Come arginare il male

Perché il male? Questo dramma l'uomo se lo porta dentro da sempre.
Analizziamo alcuni miracoli narrati dal Vangelo. Quello compiuto sulla donna ammalata di perdite di sangue e quello sulla figlia di Giairo che è morta. Alla donna basta toccare la veste di Gesù per arrestare il male. Toccare la veste di un profeta! E la splendida constatazione di lui: "Una potenza è uscita da me". I sacramenti consistono sempre nel toccare una cosa. Attraverso la forma delle cose in cui Dio è presente si ha il passaggio di una forza. Quella potenza intima, profonda, trasparente di quando si abbraccia una persona amica, quando ci stringiamo le mani... S. Paolo avrebbe detto che la fisicità di Gesù era piena di Dio.
Quanta delicatezza troviamo nella guarigione della figlia di Giairo! Il padre è affranto: la fanciulla è morta. "Vengo lo stesso a casa tua" - dice Gesù, e, giunto presso di lei, basta che aggiunga: "Sii guarita" perché il miracolo sia compiuto. A queste parole aggiunge un gesto realistico: "Datele da mangiare".
In Gesù i miracoli nascono sicuramente per una ragione che è insita in lui: egli è il miracolo di essere amore. Quell'amore che viene donato con gli occhi che sorridono e con le mani amiche che si stringono. Il miracolo di essere l'Amore vivente, che parla attraverso i gesti, i sacramenti. Attraverso i miracoli Gesù cerca di far vivere in noi l'esperienza dell' amore. Cerca di aiutarci a credere in Dio amante della vita. E' la sua maniera di arginare il male, di far diga contro la sua invadenza.
A noi non è chiesto di fare miracoli, ma di essere quello che era Gesù, sacramento di Dio sulla terra.
Se tu puoi, fa che la gente intorno a te soffra di meno, che ci sia un sorriso a illuminare i luoghi della tristezza. Se puoi, stringi con calore a te la persona che non ne può più, scrivi una lettera che arrivi a consolare, pronuncia una parola amica. Puoi farlo.
Certo, non è più come una volta che bastava fare i fioretti. Il nostro mondo ha bisogno di un amore "altro". Questo nostro mondo dove le multinazionali fanno il bello e il cattivo tempo, dove si fa guerra solo perché ci si guadagna... Come facciamo ad arginare il male in questo mondo in cui tutto è diventato così enorme, a dimensioni universali, e ci travolge come un secondo diluvio? I fioretti non salvano. E sembra allora inutile parlare di un amore che sia diga contro la morte, contro il satana, contro il male.
Ma ricordo la frase di un amico. Mi è rimasta impressa: "Eppure io credo sia possibile che il regno di Dio venga sulla terra!".
Vediamo dunque di far sì che chi ci sta intorno goda del calore, dell' amicizia che ci portiamo dentro. Cerchiamo di irradiare amicizia. Creiamo una specie di rete: Dio è sacramento, per cui io sono sacramento e tu pure lo sei... Se siamo la mano di Dio, il sorriso di Dio, dove è il male?
Dio chiede a me, a voi, di credere in Lui perché il miracolo dell'amore di Dio illumini la vita.
Perché coloro che credono siano gente che appartiene agli altri e di cui gli altri hanno bisogno.

(registrato nella chiesa di Marignolle - Firenze)


in Lotta come Amore: LcA dicembre 2000, Dicembre 2000

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