Risposte a domande fatte a una quindicina di giovani operai e operaie, dipendenti da diverse aziende, riportate su «Politica», un quindicinale stampato a Firenze, nel numero 17 del 1 ottobre 1963. Eccone uno stralcio:
«Come si comportano i datori di lavoro nei confronti dei dipendenti? Io le racconto due fatti e stia sicuro che non sono inventati. A chiunque può chiedere conferma di quanto sto per dire. Chi sta parlando è un giovane tornato da pochi mesi dal servizio militare.
E' giusto, dice, che uno tornando dal servizio militare, si senta dire che nella fabbrica dove ha lavorato prima di partire, non c'è più posto per lui? Io dico di no. E questo è il primo. Ora c'è il secondo. E' successo di recente. Un datore di lavoro è stato condannato dalla pretura per aver commesso dodici reati nei confronti dei suoi dipendenti e degli organi assicurativi. Questo datore di lavoro non ha versato all'INPS il contributo del 15% a favore del fondo di disoccupazione su undicimila ore di lavoro straordinario eseguito da 87 operai, i contributi alla cassa assegni familiari, alla Cassa integrazione guadagni, all'INAM per il trattamento economico di 86 lavoratrici madri; non ha inviato i rendiconti dei contributi; ha versato a 86 operai le buste paga senza l'indicazione delle ore di lavoro straordinario effettuato in due anni e ha fatto eseguire a 29 apprendisti 48 ore di lavoro alla settimana, anziché 44 come prescrive la legge... un bel po' di roba, non le pare? Ma se l'è cavata con la multa di poche migliaia di lire, una sciocchezza.
- Non è un caso particolare?
- Non è un caso particolare. Più o meno tutti fanno così. C'è però che riesce a sgabellarla, grazie a conoscenze o alla bravura dei suoi impiegati nel camuffare le sue irregolarità».
in Il Nostro Lavoro: Il NL - Anno 2 - N. 1 Viareggio - Gennaio 1964, Gennaio 1964
Luigi Sonnenfeld
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