Brasile

Informiamo l'opinione pubblica Nazionale e Internazionale che, a partire dalla mezzanotte di venerdì 9 Giugno 1972, i prigionieri politici di S. Paolo hanno ripreso lo sciopero della fame.
Ecco i motivi di questo gesto estremo:
1) il lunedì i prigionieri politici inviarono lettere al direttore del carcere Carandiru e a Don Paolo Evaristo Arns, Arcivescovo di S. Paolo, avvertendo che, temendo per la sopravvivenza fisica di tutti i prigionieri, se non fossero posti tutti insieme entro il sabato 17-6 come avevano promesso le autorità militari, avrebbero ricominciato lo sciopero della fame;
2) il mercoledì 7-6, i tre frati Domenicani insieme ad altri tre prigionieri politici furono trasferiti a Presidente Venceslao, al confine del Mato Grosso. Altri prigionieri politici pure furono trasferiti verso luoghi sconosciuti. Per questo i prigionieri politici hanno sentito l'esigenza di questa misura estrema.
3) La situazione è più drammatica perché questi fatti confermano che la dittatura militare Brasiliana intende assassinare nei carceri del regime tutti gli elementi considerati di avanguardia attualmente in prigione.
4) I militari fino ad oggi non hanno permesso che il Pastore della Chiesa di S. Paolo D. Paolo Evaristo Arns entrasse in contatto con i prigionieri che avevano chiesto la mediazione della chiesa.
Insistiamo col dire che lo sciopero della fame dei prigionieri politici si basa sulla situazione di arbitrarietà totale nella quale si trovano. Facciamo appello perciò a tutti quelli che amano la giustizia nel Brasile e in tutto il mondo perché facciano uso di tutti i mezzi a loro portata, per denunciare l'attuale drammatica situazione dei prigionieri politici.



in Lotta come Amore: LcA giugno 1972, Giugno 1972

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