Nonviolenza attiva: la marcia Perugia Assisi

(Riportiamo l'intervento conclusivo di Alex Zanotelli alla Marcia Perugina-Assisi del 24/09/2000 in un adattamento dalla registrazione non rivisto dall'autore cui peraltro ci legano amicizia e profonda solidarietà)
Buona sera a tutti!
Un grazie davvero grande per questa bellissima giornata e soprattutto per tutta la gente che ho incontrato lungo la strada. Questo sentirei insieme come popolo che vuole la pace e che cammina per la pace. E proprio in questo spirito, per non dimenticare che siamo popolo, vorrei che in questa conclusione voi non guardaste a chi parla da questo microfono ma chiedo a ciascuno di voi di guardare il volto di vostro fratello e di vostra sorella che vi sta accanto. Ditegli tutto il bene, salutate, dite "benvenuto a questa marcia!". Poi guardatevi in volto. E' importante che proviamo la gioia dello stare insieme, del trovarci ricchi gli uni degli altri, della nostra umanità.
E' stato bello questo camminare insieme! Ho camminato un poco con dei giovani che dicevano "che bello, abbiamo trovato degli spazi per poter parlarci, per poter dire qualcosa di noi stessi".
E' questa la ricchezza della marcia e ne abbiamo profondo bisogno.
Questa è una marcia non violenta. La si è voluta fare nell' anno duemila da cui parte il decennale di impegno voluto dai Nobel per la Pace. Siamo qui per dire la nostra decisione di nonviolenza attiva. Sono stati ricordati prima i nomi di Capitini, di Gandhi, di Francesco d'Assisi che - non dimentichiamolo - è stato il più grande attore di nonviolenza attiva proprio qui in questo luogo. Proprio qui accanto c'è la chiesa della Porziuncola e sappiate che con la Porziuncola (almeno oggi così viene interpretato il gesto di Francesco) ha inventato una logica non violenta.
Il papa diceva "tutti coloro che, con la spada in mano, andranno alla conquista del santo sepolcro riceveranno l'indulgenza plenaria, il perdono dei loro peccati". Francesco ha avuto un' altra intuizione. E' andato dal papa a dire che c'è un'altra maniera di fare: "chiunque umilmente e senza armi andrà alla Porziuncola, quello riceverà l'indulgenza plenaria".
Un gesto nonviolento in pieno medioevo. In questo Francesco d'Assisi è davvero un genio, uno dei più grandi geni che l'Europa ha avuto e ha dato.
Ma vorrei ricordare anche gli amici come Tonino Bello, come Balducci, Turoldo. Vorrei ricordare anche un amico che si è tolto la vita, Alex Langer. Guardate che è importante, al di là dei battimani, sentirli presenti. In Africa li chiamano i morti viventi. Queste persone che hanno camminato con noi oggi.
E importante che come movimento, proprio perché crediamo nella nonviolenza attiva anche se abbiamo differenti opinioni o differenze di opinione all'interno del movimento per la pace, che siamo capaci di rispettarci e di lavorare insieme. Guardate che questo è fondamentale, altrimenti non possiamo andare a proporci come movimento non violento se, nonostante opinioni e posizioni differenti, non operiamo insieme. Siamo nel contesto del giubileo. lo sono qui come erede di una tradizione ebraica e cristiana. Siamo eredi di che cosa? Eredi di un sogno di Dio. La parola sogno è diventata molto importante nel linguaggio mitico. Sta ritornando forte in tutta la ricerca biblica, in particolare statunitense, nell' ambito delle comunità di resistenza nel cuore dell'impero. Leggete in particolare un bellissimo testo "Prophetic imagination" che dice che Dio ha affidato al suo servo Mosè un sogno. E questo sogno consiste nel fatto che il suo popolo da schiavo in Egitto, è chiamato a divenire comunità alternativa in mezzo agli altri popoli. Dio, infatti, sogna per il suo popolo una economia di uguaglianza, dove i beni di questo mondo - tutti i beni - sono messi l disposizione dei più, non dei pochi. Una economia perfetta è impossibile, ma è possibile per l'uomo che quello che abbiamo venga messo a disposizione dei più. Per realizzare questo c'è bisogno di una politica di giustizia dove gli apparati pubblici spingono tutti verso questa economia di uguaglianza. Per avere questo abbiamo bisogno di una esperienza religiosa dove Dio