Pensiamo che quella buona gente di operai addetti alla pulizia della cittā dovrebbe essere particolarmente rispettata: č sicuramente meritevole di ogni attenzione e gratitudine do parte di tutti.
C'č invece una situazione veramente angosciosa, per non dire vergognosa : riguarda il gruppo di operai addetto al deposito di raccolta della Saspi.
Lā dove tutti i rifiuti della cittā vengono scaricati, vi sono operai addetti al selezionamento. Tutti i rifiuti devono essere accuratamente setacciati: vetri, carta, stracci ecc. e rimane la spazzatura pulita che viene accumulata e poi venduta dalla Saspi come concimazione.
Si tratta di lavorare dalla mattina alla sera fra i rifiuti. Cattivo odore, lo sporco di ogni genere, aria infetta, pericolo di tetano, ecc.
Questi operai la Saspi non li considera suoi dipendenti perchč, interpretando il capitolato di appalto dal suo punto di vista, sostiene che questo gruppo di operai non rientra nell'organico come di accordo con l'Amministrazione Comunale.
L'Amministrazione Comunale, č chiaro, non li considera suoi dipendenti, ma sostiene che rientrano nel personale alle dipendenze della Saspi. La Saspi, per considerarli suoi dipendenti, esige l'aumento dell'organico del numero di questi operai....
E sono 12 anni che si trascina questa questione e naturalmente chi ci rimette sono quei poveri disgraziati costretti a vivere di spazzatura perchč non hanno paga affatto e rimediano la loro quindicina col ricupero di tutto ciō che di vendibile ricavano dal selezionamento dei rifiuti: vendono il vetro, gli stracci, la carta, ecc. ricuperata con quel loro triste e duro lavoro.
Non hanno assicurazioni di nessun genere. Sono senza mutua e assistenza infortuni. Senza previdenza d'invaliditā e vecchiaia. Lavoro antigienico: pericolo di malattie. Maneggiano filo di ferro, latta, cocci: pericolo di tetano.
E nessuno vuole la responsabilitā di provvedere a queste malattie e incidenti.
Da 12 anni. In 12 anni l'Amministrazione Comunale non č stata capace di risolvere il problema di questa povera gente che lavora in condizioni tanto disumane per il benessere della cittā.
Angoli di buio colmati di vergogna in questo nostro tempo che si vanta di aperture sociali e di sensibilitā fraterna.
Quanti anni devono passare ancora perchč l'Amministrazione Comunale dedichi cinque minuti e un po' di cuore a questi disgraziati mezzo sepolti da montagne di rifiuti?
in Il Nostro Lavoro: Il NL num. unico dicembre 1962 - Viareggio, Dicembre 1962
Luigi Sonnenfeld
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