Poesia morta in campo di concentramento russo

Alzatevi, voi che giacete in ginocchio
Andate e spezzate
La marcia prigione dello Stato!
E a un tratto
Come rombo di tuono
E come la venuta al mondo di Cristo
Insorse,
Calpestata e crocifissa,
La bellezza umana.
Sono io
Che vi invito alla veritą e alla rivolta
Che non voglio pił servire
E spezzo le vostre nere pastoie
Intessute di menzogna.
Sono io,
Dalla legge incatenato,
Che grido il manifesto umano!
E non importa che il corvo
A colpi di becco
Mi incida sul marmo del corpo
Una Croce.



Jurij Galanskov


in Lotta come Amore: LcA febbraio 1973, Febbraio 1973

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