Gli auguri di Natale al cantiere F.lli Benetti sono stati dati agli operai quest'anno con qualche giorno di anticipo da parte della Direzione. Auguri particolari, naturalmente, auguri che forse nessun altro padrone ha mai dato in così brutale maniera in vicinanza di certe, ricorrenze quando, generalmente, più o meno apparentemente, gli operai si congedano dai padroni in maniera piuttosto familiare, scambiandosi gli auguri.
Bisogna subito dire che da un pò di tempo in detti cantieri si vive nell'equivoco ed è strano perch+ ciò avviene proprio ora che ci si è ingranditi e organizzati e il lavoro non manca; quando c'erano 2 o 3 baracche (6-7 anni fa) era tutta una famiglia, ora invece che tutto, per l'azienda, va per il meglio, ai padroni piace sfidare gli operai: così è stato ed in maniera talmente assurda da far nascere risentimenti profondi negli operai che sono stati costretti, a così pochi giorni dal S. Natale, ad incrociare le braccia con tutte le conseguenze che, in ambedue le parti, ciò comporterà.
Tutto è successo perchè, dopo scioperi succedutisi in questo ultimo mese per rivendicazioni riguardanti lavori a cottimo (forma di lavoro in uso nelle principali aziende) e premi di produzione, sembrava si giungesse ad un accordo, quando il principale ha fatto sapere che la questione, già in mano al sindacato degli industriali e a quelli degli operai, era preferibile discuterla nell'ambito della azienda in una maniera che lasciava sperare bene.
Però, una volta ritirato tutto e arrivati al nocciolo del discorso, il principale, con un fare misterioso, ha fatto marcia indietro, dicendo che non era il momento e con il classico «si vedrà» ha liquidato tutti.
Per gli operai è stato come un fulmine a del sereno, una parte così non la meritavano e quindi sono scesi nuovamente in sciopero.
Bisogna osservare la scena, l'indifferenza del padrone, l'attimo di ribellione degli operai; in qualcuno si notava un profondo risentimento: situazioni che, proprio vicino a questa grande festa, la migliore dell'anno penso, non sono la migliore cosa da portare a casa.
Particolare nota di rilievo e che non si è nemmeno voluta discutere la cosa e per gli operai e stata una grande delusione.
Quello che non si comprende (è uno che ha visto gli ultimi vistosi sviluppi del cantiere, che scrive) è questo: come fa il principale a dimenticare i tempi in cui invitava le maestranze alla più stretta collaborazione quando, in prossimità di certe scadenze di lavoro collegate a penalità rilevanti, si trovava in cattive acque: e allora gli operai lavoravano giorno e notte, di festa e di lavoro, ce la mettevano tutta e tutto, per la ditta, e tutto è stato sempre risolto nel migliore dei modi: era un piacere vedere la festa del varo; tutti contenti, il principale e gli operai che, anche se stanchi, avevano l'impressione di vivere in una grande famiglia.
Non si ricorda la direzione quando un'agitazione per richieste, di vari giorni, si risolse poi in un aumento di 1000 lire accettate dagli operai?
Questi ed altri fatti sono la riprova della buona volontà delle maestranze; lo sviluppo stesso della azienda è a riprova di tutto Questo è allora perchè, ora che tutto va per il meglio, succedono queste cose?
Tutti gli anni abbiamo assistito alla commovente scena degli auguri natalizi al principale, questo anno ciò non si è verificato e è stata una cosa che non ha fatto certo piacere agli uni e onore agli altri.
L'augurio che ci facciamo è che certe cose accadano molto più di rado: a tutti l'invito a fare il suo esame di coscienza perchè tutto ritorni, a detto di favola, come una volta e meglio ancora.
La Commissione Interna
in Il Nostro Lavoro: Il NL - Anno 2 - N. 1 Viareggio - Gennaio 1964, Gennaio 1964
Luigi Sonnenfeld
e-mail
tel: 058446455