Di idee e di sassi si fa presto a caricassi

La pubblicazione di questo giornalino - semestrale ormai da diversi anni - ha rischiato questo anno di non vedere la luce. Solo uno scatto di orgoglio mi sta portando verso la stampa del primo numero che arriverà agli indirizzi postali degli amici nel mese di novembre o agli inizi di dicembre. Il secondo numero - giusto per mantenere il diritto alla spedizione in abbonamento postale - verrà inviato solo agli amici di Viareggio e conterrà il materiale inserito nel volantino pubblicato in occasione del ripristino del grande murale sulla parete nord della Chiesetta, "Il Cristo dei pescatori" di Giovanni Lazzarini (1976). A tutti, lo invieremo come primo numero del 2020.
Nell'anno prossimo ricorre il centenario della nascita di don Sirio! Anniversario che vorrei celebrare con alcune semplici, ma significative iniziative insieme a Maria Grazia Galimberti che con me condivide l'affetto e la memoria della vita con Sirio qui alla Chiesetta del Porto. Una di queste iniziative sarà la pubblicazione di un numero di Lotta come Amore che riproporrà la lunga traccia dei "giornalini" così come Sirio (e, in genere, questo tipo di pubblicazioni periodiche legate alla vita quotidiana di testimonianze personali o di piccoli, ma di grande spessore di spirito, gruppi in comunità di intenti. "Di idee e di sassi si fa presto a caricassi!", ripeteva spesso anche Sirio citando un proverbio popolare, nel mentre dalla sua mente fervida e dal suo cuore fluivano idee e progetti di lotta e di amore. E così anch'io me lo ridico sottovoce come un mantra per trovare quell'energia che l'età mi ha molto consumato. Vediamo... e, intanto, secondo un motto molto viareggino, "tinimisi strinti!".
Il materiale inserito in questo numero descrive il mio impegno quale parroco di S. Pietro a Vico, un paese nell'immediata periferia di Lucca di circa 3000 abitanti, che si estende su un territorio pianeggiante tra il fiume Serchio e il territorio del Comune di Capannori, non identificato da un centro, ma disperso per vecchie corti ora riedificate, intervallate a stabilimenti industriali e cartiere. Sono in pratica distante una trentina di kmetri da Viareggio e, da più di sei anni vivo la vita di chi, come me, si autodefinisce "parroco a distanza". Segue una descrizione della comunità parrocchiale, scritta e approvata dagli "operatori pastorali" nel giugno scorso nell'occasione del primo incontro di zona con il nuovo vescovo di Lucca Paolo Giulietti. Ed è così che a lui la "mia" gente si è presentata. Quindi una mia presentazione e commento al libro di Antonio Schina, "Bruno Borghi - Il prete operaio", edito dal Centro di Documentazione di Pistoia e già pubblicato sulla rivista Pretioperai. Un uomo mai da me incontrato, ma sempre presente fin da quando ebbi conoscenza che esistevano i preti operai. Di seguito il ricordo di Carlo Carlevaris, prete operaio di Torino, storico punto di riferimento per coloro che iniziarono questo percorso agli inizi degli anni '70 del secolo scorso. Il viaggio a Torino per il suo funerale, compiuto in solitaria andando e tornando in auto da solo nella giornata. Fu per
me come attraversare una galleria di memorie e sussulti di vita che mi lasciò stupito per l'intensità e la consapevolezza di non aver davvero sprecato tempo in quel mio lungo viaggio dell'esistenza. E infine - in tema di centenari - il breve ma intenso ricordo di Rosa Luxemburgh da parte di Enrico Peyretti.


in Lotta come Amore: LcA Ottobre 2019, Ottobre 2019

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