All'ex Cantiere Itoyz l'attività sta riprendendo con viva e sicura speranza. La nuova Direzione si presenta con criteri di dirigenza e di lavoro capaci di dare fiducia. Parlano di blocchi di lavoro per una produzione di diversi anni.
Anche la sistemazione del Cantiere va migliorando e gli operai sanno di poter contare sulla buona volontà dei dirigenti seriamente desiderosi di fare del loro cantiere una azienda rispettabile. L'aumento del 10 per cento sulla paga base vigente nelle altre aziende è indice buono d'indipendenza personale e di criteri industriali coraggiosi.
Gli operai ne danno atto, sinceramente, alla nuova Direzione e a poco a poco, dopo la dispersione del tempo di crisi del Cantiere, anche i vecchi operai ritornano a lavorare nelle officine e sui grandi scali di dove, ai tempi belli, scesero in mare le splendide motonavi da 6000.
Perchè gli operai si affezionano al Cantiere. Vi sono attaccati come alla casa dove sono nati e cresciuti. Vi logorano la loro vita, vi guadagnano il pane per i loro figlioli e quegli attrezzi e quelle macchine diventano come parte di se stessi.
Fu una sofferenza, come di una lunga malattia capitata in famiglia, quando il Cantiere Itoyz cominciò a declinare, un'angoscia vederlo cadere pezzo a pezzo, giorno per giorno. Era qualcosa di se stessi che andava rovinando, perchè il cantiere era cresciuto col lavoro di tutti, a prezzo di tanta fatica e aveva avuto tutte le speranze e la fiducia di un avvenire sicuro.
Quelle lunghe peregrinazioni per le strade della città per chiedere commesse di costruzioni navali per il Cantiere sull'orlo della rovina non erano soltanto motivate dall'interesse privato di avere lavoro, era anche attaccamento al Cantiere.
La nuova Direzione che a poco a poco sta riconquistando le vecchie e brave maestranze che hanno saputo costruire le 6000, sappia che può contare non soltanto sulla loro capacità, ma anche sulla loro affezione al Cantiere.
Vi sono ancora molte cose da sistemare, molti problemi da risolvere, ma tutto può essere chiarito e aggiustato con un sempre maggiore contatto fra la Direzione e le maestranze.
E' un lavoro lungo quello di creare un clima di profonda collaborazione. Vi sono problemi nel mondo operaio - almeno nella nostra zona - che non sono mai stati affrontati: ciò che ha sempre interessato e interessa è la produzione alla quale si punta come unico valore e per la quale si sacrificano a cuor leggero e si calpestano altri problemi di educazione, di formazione, di elevazione e di cultura che avrebbero la loro importanza per la produzione stessa.
E gli operai non possono dare quello che nessuno mai ha cercato di dar loro.
Ci auguriamo che la Direzione della Società Esercizio Cantieri che si annuncia così intelligente, così aperta e sensibile ai problemi operai, riesca a smuovere tanta acqua stagnante nella nostra zona di lavoro, ottenendo un Cantiere Navale modello.
Vi sono stati ultimamente un infortunio sul lavoro, malati gravi fra gli operai. Sono state organizzate raccolte di fondi che hanno dato cifre rilevanti. Molto bene. La solidarietà, l'Amore fraterno sono l'anima del mondo operaio.
La Commissione interna ringrazia vivamente e cordialmente gli operai per la loro generosa partecipazione e ringrazia in modo particolare la Direzione per il suo contributo e insieme ringrazia il Cantiere S. Lorenzo, la cooperativa Arcosaldatori, la ditta Bresciani, Greco e gli impiegati del Cantiere.
in Il Nostro Lavoro: Il NL num. unico dicembre 1962 - Viareggio, Dicembre 1962
Luigi Sonnenfeld
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