A proposito di tasse, siamo nel mese di marzo e si sente dappertutto parlare di dichiarazioni di reddito o denuncia Vanoni. Quella denuncia cioè che gli italiani che lavorano (lavoratori dipendenti, commercianti, industriali, ecc.) devono fare perchè lo Stato metta sui loro guadagni quelle tasse che vanno ad alimentare la cassa per la spesa pubblica.
E' il mese delle preoccupazioni per gli industriali e i cittadini dai grossi redditi perchè sono alla ricerca di nuovi mezzi per pagare il meno possibile, facendo anche sparire fra le pieghe della denuncia centinaia di mila lire o milioni. E' anche il mese delle preoccupazioni per quei lavoratori, impiegati e operai che hanno guadagnato poco, ma che purtroppo superano i limiti di reddito per non essere tassabili.
Migliaia di lavoratori infatti non sono arrivati a guadagnare nello scorso anno un milione, ma ci sono anche quelli che si sono avvicinati al milione e mezzo e per questi non c'è via di scampo secondo la legge. Per due motivi: 1° - perchè il reddito di lavoro subordinato è sempre controllabile, basta chiedere una dichiarazione alla ditta dove uno lavora e l'ufficio delle imposte sa alla lira quanto è il guadagno del tizio. 2°. perchè è così semplice la denuncia per il solo reddito di lavoro che non si può impasticciare con l'aiuto di qualche complicazione: tanto guadagnato- tante le detrazioni consentite (molto elementari) - tanto il tassabile.
Sarebbe augurabile che non ci fosse nessuno al disotto delle ottantamila lire mensili (e purtroppo ce ne sono così tanti!), anzi tutti al disopra delle centomila e più, ma sarebbe anche bello che chi ha la fortuna di arrivarci non avesse poi il pensiero di doverci ripagare sopra le «tasse».
Tanti operai e impiegati arrivano ad avere guadagnato più di un milione dopo ore di straordinario, lavoro notturno, lavoro in giorni festivi, e quando arriva Marzo si trovano di fronte il problema di dover dichiarare quanto hanno guadagnato per essere in regola con la legge. E sono pensieri per gli impiegati e operai che per quelle centomila lire in più dovranno pagare forse quindici-ventimila lire di complementare. Cercano tutti i mezzi per non essere tassabili, ma le detrazioni sono poche: 20% sul lordo guadagnato; Ricchezza Mobile già pagata mese per mese; imposta di famiglia (e anche questa è una tassa!), più assicurazioni sulla vita, se ci sono, interessi passivi per mutui, ipoteche, ecc.; 960.000 è per quest'anno il limite oltre il quale il lavoratore deve pagare su quello che resta dopo aver tolto ancora i carichi di famiglia e le 240.000 di quota fissa per franchigia.
Per chi non arriva al milione di guadagno, 960.000 sembrano tante, ma per chi lo supera di poco è un vero dispiacere dover pagare per alcune decine di mila lire una tassa che si fa sicuramente sentire sul bilancio familiare. Anche perchè viene da riflettere una cosa: sul guadagno di un milione o poco più non si possono togliere cinquanta o centomila lire per non pagare quelle dieci o quindicimila di tasse, mentre sui guadagni di milioni le centomila lire si perdono fra le cifre! ! ! Così chi ha guadagnato tanto è vero che paga molto, ma può arrangiarsi meglio, mentre chi ha guadagnato poco non può fare altro che pagare!
E. C.
in Il Nostro Lavoro: Il NL - Anno 2 - N° 3 Viareggio - Marzo 1964, Marzo 1964
Luigi Sonnenfeld
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