"Una fede che lotta" è una composizione a spettacolo popolare per tentare di fare qualcosa per ricomporre questo rapporto fra Dio e l'umanità attraverso il Mistero di Cristo, il mistero della Chiesa, popolo di Dio, nel luogo appositamente costruito che sono le chiese.
Il teatro è indiscutibilmente il mezzo comunicativo più efficace: la visione scenica ricrea la realtà della vita e offre le condizioni più vere per farvi scorrere il discorso a impostare i problemi e cercarne i chiarimenti e la parola a viva voce ha indubbiamente potenza persuasiva particolare.
Spettacolo popolare e cioè problematica vissuta in mezzo al popolo fino a renderlo, più che sia possibile, parte attiva, come lo è realmente nella vita. Attori che siano gente del popolo, voce comune, reperibile nelle strade, nelle case, nelle condizioni comuni di vita. Il canto come raccolta di voci a esprimere quello che spesso a parole parlate è quasi impossibile esprimere, ma non può che prendere l'avvio musicale, come per accendere di più il cuore e credere di più nell'ideale.
Le chiese, per il loro essere il luogo particolarmente indicato per l'incontro con Dio. E' dove la liturgia esprime il ricercarsi di Dio e dell'uomo e dove Gesù Cristo si offre realtà adorabile per questo incontro nel suo Corpo, nel suo Sangue e nella sua Parola. Le Chiese, per riaprirle quando la giornata è chiusa e sono al buio, per riaccendervi possibilità di assemblee popolari ad affrontare tutta la realtà. della vita, umana o disumana che sia, per giudicarla nella luce di Dio e nella verità della sua Parola. Nelle chiese, per turbare la pacioccona devozionalità che le svanisce e le svuota d'interesse e di vita e coscientizzare il popolo di Dio ad un Cristianesimo e ad una scelta cristiana che si allarghi, dalla limitata problematica religiosa personale o familiare, alle missioni universali di umanità, partecipandone tutta le realtà "fino agli estremi confini della terra".
Le chiese, per tentare che tutto quel popolo che vi circola intorno e ormai si guarda bene dall'entrarvi, sia richiamato a ritornarvi perché nella chiesa vi si riversa il mondo e la vita, vi si respira libertà, si tratta di giustizia, tutto è allo scoperto, liberato da ogni intenzionalità, veramente luogo di popolo, perché là è accesa a illuminare il mondo, la luce di Dio. Gesù Cristo è a mescolarsi nella vita di tutti, la Chiesa è realtà di fratelli a cercare di essere famiglia del Padre di tutti.
Un sogno, d'accordo e un sogno dal quale siamo stati anche bruscamente svegliati, ma niente e nessuno può impedire che il Regno di Dio cammini su quella strada che porta il popolo di Dio ad essere quel sale della terra, quel pugno di lievito, quella luce accesa....
Vi crediamo profondamente, nonostante tutto.
La comunità del porto
in Lotta come Amore: LcA ottobre 1972, Ottobre 1972
Luigi Sonnenfeld
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