Il crumiraggio

L'esperienza

Ecco a grandi linee il sistema usato in una Impresa per impedire l'adesione dei dipendenti agli scioperi e per dividere i dipendenti stessi in due categorie: crumiri e scioperanti, così da far franare le azioni di rivendicazione salariale. Queste infatti si protraggono per lungo tempo e in parte falliscono, perchè un numero non indifferente di operai continua a lavorare. Il sistema è articolato in modo tale che non si esaurisce durante gli scioperi, ma va oltre e sono soprattutto le conseguenze che comporta lo scioperare che influiscono sulle decisioni dei lavoratori.
Nell'azienda esiste un apposito registro sul quale vengono scrupolosamente segnati i nomi di coloro che non si presentano al lavoro. Questo registro è così importante che - dopo gli scioperi - viene consultato ad ogni minima richiesta dello operaio. E se uno è stato segnato nero su quel registro, nero resta: dall'azienda non avrà più alcun aiuto.
Se un figlio ha avuto la speranza di entrare in ditta, al posto del padre che lascia il lavoro dopo 20-30 anni di servizio... bisogna che si rivolga altrove: i figli di scioperanti non sono più graditi.
Se un operaio vuole migliorare la qualifica e vorrebbe un posto più adatto per arrivare, si prepari a veder passare gli anni e sfuggirgli di sotto tutti i posti migliori perchè su quel registro c'è stato scritto nero!
Ma per quello che non ha scioperato ed è stato fedele per più di una volta, forse dopo qualche mese, o anche meno il passaggio di qualifica è logico, l'assunzione di un parente è normale, la promessa di una casa è cosa sicura, e se poi ha bisogno di un prestito si potrà sistemare anche quello. Sorrisi, considerazioni e senza dubbio un brillante avvenire nella azienda.
Intanto, quando viene il momento della paga, lo scioperante prende solo quattro soldi, l'altro, invece, oltre alla paga normale ci trova premi straordinari, compensi speciali, e voci varie che in pratica raddoppiano il salario. Da 60 mila arriva a 110, 120 mila e più.
Perchè, fra l'altro, il crumiro può lavorare di più per sostituire chi manca. Gli viene chiesto se può rimpiazzare quel turno, se è disposto a continuare per quel altro, ci sarebbe da essere pronti nel caso mancasse anche il tale ecc. Allora la cosa diventa tanto complicata che l'azienda per agevolare questo crumiro gli offre da mangiare e dormire sul posto di lavoro. A conti fatti quello ha la prospettiva di mettersi un gruzzolo da parte, se lo sciopero continua. E perchè non dovrebbe accettare quando in un mese può comprare una motocicletta, o può saldare il debito della macchina, o può fissare una gita di qualche giorno magari all'estero? Sgobberà per un mese e forse più se lo sciopero si ripete spesso (pazienza se si trovano subito d'accordo, ma prima o poi si ricomincerà), ma qualcosa in mano gli resta! E con questi ragionamenti il crumiro dimentica i compagni che stanno sacrificandosi anche per lui.
Perchè chi sciopera non arriva alla metà del mese, fa debiti su debiti, chiede prestiti a parenti o conoscenti, si limita il fumo, il cinema ecc. E pensare che i crumiri stando dentro l'azienda oltre a tutto hanno pagato anche il mangiare, il bere, il fumo, ecc...!!!
In queste condizioni l'operaio non può essere libero di lottare per una rivendicazione giusta. Ci sono delle offerte da parte dell'azienda troppo allettanti; e ci sono delle conseguenze negative troppo dure. Il benessere preme a tutti e il bisogno non manca mai per giustificare una condotta poro leale nei confronti dei compagni di lavoro che lottano. Visti tutti i vantaggi che ne derivano e visti anche gli svantaggi, molti scelgono la parte di chi li sa comprare. Perchè tutti questi sistemi non sono che mezzi di acquisto della merce più preziosa: chi lavora. E le offerte così allettanti e così pressanti comprano, riescono a comprare e a dividere i lavoratori. Chi è col padrone perchè fa i suoi interessi, insieme a quelli del padrone e chi è contro, e non fa i propri interessi, ma fa gli interessi di chi non ha scioperato; perchè se vengono ottenuti gli aumenti li prende anche il crumiro e ne sente subito il vantaggio, mentre lo scioperante è tanto pieno di debiti che per qualche mese non se ne accorge neppure!
Questa è una storia di pochi mesi fa e vissuta con tanta sofferenza da centinaia e centinaia di operai per i quali la libertà di sciopero è stata soltanto la libertà di coprirsi di debiti, di rischiare cose incresciose, di rimetterci da ogni punto di vista, dentro e fuori l'azienda ecc.
Per i crumiri è stata invece la libertà di andare a lavorare e cioè di fare grossi guadagni, di ottenere privilegi d'ogni sorta, di mettersi contro i propri compagni di lavoro, di moltiplicare i rancori e forse odio nell'ambiente di lavoro e fuori ecc.
Non si può non domandarci se, nel primo caso come nel secondo, si possa parlare seriamente di libertà nel mondo operaio.


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in Il Nostro Lavoro: Il NL - Anno 2 - N. 1 Viareggio - Gennaio 1964, Gennaio 1964

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