Ore 12: dove pranzano gli operai

Mensa del Cantiere navale M. & B. Benetti

Sono andato a vedere la mensa del cantiere navale M. e B. Benetti. Ogni mese, su «il nostro lavoro», vorrei descrivere una mensa aziendale o un refettorio che sia.
Ho cominciato con quella del cantiere Benetti perché è la più recente e forse la meglio attrezzata da ogni punto di vista.
Cinquanta metri avanti l'ingresso al cantiere, sulla sinistra, è il capannone in armatura di ferro e copertura di eternit e plastica.
Sotto la gran volta, subito all'ingresso, l'ampio spazio riservato al posteggio moto e biciclette. In fondo a destra l'ingresso alla mensa, a sinistra quello al magazzino alimentari e cucine. Più a fianco a sinistra, l'ingresso per i lavandini e le docce, sistemate in modo conveniente, ognuna ha dove spogliarsi e dove lavarsi, con ripari a tendaggi di plastica bianca. L'acqua calda è sempre pronta per via di un grosso bruciatore automatico che provvede anche al riscaldamento di tutti gli ambienti attraverso impianti ad aria condizionata.
E' l'ora di pranzo. Molti operai sono già ai tavoli di fòrmica, altri sono ancora in coda forniti di un largo vassoio di plastica sul quale accogliere il piatto della pasta, del secondo, il panino di 100 grammi, la bottiglietta del quartino di vino. Allo sportello della cucina quattro giovani ragazze provvedono al servizio.
La sala è molto riscaldata. E' linda, ben imbiancata, intorno alle pareti molti ingrandimenti fotografici di navi e vari del cantiere.
I tavoli sono quasi tutti occupati e trovo soddisfazione generale quando domando se tutto va bene. Il mangiare è discreto, mi dicono, e un'occhiata ai vassoi lo dimostra, perché, dopo i primi tempi, è diventato assai abbondante e distribuito a tutti con imparziale serietà.
E' di particolare interesse il fatto che un giorno per l'altro, l'operaio può segnare su una piccola tabella, di cui è fornito ogni tavolo, ciò che gli piacerebbe mangiare e può scegliere fra cinque tipi di minestra e fra tre tipi di secondo piatto, più poi fra diversi piatti freddi.
Il panino della razione è di 100 grammi : chi ne desidera ancora può acquistarlo a 15 lire il panino. Così anche per il vino, che viene ceduto a chi ne desidera di più oltre la razione, a 35 lire il quartino. La pasta è sempre in abbondanza e può essere richiesto gratuitamente il bis. E' a
disposizione, naturalmente a pagamento, formaggio, prosciutto, ecc. E con 30 lire si può chiudere il pranzo con un buon caffé espresso.
Mi sono rallegrato col cuoco, una persona simpatica e gentile, e lui mi ha detto (santo cielo, cosa si deve dire a un prete?): «Facciamo come comanda Dio!». E io non ho potuto che rispondere che sicuramente tutto allora sarebbe andato bene, in cucina.
La quota fissa è di 270 lire a pasto. Ciascun operaio è fornito di un tesserino sul quale a ogni pasto viene fatto un buco. Chi vuole può pagare immediatamente, o alla fine della settimana o della quindicina, o può chiedere che le spese della mensa gli siano trattenute sulla busta. Da notare che è stata continuata la corresponsione delle 50 lire per mancata mensa e quindi, in definitiva, il pranzo alla mensa aziendale all'operaio viene a costare 220 lire.
Tutta l'attrezzatura della mensa e della cucina è proprietà del Cantiere, come pure la manutenzione, l'esercizio della mensa e il personale occorrente è stato mandato dalla Società A.M.A. (appalto mense aziendali di Genova).
Dai tempi del tegamino scaldato sulla forgia o col cannello, per mangiare poi seduti su una pietra un bel cammino è stato fatto. E è doveroso darne atto, riconoscendo una sistemazione veramente ottima, rispondente a criteri di intelligenza e di umanità. In molti altri problemi non è stato fatto lo stesso cammino in avanti, ma questo è un altro discorso, assai più complesso e difficile, però me lo facevano molti operai seduti alla tavola di fòrmica, davanti a un bel risotto fumante, in quel calduccio simpatico di una giornata un po' fredda e piovosa.
No, non è perché gli operai non si contentano mai!
Ormai ero rimasto solo e parlavo con l'impiegato che ha avuto affidato l'incarico della sistemazione di questo reparto assistenziale del cantiere e al quale si è dedicato con tanta buona volontà: era l'una e la sirena aveva suonato l'inizio del lavoro (non è troppo breve un'ora soltanto d'interruzione a mezzogiorno?) e all'uscita mi ha fatto notare due distributori per miscela, benzina normale e super: dalle 5 alle 6, tutte le sere, vi è un incaricato per il rifornimento riservato ai dipendenti del cantiere: secondo la percentuale di olio la miscela costa meno da 14 a 28 lire al litro. A 11 lire meno viene la benzina normale e a 10 la super.
Una buona idea, non vi pare?


d. S.


in Il Nostro Lavoro: Il NL - Anno 2 - N° 2 Viareggio - Febbraio 1964, Febbraio 1964

menù del sito


Home | Chi siamo |

ARCHIVIO

Don Sirio Politi

Don Beppe Socci

Contatto

Luigi Sonnenfeld
e-mail
tel: 058446455

Link consigliati | Ricerca globale |

INFO: Luigi Sonnenfeld - tel. 0584-46455 -