Sono continuati gli scioperi dei calzaturieri per il rinnovo del contratto nazionale.
All'APICE la partecipazione è stata totale, meno naturalmente gli impiegati e i maestri e le maestre di reparto (cioè i soliti capetti).
Ci è pervenuta dall'Apice una somma per «il nostro lavoro»: mentre ringraziamo cordialmente, ci rallegriamo con gli operai che hanno preso l'iniziativa, nonostante tutto.
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Alla Pavimenti Apuani il piazzale di caricamento degli autotreni è a cielo scoperto. Per riparare dalla pioggia gli operai e operaie che stivano i cassoni, vi sono 4 o 5 impermeabili così sdruciti e malmessi da non poter essere usati: non rimane che prendersi tutta la pioggia e lasciarsi intorsare come spugne.
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Un operaio (bravo ragazzo tutto dedito alla famiglia composta di tre persone, lavora in un cantiere, operaio specializzato, buon cottimista) mi raccontava che ha portato al Monte di Pietà il fermacravatte e i gemelli d'oro per arrivare al giorno di paga. Mi ha fatto vedere, vergognandosi come un bambino, l'assegno per il Sindacato che non ha consegnato e mi diceva: non potevo, non potevo, mi ci vengono due bistecche per mia moglie che è stata malata.
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Alle Rubinetterie Ponsi circola fra gli operai questa voce: i prati non sono tutti verdi.
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Alla Fervet qualcosa si sta muovendo: ne diamo volentieri atto nella fiducia che il miglioramento continui senza stanchezze. Intanto fervono i lavori d'installazione di gabinetti di decenza nei diversi reparti: sono molto moderni e veramente confortevoli.
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E' avvenuto, non certamente a caso però, che un sacerdote, don Cesare Carli, incaricato di parlare ai dipendenti della Work di Massarosa durante l'intervallo di mezzogiorno, nei primi tre giorni della Settimana Santa, dopo faticose trattative col Cav. Giannini, imprenditore della detta azienda, quando è andato a parlare ha trovato i dirigenti e gli operai non avvertiti e il detto Cavaliere reso irreperibile. Evidentemente non ha potuto parlare.
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Come si sa, ai Cantieri Picchiotti l'orario di lavoro è stato ridotto di quattro ore settimanali. Giorni fa alcuni operai sono stati richiesti di fare alcune ore straordinarie per terminare un lavoro urgente. L'accettazione però è stata condizionata per solidarietà con tutte le altre maestranze, al ripristino dell'orario completo per tutti, almeno per un mese. La condizione non è stata accettata dalla Direzione e quelle ore straordinarie richieste non sono state effettuate.
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Al Calzaturificio «Massarosa», a differenza dell'Apice, gli operai sono completamente falliti. L'imprenditore è riuscito brillantemente a dominare la situazione: fra le altre cose, come notato nel numero precedente del nostro giornale, si dice che abbia aumentato del 20% il salario a un gruppetto di operai (saranno i soliti capetti) e ha offerto a tutti i dipendenti (non si sa bene se «a condizione» che non scioperassero o se «perchè» non hanno scioperato e quindi in premio di fedeltà) viaggio a Firenze e partita Ita-lia-Cecoslovacchia, al modico prezzo di L. 500.
in Il Nostro Lavoro: Il NL - Anno 2 - N° 4 Viareggio - Aprile 1964, Aprile 1964
Luigi Sonnenfeld
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