente.
Cari amici, questo è ciò che dobbiamo fare per prima cosa, buttiamo la paura al di là dei cancelli e lavoriamo tranquilli e sicuri per un domani migliore.
Un'azienda senza Commissione Interna è una nave in balìa delle onde e dell'arbitrio degli ufficiali di bordo.




un operaio


in Il Nostro Lavoro: Il NL - Anno 2 - N. 7 Viareggio - Luglio 1964, Luglio 1964

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