Gente del Vangelo

13 - La Cananea

Non è ebrea questa donna che si avvicina a Gesù e implora la guarigione della figlia indemoniata. I discepoli ne sono tanto infastiditi che pregano, a loro volta, Gesù di accogliere la richiesta della donna, per mandarla via. Il Maestro risponde con parole dure, poco comprensibili in colui che non ammette alcun limite all'amore: "Io non sono stato mandato se non alle pecore perdute della casa d'Israele".
Forse Gesù vuole mettere alla prova la donna per aiutarla ad una fiducia piena in lui e per questo addolcisce l'espressione parlando di cagnolini. E' certo che la risposta della donna, per la sua disarmante semplicità, merita il consenso di Gesù: "O donna, la tua fede è grande! Ti sia fatto come tu desideri".
C'è tanta gente semplice che dovrebbe essere provocata ad un atteggiamento analogo, franco e aperto. Ai margini della vita ecclesiastica, fuori dei circoli intellettuali cattolici, dimenticata da tutta una dimensione politica che la confina nelle masse anonime. C'è tanta gente semplice che attende di essere liberata da un rapporto necessariamente servile perché è l'unico modo con cui può ottenere qualcosa.
Questa liberazione può essere cercata, come oggi indicano molti tentativi, passando dalla richiesta di un favore particolare al diritto preteso a furor di popolo: tutta un'opera di coscientizzazione per l'affermazione di una dignità e responsabilità che appartiene al popolo.
Certo è che questo non può avvenire senza che il popolo sia chiamato ad un impegno serio e sia scalfita l'incrostazione di servilismo che secoli di schiavitù hanno reso più dura della pietra. Mi sembra questa la maggiore difficoltà in cui si scontrano i movimenti popolari. E' vero che nell'azione stessa c'è una grande maturazione della coscienza popolare, ma è anche vero che è controproducente seminare illusioni ed esaltarsi per conquiste effimere.
Gesù, in questo caso si vede bene, ci tiene a mettere in chiaro che non è uno stregone che fa i miracoli a piacere, ma che segue un piano ben preciso. di liberazione e di lotta. Superato l'equivoco nella coscienza della donna, si apre un rapporto autentico di piena e totale fiducia e l'impossibile diventa possibile: «il demonio se n'era uscito».


don Luigi


in Lotta come Amore: LcA novembre 1973, Novembre 1973

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