Dedicato al Vescovo Castrense, cappellani militari

...L'aiutante militare: Voi sapete, Santità, dei negoziati sulla Sicilia del vostro predecessore Niccolò IV con re Carlo e con Jacopone d'Aragona. Vi è una continuità storica da salvare. Oltretutto la Sicilia è sotto la sovranità feudale della Santa Sede.
Celestino V.: Il mio primo dovere, come papa ,è di salvaguardare un'altra continuità, quella della fede cristiana. Se ora acconsentissi ad alcune esigenze del re la tradirei. '
L'aiutante: Vi riferite all'invito di benedire le truppe in partenza per la Sicilia?
Celestino V.: Avete indovinato.
L'aiutante: Voi sapete che è una spedizione legittima. Persistete nel vostro rifiuto?
Celestino V.: A qualunque costo. Ve lo ripeto una volta per sempre: non posso benedire alcuna impresa di guerra. Sapete a che cosa riduce l'insegnamento morale di Cristo? Dovreste saperlo perché anche voi vi chiamate cristiano: ma ve lo ricordo per il caso che l'abbiate dimenticato. Si riduce a due parole: vogliatevi bene. Vogliate bene al prossimo e anche ai nemici, Noi nomini siamo tutti figli dello stesso Padre.
L'aiutante: Santità, nessuno intende censurare i vostri pensieri e sentimenti nell'atto della benedizione. Ma per il re e per l'esercito è importante che essa abbia luogo. Essa sarà significativa anche per gli altri regnanti di Europa.
Celestino V.: Cercate di capirmi, vi prego. Perfino se in un momento di debolezza io consentissi a impartire la benedizione che mi chiedete, mi sarebbe poi fisicamente impossibile eseguirla. Perché? Figlio mio, non dovrebbe essere difficile immaginarlo. Il segno della benedizione cristiana è quello della Croce. Voi sapete vero, che cos'è la Croce? E le parole della benedizione sono: in nome del Padre, del Figlio, e dello Spirito Santo. Se ho ben inteso voi mi avete suggerito di dare la benedizione ai soldati in procinto di partire per la guerra, pensando ad altro. Avete voluto scherzare? Sarebbe un orribile sacrilegio. Col segno della croce e i nomi della Trinità, si può benedire il pane, la minestra, l'olio, l'acqua, il vino, a volte anche gli strumenti di lavoro, l'aratro, la zappa del contadino, la pialla del falegname e così di seguito: ma non le armi.
Se avete un assoluto bisogno di un rito propiziatorio, cercatevi qualcuno che lo faccia in nome di Satana. E' stato lui ad inventare le armi...
L'aiutante: Voi sapete che altri papi, prima di voi, hanno benedetto delle guerre.
Celestino V.: Non sta a me giudicarli. Io posso solo pregare Dio di avere misericordia di essi.
L'aiutante si alza in gran fretta, fa un rigido saluto militare e va via in gran fretta mentre sulla scena si fa buio.

(da «L'avventura di un povero cristiano» di Ignazio Silone - Ed. Mondadori).


in Lotta come Amore: LcA dicembre 1972, Dicembre 1972

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