è percepito non come il Dio del sistema, ma come il Dio libero e perché libero è il Dio degli schiavi, degli oppressi, dei poveri, delle prostitute, degli immigrati. E' il dono, Dio. Permettetemi di pregarvi di una cosa: non mi piace quando qualcuno mi dice "io sono un non credente", "io sono un ateo". Guardate che oggi ognuno di noi è un uomo religioso, la marcia di oggi è uno stupendo gesto religioso. Ogni uomo deve darci un perché, il significato delle cose. Il sogno di Dio è raccolto in queste tre parole: una economia di uguaglianza, una politica di giustizia che domanda una religione dove Dio perché libero è il Dio che lotta e sta al fianco di tutti gli emarginati, di tutti gli schiacciati dalla società. Ecco perché il giubileo non può essere altro che il sogno di Dio, il tentativo, tradotto poi in chiave legale attraverso i sette giorni, il sabato, attraverso i sette anni, attraverso i sette per sette quarantanove anni e poi il cinquantesimo anno. Sono tutti tentativi profetico-legali per riportare nel popolo di Dio il sogno di Dio: quel popolo che Dio voleva come società alternativa all'impero. Il cuore del giubileo è tutto in questo tentativo di fare uguaglianza. Dio vuole che tutti i suoi figli gustino la gioia di sedersi al banchetto della vita, dove ce ne sia per tutti, dove tutti possano godere dei beni di questo mondo. Purtroppo, permettetemi di dire, (e io che vivo a Korococho non ho bisogno di statistiche; i volti della mia gente me lo dicono ogni giorno): guardate che la tragedia dei poveri continua con gemiti inenarrabili. I poveri diventano sempre più poveri. Il 50% dei ragazzini di Nairobi praticamente non riesce nemmeno più ad entrare in prima elementare. E lo sapete bene questo a cosa è dovuto: alle politiche assurde degli aggiustamenti strutturali imposti dal Fondo Monetario, dalla Banca Mondiale. Se vogliamo parlare seriamente dobbiamo contestare un sistema che permette al 20% del mondo di papparsi 1'80% e più delle risorse di questo mondo e che lascia al 20% del mondo 1'1,4%. E' un sistema di peccato, è pura ingiustizia. Ha ragione la Susan George quando chiede "ma questo mondo, due miliardi di uomini, hanno diritto sì o no di esistere?". Ci hanno fatto fare una guerra assurda, quella del Kossovo, per la pulizia etnica addebitata a Milosevic, ma ogni anno noi provochiamo una pulizia etnica, un olocausto continuo. Questo sistema economico retto dal Fondo Monetario, dalla Banca Mondiale, Organizzazione Mondiale del Commercio, questa economia può stare in piedi soltanto per il potere delle armi. Senza le armi quel 20% del mondo che si pappa le risorse non potrebbe mai continuare a vivere così. Lo strapotere delle armi! Le armi non servono a proteggerei ai confini, servono a mantenere privilegi, servono a mantenere la ricchezza nelle stesse mani. Questo sistema minaccia poi l'ecosistema ed è bello che siamo qui all'ombra di Francesco d'Assisi. E' stato lui, il genio più grande che abbiamo mai avuto, che ci ha ricordato la bellezza della natura. Guardate che questo sistema ci porta inesorabilmente alla morte ecologica. Gli scienziati danno 50 anni e sarà la fine. Quando la sonda russa che è arrivata vicino a Venere ci ha mandato un messaggio chiarissimo: su Venere c'era la vita ed è stata uccisa dai raggi ultravioletti: sono gli stessi che stanno entrando con il buco dell'ozono. Sono questi fenomeni che ci ammazzeranno tutti perché noi, il 20% del mondo, è sordo a qualsiasi richiamo (non sono i poveri per favore, sono i ricchi che fanno e disfanno su questo mondo sperperando e consumando). Guardate che in 50 anni abbiamo consumato più che in un milione e mezzo di anni della vita dell'uomo su questa terra. E' questa la tragedia! Allora permettete mi alcuni suggerimenti, e vengo al pratico. Prima vi ho detto l'importanza dell'economia. Per favore contestate seriamente la Banca Mondiale, contestate il Fondo Monetario, contestate l'Organizzazione Mondiale del Commercio, e sapete che in questi giorni vostri amici sono andati a Praga per opporsi, ed è un momento importante questo, dobbiamo manifestare solidarietà con loro. Non è facile dire questo, credo, per