3° numero

immagine:  3° numero Siamo al terzo numero di questa pubblicazione. Non è affatto il caso di fare bilanci per vedere come stanno andando avanti le cose. Abbiamo messo insieme il testo del giornale secondo il metodo stabilito e con una partecipazione operaia da poter giustamente concludere che questo è un foglio a disposizione dei problemi operai e fondamentalmente composto dagli operai stessi. Nasce veramente da ambienti di lavoro e ha una concretezza autenticamente operaia.
La distribuzione è stata capillare, paziente, ma è arrivata pressoché in tutte le aziende, officine, centri di lavoro. E anche la distribuzione è stata fatta da operai nelle aziende più grandi. E dagli operai al cancello degli stabilimenti e dei cantieri sono state raccolte le offerte: non sono sufficienti a coprire la spesa presso la tipografia, sono però molto significative per impegno e simpatia. Alcuni amici hanno poi integrato la raccolta e il bilancio finanziario è in pari per i primi due numeri.
L'accoglienza da parte degli operai ai quali è destinata la pubblicazione, è stata serena, aperta, cordialissima, con chiari segni di vera comprensione e adesione, fino a simpatie incondizionate.
Gli altri? Da parte dei dirigenti d'azienda, classe padronale ecc. non vi sono stati né apprezzamenti, né risentimenti.
Qualche gesto d'insopportazione, ma forse determinato soltanto da nervosismo personale e null'altro.
Vi sarebbe da dire di chi sta ai margini del mondo operaio e guarda ciò che nel mondo operaio avviene con
occhio dubbioso, piuttosto sfiduciato, da posizioni di critica e di pretesa di chi sa quali cose. Certi impegni, come quello di questo foglio che non ha importanze particolari, ma è però di una certa originalità, non si possono
sostenere a forza di chiarimenti e di dimostrazioni fatte di parole: il foglio è quello che è. D'accordo, con tanti
difetti, con molti rischi, con alquante imprudenze e, concediamolo, con perfino eccessività, però il suo programma, il suo contenuto, le sue finalità non sono veri estremismi, tanto meno partigianeria.
E' una visione dei problemi umani del mondo del lavoro fatta dal punto di vista dell'operaio. Nessuno può negare il diritto di vedere le cose da un particolare punto di vista, e quindi con angolature ben precise.
Quel punto di vista non è stato accettato così a casaccio, come capita, e tanto meno preso da certe sistemazioni ormai ben determinate e organizzate su un piano ideologico e concreto: sarebbe stato impegno assurdo e forse anche facilone. Chi pensa così e giudica il foglio con questi criteri, dimostra di non aver capito nulla, e, quel che è peggio, verrebbe a dire che nel mondo operaio, se un'azione di seria e impegnata presenza viene tentata, non può che essere confusa con movimenti estremisti ecc.
E' ridicolo pensare una cosa del genere, eppure è mentalità diffusa.
No, il punto di vista dal quale fondamentalmente il giornale guarda il mondo operaio e i suoi problemi umani, in tutto il loro insieme, è il punto di vista cristiano. Vi è il Vangelo, vi è la dottrina sociale della Chiesa a stabilire e a offrire basi dottrinarie, criteri di giudizio e modi di impegno più che abbondanti per spingere coscienze aperte a entrare nel mondo operaio e annunciarvi una liberazione, stabilirvi una realtà di giustizia, insegnarvi una moralità di condotta e di rapporti fino a ottenere una dignità alla persona e alla sua collettività, in modo da costruire uomini veri e quindi cristiani autentici e Figli di Dio.
Soltanto, che al Vangelo e all'insegnamento della Chiesa, bisogna credervi fino alla fiducia più assoluta e quindi completamente al di là di ogni incertezza.
Se diamo un qualche esempio di questo coraggio, ne siamo contenti, se nel frattempo suscitiamo qualche perplessità, ce ne dispiace (ma non troppo, però), se poi riuscissimo a dare qualche fiducia, allora sarebbe veramente una gran gioia.
In ogni modo speriamo che qualcosa si muova nello stagno tranquillo dei ben pensanti, dei prudenti, dei saggi, per un crescere dì interesse e di simpatia verso questo gran mondo del lavoro.




don Sirio



La riunione di redazione per il numero di febbraio sarà fatta sabato 25 gennaio p.v. alle ore 21. Sono invitate le Commissioni interne, gli operai, gli amici.



in Il Nostro Lavoro: Il NL - Anno 2 - N. 1 Viareggio - Gennaio 1964, Gennaio 1964

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