Le nostre buone intenzioni...


Può darsi che questo foglio a molti non piaccia. E specialmente agli industriali, alla classe padronale, ai dirigenti, agli impiegati e chissà a quanti altri.
Vi vedranno della demagogia, del favoritismo operaistico fatto per fregola di popolarità, qualcosa di pericoloso e di dannoso alla disciplina e alla sudditanza del mondo operaio ecc. Visioni antieconomiche e antiproduttive, criteri orribilmente unilaterali, ingenuità imperdonabile, semplicismo dilettantistico. Buon servizio agli avversari, comunismo da sacrestia... tutto previsto e tutto già scontato in partenza. Difficoltà vecchie e inutili. Speriamo che ci siano evitate.
Vediamo invece come potrebbero essere le cose. Come potrebbero, se vi fosse da parte di tutti una vera e onesta ricerca della Verità, un senso profondo della giustizia, una visione chiara e oggettiva delle cose.
Perchè tutti abbiamo bisogno di essere aiutati a conoscere il bene e il male. Tutti. Anche quelli trincerati dietro posizioni di privilegio. Dentro l'ufficio. Oltre i muri dei grandi interessi. Perduti dietro le grandi responsabilità.
Una voce che racconti cose che diversamente non arriverebbero mai sul tavolo del dirigente o se ci arrivano vi arrivano soltanto filtrate e setacciate dal servizio informazioni; una voce serena e onesta (almeno si vorrebbe, per quanto è possibile) non è che sia inutile e non è detto che non renda un buon servizio all'azienda e quindi anche al dirigente e al buon andamento delle istituzioni create appositamente per risolvere problemi del mondo operaio e imprenditoriale.
Non è male che il padrone sappia e il dirigente conosca e l'impiegato ricordi bene che certa maniera di fare, certa mentalità, in fondo nuoce, si ritorce in perdita per tutti, determina risentimenti e poi è sofferenza inutile, è cosa ingiusta, non va bene assolutamente, da qualsiasi punto di vista si riguardi, tranne che dal punto di vista di un egoismo chiuso a doppia mandata nella cassaforte dei propri interessi.
Purché certi problemi interessino, purché certa sensibilità esista, purché ci sia una ricerca di fare meglio le cose. Diversamente è logico che succeda che un tentativo di chiarimento e di rasserenamento sia preso invece come qualcosa che è contro se stessi e quindi mal digerito e peggio ancora tollerato.
Non siamo determinati da rancori e risentimenti, da interessi di nessun genere e tanto meno spinti da fobie per pregiudizi o preconcetti e nemmeno - ci mancherebbe altro - da pressioni o urgenze proletaristiche.
E' la Fede cristiana che costringe ad un Amore vero, autentico, verso tutti e in ordine alla Verità e alla giustizia. E' il dovere della testimonianza cristiana che obbliga a essere vivi e sinceramente presenti in questo groviglio di opposti che è l'esistenza umana per poter annunciare un messaggio di pace e di concordia, nel rispetto totale e assoluto della persona umana e nella ricerca di una convivenza serena e giusta della comunità fatta di uomini liberi.
Non so se possiamo meritare di essere giudicati tanto benevolmente, sinceramente no, perchè siamo ben lontani da questa coerenza cristiana e sacerdotale, vorremmo però pregare che fosse tenuto sempre presente questo ideale, che almeno su un piano intenzionale, è profondamente sentito .
Se la pubblicazione andrà avanti - chiediamo scusa per tutto ciò che può dispiacere su un piano personale perchè, disgraziatamente, non è sempre possibile disgiungere i problemi dagli individui e dalle istituzioni che li stanno vivendo.


don Sirio


in Il Nostro Lavoro: Il NL num. unico dicembre 1962 - Viareggio, Dicembre 1962

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