il Presidente uscente del Fondo Monetario Internazionale le cui mani, sapete bene, grondano di sangue (per me, almeno, per le decisioni che ha preso). Eppure quest'uomo, a Manila quest' anno, quando ha fatto il suo discorso finale ha avuto il coraggio di dire. "ragazzi miei, la torta economica non si può più aumentare: dobbiamo solo imparare a dividerla un po' più giustamente". E' tutto qui, guardate. Tutto quello che i vostri politici vi contano è una balla: non c'è uno sviluppo sostenibile! Dobbiamo incominciare seriamente a confrontarci in questi termini. Il problema politico è gravissimo: la politica, i partiti, lo stato, sono diventati tutti ostaggi dei potentati economici. Questo non vuol dire - per favore - abbandonate la politica, ve lo dice un poveraccio di missionario che viene da Korococho. Tocca a voi di reinventare la politica. Vedo qui un sacco di giovani. E' stato bellissimo l'altro giorno a Cantù: m'hanno chiesto di fare da padrino a una lista civica di ragazzi dai 20 ai 30 anni che vengono dalla nonviolenza. "Dateci la possibilità, hanno detto di dimostrare che si può fare politica localmente pensando globalmente". Tocca a voi giovani farlo. Ecco la sfida: reinventate la politica. Ho scritto in chiave politica "salvate l'Italia". Mi sono visto citato a destra e a sinistra, da Veltroni. E allora mi sono sentito in coscienza di scrivergli una lettera. Una lettera in cui gli chiedo, per favore, Veltroni, io faccio un determinato discorso. Se tu mi citi in giro, devi essere capace di tradurlo in concretezza politica, altrimenti ci prendiamo in giro... Permettetemi adesso di darvi degli spunti sulle armi, ma permettetemi innanzitutto di dirvi tutto il mio disappunto, la mia rabbia perché questi anni '90 ci hanno visto perdere tempo. C'era molta più grinta, più voglia di lottare negli anni '80, quando eravamo molto più malmessi. Sta scendendo, in quest'Italia, di brutto il barometro della pace. Dobbiamo ritornare a prenderlo in mano. Vi ho detto che le armi sono strettamente legate all'economia: è comprensibile che dopo il crollo del muro di Berlino spendiamo ogni anno 800 miliardi di dollari in armi? E' una vergogna. Totale. Dobbiamo smetterla. Guardate che tutti segnali in chiave armi sono tutti negativi al massimo. Il senato americano a maggioranza repubblicana ha votato a grande maggioranza d non firmare il trattato per la non proliferazione delle armi nucleari. E' di una gravità estrema perché sapete questo che vuol dire per tutti noi' Guardate che la atomica è parte essenziale dell'armamento. Gli USA hanno già deciso di spendere per rinnovare l'armamento atomico circa 60 miliardi di dollari. In Italia, ad Aviano, abbiamo 17/18 siti atomici in quella base da eu sono partiti gli aerei per bombardare quello che sapete. E' mai possibile che 78 vescovi americani abbiano avuto il coraggio di dire a Clinton "noi non accettiamo più questa roba e se negli anni '80 abbiamo detto che era ancora possibile tenere le armi atomiche per difenderci dalla Russia, oggi è immorale non solo l'uso, ma anche solo il possesso". Quando mai i vescovi italiani ci diranno questo? Devono dircelo. Pensate bene problema della NATO. Ho chiesto a Veltroni: siete pronti a contrastare i progetti di guerre stellari e a delegittimare una NATO usata per una politica imperiale? Guardate che lui ha risposte che "delegittimare" forse per un politico è una parola troppo forte, che dobbiamo radicalmente ripensare la NATO. Lo ringrazio di questo, ma guardate che attraverso la NATO gli Stati Uniti fanno fare qualsiasi cosa che vogliono. E questo è ingiusto. Vi ho citato le guerre stellari: ebbene quando è passata l'approvazione per un nuovo progetto, non ho sentito levarsi una voce autorevole a contrastarlo. Reagan che voleva queste guerre stellari, ci ha poi rinunciato. Adesso, nel silenzio più totale, ci accingiamo a veder spendere 800 miliardi di dollari l'anno in armi! Gli Stati Uniti dal 1983 ad oggi hanno speso solo su questo già 70 bilioni di dollari: pensate quello che ci costerà alla fine lo scudo spaziale! Dobbiamo dire no a tutte queste logiche. Guardate che stiamo scivolando