Gente del Vangelo

Giovanni Battista

Tutta una ricerca di secoli, di generazioni, tanta strada dell'umanità tortuosa fino a ripetersi con infinita monotonia, tanta sete di speranza tutta racchiusa nella breve esistenza di un uomo, anzi nel suo messaggio, nella sua voce.
Vita che fende la dura crosta di coscienze intorpidite e fiacche perché vi possa calare il seme che porta energia tutta nuova. Non possiamo essere tranquilli davanti a lui quando la vita non fruttifica questa capacità di lotta in coloro che hanno conosciuto Gesù e per questo non possono non farlo conoscere al mondo. Non possiamo darci pace se in noi cristiani, e quindi nella Chiesa, non c'è questa coscienza di spiegare qualcosa nel mondo unicamente per essere questo sconvolgimento che non permette assestamenti, che non sopporta l'ordine costituito, che preme con durezze indicibili perché la terra si apra e germogli il salvatore.
Non è atteggiamento che si improvvisa per essere alla moda o per reazione o per spirito di polemica. Lo si impara lentamente se si ha il coraggio di fare silenzio dentro di sé e intorno a sé per ascoltare ed accogliere il mistero di Dio nella storia degli uomini. Silenzio e non tanto quello della lingua, quanto quello del cuore che non risponde se non al richiamo dell'unico vero Amore.
E' necessario allora andare nel deserto abitato dagli uomini dove cresce la solitudine ed ogni cosa viene livellata a misure impossibili di aridità. Dove non c'è speranza che non sia il tirare avanti giorno per giorno. Andare. portando dentro di sé il sogno di un mondo nuovo, di un'umanità creata di nuovo nell'unico Figlio di Dio. E gridarlo questo sogno, per le strade, nelle case, là dove c'è uomo e donna che possano sollevare la testa e mutare il loro atteggiamento di fronte alla vita. Gridare senza paura, senza carità, perché l'aratro non si scusa con la terra quando la sventra e la rovescia, perché c'è sofferenza che è unicamente discorso di amore.
Essere voce che si perde nella vastità dei problemi umani, ma capace di destare risonanze misteriose in esistenze che si convertono a motivi e valori così tanto diversi perché motivi e valori che appartengono a Dio.
E' una risposta precisa quella che ci viene dalIa figura di Giovanni ed è questo, di questa nostra storia, il momento più adatto perché chi ha un sogno nel cuore lo tiri fuori e lo riveli agli altri. E' il momento, e quando non lo è, che chi coltiva una speranza la doni ai fratelli, anche se ferisce, se fa male. se giudica e decide del nostro vivere. In questo mondo pieno di parole inutili non è il momento di tacere per non perdersi nella vanità, ma di gridare più forte perché chi cerca possa trovare, perché a chi bussa venga aperto. Siamo chiamati ad essere come Giovanni, unicamente voce che grida nel deserto. Il resto ci verrà donato.


Lui


in Lotta come Amore: LcA maggio 1972, Maggio 1972

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