Quando ero piccolo, il mio papà
Mi prendeva sulle ginocchia
Mi cantava alcune canzoni
Erano le canzoni dei suoi diciotto anni
Canti della grande guerra
Poi smetteva di cantare e raccontava
Quelle parole le ricordo tutte, una per una
Quelle storie fatte di avanzate e ritirate
Di fiumi attraversati, di lunghe attese nelle trincee
Di ragazzi che morivano al fianco, davanti, dietro
Di ragazzi che non sapevano e che un giorno
Si erano trovati in mano un fucile
"Tu devi sparare" avevano detto
Avevano sparato "ma perché" avevano chiesto
«Per l'avvenire dei tuoi figli»
Quelle canzoni, quelle parole, mi hanno insegnato che
l'avvenire dei figli
Non sta nelle canne dei cannoni e dei fucili
Ma nel non farli sparare
Perché quando sparano anche se vai avanti, vai sempre indietro.
Giorgio Calanchi
in Lotta come Amore: LcA settembre 1972, Settembre 1972
Luigi Sonnenfeld
e-mail
tel: 058446455