Mi piacerebbe partire dal piccolo angolo della darsena dove e' ancorata la casa che mi protegge e mi accoglie, per mettermi in cammino, a piedi, lungo le strade. Vorrei tanto camminare fra la gente, salutare, stringere qualche mano, scambiare qualche parola e soprattutto dire: pace!. Vivete in pace, cercate la pace, non vi stancate di impastare ogni giorno il pane della pace: in tutto, con tutti, a costo di tutto, sempre. Accogliete dentro l'anima il mistero umano nella sua radice, l'attesa inespressa di ogni essere, il gemito della creazione, la voglia d'infinito che a volte muore entro le strette misure del quotidiano, la necessitą di una vita fraterna che si realizzi nell'incontro con ogni persona, di ogni colore, di qualsiasi tendenza, di qualunque credo politico o religioso. E allargate il cuore e l'anima alla ricerca del volto di Dio. Raccogliete il mistero della sua Presenza nei colori dell'alba e del tramonto, nella pioggia, nel vento, nella luce del sole, nella fatica della gente, nella solitudine e nella speranza. Il Vangelo e' nato nella lunga gestazione di Nazareth, ma poi č fiorito e maturato in pienezza nel vento e nel sole ardente delle strade di Palestina.
Mi piacerebbe farmi pellegrino per tentare di scoprire pił radicalmente il mio rapporto di amore e di comunione con la creazione, con le creature, con il Creatore. Fare della strada lo spazio vitale di una scuola di umanitą pił profonda, di accoglienza pił vera, di confronto, di scambio, di una possibilitą di dare e di ricevere le infinite provocazioni che il cammino racchiude dentro
Ora che ho scritto sul foglio di carta queste vecchie utopie che dormivano chissą dove dentro di me, mi viene quasi il timore di essermi lasciato andare ad assurde e vuote immaginazioni, come uno scolaro sbadato che va fuori tema. La realtą concreta delle cose, lo spessore della vita quotidiana, le vicende sociali, politiche, economiche sembrano prevalere su qualsiasi tentativo di illuminare la scena sulla quale si svolge la grande rappresentazione umana con la luce dell'utopia, del sogno, della logica dell'impossibile. Eppure mi sembra, a volte, che l'unica possibilitą di salvezza dalla folle e assurda logica del pensiero dominante, stia proprio nella capacitą di lasciarsi prendere sulle ali del vento e farsi condurre verso nuovi orizzonti, in nuovi spazi dove il mistero di Dio e il mistero umano possano tessere rapporti nuovi di libertą, di amore e di pił profonda comunione.
don Beppe
in Lotta come Amore: LcA aprile 2008, Aprile 2008
Luigi Sonnenfeld
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