Il crumiraggio

L'etimologia

Quale l'origine del termine? La parola «crumiro» è penetrata in Italia alla fine del secolo scorso. «Krumiri» era il nome di una banda di predoni del Nord-Africa, che, al tempo dell'occupazione francese della Tunisia, si posero al servizio degli occupanti compiendo angherie e saccheggi contro le loro stesse genti.
Si è poi avuta la trasposizione nel campo sindacale, appunto per indicare e qualificare, con un indubbio senso dispregiativo e negativo, l'atteggiamento di chi, tradendo i propri interessi e quelli degli altri compagni di lavoro, si mette a disposizione del datore di lavoro per far fallire l'azione sindacale tendente ad ottenere miglioramenti di ordine economico e normativo. Parola dura e significativa, ne conveniamo.
Ma in altri Paesi il giudizio è più sferzante (e il picchettaggio molto... pressante e deciso). In Francia l'appellativo più antico è «fraux frére» (falso fratello) ma comunemente vengono usate espressioni come «rat» (sorcio) e «sarrasin» (saraceno). «Jaune» è il sindacato, la vera e propria organizzazione che, al servizio dèi padroni, organizza il crumiraggio. Gli Inglesi sono i più caustici: chiamano i crumiri «blakleger» (scarafaggi), mentre gli Americani adoperano «scab» (rognoso).
I più feroci rimangono i Giapponesi che bollano il crumiro con la parola di «peste».



in Il Nostro Lavoro: Il NL - Anno 2 - N. 1 Viareggio - Gennaio 1964, Gennaio 1964

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