L'Eucarestia è un sacramento cosmico che va in tutte le direzioni. Questo Pane per la nostra fame, Vino per la nostra sete, è il sommo bene per tutta la Chiesa, ma non solo questo, è il sommo bene per tutta la creazione.
Dice il Vangelo : "Tutti mangiarono e se ne saziarono" .
All'Offertorio con Padre Vannucci diciamo:
"Offro questo Pane e questo Vino, che sono il dono della Tua Provvidenza, Padre". Sono infatti il dono della terra madre, della vite e dell'uva. Gesù era contadino con i contadini, non era Socrate o Platone, era facile per Lui far capire come questi due elementi, essenziali ai suoi tempi, come questi doni della terra, rappresentassero la fisicità della creazione.
Il pane è il frutto della nostra fatica, del nostro sudore, del nostro essere, del nostro vivere.
Consacrare questo Pane vuol dire che la fisicità della nostra vita, la malattia, la fatica, la gioia, divengono il Corpo di Cristo, il suo Sangue per nutrire l'anima nostra. Allora sulla terra tutto diventa sacrale. San Paolo in una lettera ai Corinzi mette in luce questo concetto dicendo : "Tutto è di Dio", cioè ascensione al Vertice.
Ecco che la Messa, che noi diciamo, diventa un fatto cosmico, non è liturgia personale, di emozione. Con questa Messa divento responsabile della cristificazione dell'universo. Questo pezzetto di Pane, queste gocce di Vino sono investite da Cristo, diventano Cristo. Questa Carne, questo Sangue che noi mangiamo, non sono soltanto per noi qui, ma investono tutta la fisicità dell'esistenza.
Questo Pane e queste gocce di Vino rappresentano tutta la realtà, anche quella inanimata (le rocce, il cielo, il mare...), che viene penetrata dalla presenza di Dio. Questo è avvenuto già al momento della Resurrezione, quando la salvezza non è soltanto il riscatto dai peccati, ma il divenire per noi "figli di Dio", cioè entrare in quella galassia dell' Amore che è il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo.
Con la Resurrezione Gesù scese agli inferi significando che Egli recuperò tutto il passato con la sua forza, passato che diventò presente, presente nell' eternità, dove anche il futuro è presente. Siamo già nel futuro.
Paolo VI diceva : "Ti ringrazio Signore di avermi fatto diventare Paolo VI in questo mondo straordinario, drammatico e bello". Questo mondo straordinario, drammatico e bello, questa Messa lo investe e il nostro cristianesimo non è una piccola cosa, è un discorso che travolge come un fiume in piena, come un mare in tempesta.
Quando Gesù sedette a tavola con i suoi discepoli, c'è una frase : "Desidero desiderarvi" che significa: "Ho desiderato con tutto il cuore, da sempre, da quando sono nato, di celebrare con voi questa Eucarestia". Essa investe tutta l'umanità. Queste gocce di vite, questi pezzettini di pane, trasformati nel suo Corpo avvolgono tutta la creazione. Padre Vannucci diceva: La creazione intera è abbracciata da questo Amore che il Cristo ha condiviso con l'umanità, avendone il desiderio espresso nell'ultima Cena: "Ho tanto desiderato di celebrare con voi questa Consacrazione dell'universo".
Questa Eucarestia la fa la Chiesa, ma va oltre la Chiesa, la Chiesa organizzata; abbraccia tutti, anche quelli che non sanno che esiste. Tagore, come è possibile che abbia intuito questa verità, che l'uomo non finisce, ma cammina nell'universo?
Lo Spirito Santo, lo Spirito della Trinità, dove c'è autenticità, è di ogni persona che esiste. Non si riesce a spiegare con nessuna filosofia, con nessuna religione, in maniera che non è comprensibile sulla terra, come questo Dio sconfitto, che ha perso la partita, abbia poi con la Resurrezione riaperto la questione. Finché esiste Dio, ci sarà sempre l'altro-Dio, il Male. Noi celebrando l'Eucarestia non sappiamo dei sei miliardi di uomini sulla terra che possono essere raggiunti da questa passione nostra, che celebriamo la Messa per sconfiggere il Male e tutto il dramma del dolore.
Preghiamo che tutto sia in Dio. Con questa Eucarestia appassioniamoci a costruire la pace.
Sono tanti i modi di costruirla, noi la costruiamo celebrando l'Eucarestia, il Sacramento cosmico.
Celebrazione del "Corpus Domini" nella Chiesa di Marignolle (Fi).
Grazia Maggi
in Lotta come Amore: LcA ottobre 1998, Ottobre 1998
Luigi Sonnenfeld
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