Io sono la vostra spia

Io sono l'impiegato, il tecnico, il meccanico, l'autista.
Loro mi dissero: fai questo e quest'altro, non guardare né a destra né a sinistra, non leggere ciò che c'è scritto.
Non pensare la macchina nel suo insieme.
Tu sei responsabile solo di quest'unico bullone. Tieni d'occhio quest'unico timbro di gomma. Questa dev'essere la tua unica preoccupazione!
Non annoiarci con ciò che è al di là di questo. Non cercare di pensare per noi. Avanti, guarda diritto. Avviati. Vai, vai. Così pensano loro, i grandi, i furbi, i futurologi: niente da temere, niente di cui preoccuparsi.
Tutto sta filando proprio bene.
Il nostro giovane impiegato è un onesto lavoratore. E' un semplice meccanico. Un uomo qualsiasi.
Quelli qualsiasi non hanno orecchi per intendere né occhi per vedere. Noi sì che abbiamo testa, mica loro!
Rispondigli - disse tra sé l'uomo qualsiasi, un uomo che aveva ancora una testa per pensare -: chi è il responsabile?
Chi sa dove sta andando il treno? Dov'è la loro testa? Anch'io ne ho una,- perché io vedo il precipizio - e non c'è un guidatore su questo treno?
L'impiegato autista tecnico meccanico alzò lo sguardo. Fece un passo indietro e vide - e che mostro! Incredibile.
Si stropicciò gli occhi e - sì, tutto a posto.
Sto bene. Vedo il mostro. Sono parte del sistema. Ho individuato la forma. Solo ora sto realizzando cosa rappresenta! Questo bullone è parte di una bomba. Questo bullone sono io.
Come è successo che non me ne sono accorto e com'è che altri continuano a fare bulloni? Chi altro sa? Chi ha visto? Chi ha udito?
Veramente l'imperatore è nudo.
Lo vedo. Perché proprio io? Non è per me. E' troppo per me.
Alzati e grida. Alzati e dillo a tutti. Tu puoi. lo, il bullone, il tecnico, il meccanico? Sì, tu. Tu sei l'agente segreto del popolo. Tu sei gli occhi della nazione.
Agente dello spionaggio, dicci quello che hai visto. Dicci ciò che gli addetti ai lavori - i soli responsabili - ci hanno nascosto. Senza di te c'è solo il precipizio. Solo la catastrofe. Non ho scelta, sono un uomo da poco, un cittadino qualsiasi, uno fra tanti, ma farò ciò che deve essere fatto.
Ho udito la voce della mia coscienza e non c'è luogo dove possa nascondermi.
Il mondo è piccolo, piccolo per il Grande Fratello. lo sono in missione per voi. Sto facendo il mio dovere. Prendetene parte. Venite e vedete. Alleggerite il mio fardello. Fermate il treno.
Allontanatevi dal treno. La prossima fermata - un disastro nucleare. Il prossimo libro, la prossima macchina...
No. Non può essere così!

Mordechai Vanunu
Ha lavorato come tecnico nucleare in una base missilistica a Dimona in Israele da11976 a11985. Nel 1986 egli fotografò la base e rivelò l'esistenza di un programma di riarmo nucleare israeliano. Fu rapito a Roma da agenti di Israele nel settembre dello stesso anno, riportato in Israele e tenuto in isolamento per sei anni. Nel 1988 ha ricevuto il Premio della Fondazione Danese per la Pace ed è stato anche designato per il premio Nobel perla Pace.
Il suo indirizzo è presso la prigione di Askelon, ma la posta può essere censurata e inoltre lui non è sempre in grado di rispondere.
Per ulteriori informazioni sulla campagna in corso per la sua liberazione, scrivere a "The Campaign to Free Mordechai Vanunu, 6 Endsleigh St., London, England, WCIHODX".



in Lotta come Amore: LcA ottobre 1993, Ottobre 1993

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