in questo paese verso qualcosa di grave: il nuovo modello di difesa è molto pericoloso: un esercito di professionisti è molto pericoloso. Lo sapete molto bene quello che avviene. Per favore in un contesto del genere permettetemi di vergognarmi di questa Italia. L'altro giorno ero a Quarrata, insieme al capogruppo alla Camera di Rifondazione e mi fa "Alex, sai le ultime notizie sulle armi in Italia? Abbiamo appena comprato l'Eurofighter, 120 miliardi, e ne abbiamo ordinato 100". Ma quando mai protesterete su queste cose? Ma è qui dove dobbiamo gridare NO. Ci stanno preparando due portaerei. Costeranno l'una 3.000 miliardi! Ma a fare che cosa? A difenderci dai marocchini che ci invadono? Ma smettiamola. Nel nostro piccolo ho chiesto a Veltroni: come mai il disegno di legge per controllare la produzione e l'export di armi leggere dorme ancora in parlamento? E' un anno e più e tutti mi dicono di parlarne agli altri partiti... non si muove nulla, ma voi dovete cominciare a gridare che non si può più accettare questo tipo di roba. Da qui l'importanza della marcia, dell' organizzarci, dell' andare avanti. Permettetemi di dire una cosa a livello di Veltroni. Dice nella sua lettera che è disposto a sostenere una ipotesi di embargo totale delle armi italiane verso l'Africa. Voi sapete che l'Africa è un paese dove si esportano un sacco di armi e dove 300 milioni di persone vivono con meno di un dollaro al giorno. Per favore sosteniamo l'embargo totale per le armi all'Africa. Due cose ancora: mi ha fatto male vedere che nel contesto del giubileo, c'è un giubileo per le forze armate e nessun giubileo per gli obiettori di coscienza. A questa chiesa italiana voglio chiedere che abbia il coraggio finalmente di dire che chi ha inventato la non violenza non è Gandhi o Martin Luther King o chi sa chi. E' Gesù Cristo. Guardate che se la Chiesa dicesse questo sarebbe una rivoluzione. Permettetemi una battuta finale perché la ritengo importante in questo momento storico che stiamo vivendo in Italia e quello che si va dicendo sugli zingari, gli immigrati: guardate che questi discorsi sull' identità veneta, sull'identità cristiana, sono pericolosissimi. E permettetemi di dire tutta la mia sofferenza di fronte alla affermazione del cardinale Biffi.
Come missionario, fedele alla tradizione ebraica e cristiana, che ritiene che fare missione vuol dire farsi arricchire dall'esperienza degli altri e che oggi vi dice di continuare a imparare quello che ci diceva Tonino Bello: trovarci arricchiti dalle nostre differenze, gli uni degli altri. Ve lo dicono le parole di un vescovo cattolico che ha pagato con il sangue queste parole. Si tratta di Monsignor Clavery, vescovo di Orano in Algeria che, rientrato a casa, insieme al suo autista Mohammed, ha acceso la luce ed è saltato per aria, per l'effetto di una bomba collegata all'interruttore. L'anno prima era stato convocato a Marsiglia, dove ha raccontato la sua esperienza di vita e come ha incontrato l'altro differente da sé. Sentite che cosa dice. "Nella mia esperienza di vita sono giunto alla conclusione che non c'è umanità se non al plurale e che quando pretendiamo all'interno della Chiesa cattolica, e ne abbiamo triste esperienza, di possedere la verità o di parlare a nome dell'umanità, cadiamo nel totalitarismo e nell' esclusione". Nessuno possiede la verità: menomale che un vescovo lo dice. Ognuno la ricerca. Ci sono certamente verità oggettive, ma che vanno al di là di tutti, alle quali non si può accedere se non attraverso un lungo cammino ricomponendole a poco a poco, prendendole da altre culture, da altri gruppi umani. Quello che altri hanno acquisito, hanno cercato nel loro cammino verso la verità. lo sono credente, credo che c'è un Dio, ma non ho la pretesa di possederlo né attraverso Gesù che me lo rivela né attraverso i dogmi della mia fede. Dio non si possiede, non si possiede la verità e io ho bisogno della verità degli altri. Io tornerò nei sotterranei della storia. E' stato bello guardarci in volto. Continuate a resistere nel cuore dell'impero. Grazie a voi.

Alex Zanotelli




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