I morti sono decine di migliaia solo a Santiago. Per legge marziale si uccide chi si vuole e come si vuole.
Si tortura in modo orribile. Il Brasile ha fatto scuola.
Tutti i giorni la radio chiama decine e centinala di nomi. Devono presentarsi altrimenti - ipso facto - sono fuorilegge e qualsiasi soldatello può fucilarli se li trova. Quelli che si presentano sono torturati, maltrattati o uccisi (vedi SS tedesche).
Si vuol farla finita con tutti i leaders di sinistra. (Rispetto all'ideologia!).
Si entra nelle case alla caccia di documenti marxisti (basta che in un foglietto sia scritto la parola «socialismo» e la famiglia va tutta in prigione. Meglio: non in prigione, perché sono piene e non c'è più posto, ma allo stadio, a dormire per terra e - per alcuni giorni - senza mangiare né bere. A questo proposito: il superiore del padri del S. Cuore di Santiago, fatto prigioniero solo perché cercava di salvare un sacerdote, ha passato 6 giorni allo stadio: è calato 10 kg).
Si cerca di denigrare gli ex-leaders marxisti. Ti fanno vedere alla TV montagne di armi che tenevano nascoste. Montagne di cibarie ecc... Vere bugie perché una casa enorme non potrebbe contenere tante cose!
Si va alla caccia di armi solo nelle poblaciones miserabili. Si rovinano tutti i materassi e i pavimenti. Nessuno finora ha pensato di dar la caccia alle armi nascoste nel famoso Barrio Alto di Santiago.
Quanto al rispetto dei diritti degli operai, un esempio. In una fabbrica di S. Bernardo (vicino a Santiago), fabbrica passata in mano degli operai una settimana prima del golpe, sono entrati i militari alla caccia di armi. Hanno formato due file: la fila della UP e la fila dell'opposizione. Tutti gli appartenenti alla UP hanno .perso il posto ed oggi sono sulla strada (più di 30 persone). Per rispettare il diritto che la legge dà agli operai, hanno dovuto nominare un interventor. Senza chiedere niente agli operai si è nominato l'ex-padrone!
Nella campagna. Posso parlare solo dei luoghi dove io vado.
Aumenta 1'odio. Alcuni sono felicissimi della caduta di Allende. Altri piangono sconsolati. Non si salutano più. E' in voga un'ondata di delazione. Si inventa che Tizio e Caio hanno armi, hanno nascosto gente ... e si chiama la polizia. Questo per vendette personali, però tutto ciò è tremendo attualmente, perché si rovinano famiglie intere.
Si perde la speranza. Domenica scorsa, dopo una messa, mi sono firmato a parlare con un gruppo di contadini. lo cercavo di infondere speranza. Uno di loro mi dice: «Padre, avevamo speranza. Ma quando stavamo per uscire dalla merda, viene il ricco e ci schiaccia. Forse Dio si è dimenticato dei poveri».
Veramente c'è tutto da ricostruire da zero. Si è chiuso con tutti i sindacati.
In questi giorni sto meditando sulla famosa frase che Enzo ha scoperto in una latrina del Bra-sile: «O dia em que merda fòr dinheiro pobre nasce sem cù». Vedo che per il Cile di oggi, questa è una verità sacrosanta.
Dice un proverbio cinese: «Non c'è nessuna vacca tanto nera, che non abbia qualche pelo bianco». La vacca nera della dittatura fascista ha alcuni peli bianchi:
- più lavoro. Si dovrà lavorare di più.
- fucilazione a chi fa mercato nero.
- sono abbassati i prezzi.
Ma a che prezzo? Tutto ciò è costato e costa la libertà di un popolo e la morte di migliaia di figli di Dio.
La lotta continua. Il MIR, socialisti e MAPU più altre persone stanno organizzandosi. Proprio ieri sera un giovane del MIR... mi diceva: « Il bello vien fra 5-6 mesi. Quello che è successo ora non è niente».
Sarà puro idealismo? La realtà di questi giorni pare dire che fra mezzo anno non ci saranno più miristi o socialisti che combattono in Cile. Stiamo a vedere.
Forse questa lettera vi sembra una lettera di mezzo disperato. Ma se voi foste qui, vedreste un popolo umiliato, prostrato, minacciato, pieno di paura.
E sulla paura si ergono a comandare i 4 coglioni delle forze armate e carabinieri.
Però non ho perso la speranza. Ho fede in Dio e nei contadini cileni che potremmo costruire insieme un mondo nuovo. Costi quello che costi.
Ciao.
(lettera firmata) da «Il Regno», 15-10-73
in Lotta come Amore: LcA ottobre 1973, Ottobre 1973
Luigi Sonnenfeld
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