La posta di fratel Arturo

Cari amici lucchesi (*)
quest' anno la nostra Pasqua è stata davvero benedetta.
La settimana santa è stata la settimana argentina: sono venuti a visitarmi amici carissimi dall'Argentina che ci hanno portato ricordi di tempi lontani, vissuti con grande intensità e grandi speranze. Ci hanno parlato di questo ritorno al tempo della "guerra sudicia" dei desparecidos. Vengono fuori episodi di ingiustizia e di crudeltà che coinvolgono anche persone di Chiesa. Qualcuno potrebbe dire: perché non mettere una pietra sul passato? La domanda non dovrebbe stare sulla bocca di un cristiano. Noi crediamo che non esiste la morte definitiva. Quelli che hanno pensato che potevano gettare nell'oceano un "sovversivo" perché nell'oceano potevano distruggere per sempre una vita, si sono ingannati: il morto vive e continua ad accusare l'ingiustizia e i colpevoli. Con la risurrezione di Gesù, Dio invalida la sentenza di morte e tutte le sentenze di morte che l'uomo dichiara contro l'uomo.
Quello che succede in Argentina, per me, è una prova dell'immortalità dell'uomo, della sua indistruttibilità. Quelli che sono stati tagliati a fette, inceneriti, affogati nel mare, vivono e non permettono che quelli che direttamente e per complicità si sono macchiati del delitto, abbiano sogni tranquilli e possano continuare a tacere. Quelli "che non sono morti" parlano ai vivi. Un cristiano invece di dire: "Ma perché non la fanno finita? Perché non dimenticano il passato?", dovrebbe dire: "Davvero l'uomo è molto importante. Agli occhi di Dio è l'essere che il Creatore ama tenacemente e teneramente. Nessuno ha il diritto di fargli del male e nessuno potrà mai pretendere di cancellarlo dalla vita". Non so come i giornali italiani diffondano queste notizie e quali i commenti, le polemiche, le difese di questo e di quello. Non ascoltiamo mai con umiltà, con fede, con vera contrizione, Dio che ci parla con gli avvenimenti. Sempre vogliamo difenderci e difendere; magari poi andiamo a confessarci di aver mangiato carne nei Venerdì di quaresima. E non ascoltiamo il rumore della forza di Dio che rompe le pietre dei sepolcri. Non sappiamo più sentirci popolo colpevole e ascoltare l'accusa di Dio che veramente è offeso di tutte le offese che arrechiamo ai nostri fratelli. Io ho sentito, alle notizie che portavano i fratelli dall'Argentina, un canto di risurrezione.
La mia preghiera nel giorno di Pasqua che continua a rimbalzarmi dentro è: "Non dabis sanctum tuum videre corruptionem". Ci credete che la mia preghiera personale, silenziosa, è in latino? "Tu non permetterai che il Tuo santo (cioè colui con cui hai fatto un patto di alleanza) veda la corruzione". Non si riferisce solo a Gesù: Tu non permetterai mai che l'uomo sia distrutto, annullato, che non se ne parli più.
L'ho fatta lunga? Volevo manifestarvi sentimenti che ora vivo intensamente.
E' come se sentissi in tutte le mie cellule l'energia potente della risurrezione.
In questa settimana abbiamo con noi Aldo con il figlio - troppo poco tempo, ma è stato un incontro molto "giocondo" -, Mario De Maio, Ludovica e Sergio. I lucchesi vi parleranno di quello che hanno vissuto con noi. Io sento queste visite segno che l'AMICO davvero mi vuol bene. Quando scopro questo mi pento di essermi preoccupato, di non aver lasciato a Lui la cura di me. Ma purtroppo ci ricascherò... Spero incontrarvi presto. Non so quando sarà questo presto perché i miei datori di lavoro mi hanno preso tutto il mese di giugno. Devo difendermi, ma mi è difficile.
Un salto a Lucca lo farò in tutti i modi. Intanto vi abbraccio.
fratello Arturo
p.s. Io non scrivo dogmi ma idee da essere criticate cioè approfondite, contraddette, dialogate!

(*) Arturo Paoli scrive questa lettera nell'aprile di quest'anno agli amici del gruppo "Progetto Boa Esperanca" che si prefigge:
1) l'intensificazione dell'impegno concreto nel progetto di sostegno all'azione di Arturo con un allargamento del numero di persone impegnate a versare una quota mensile anche modesta ma continuativa;
2) lo studio di problemi di fondo della società sudamericana e del rapporto con la società occidentale;
3) la promozione di azioni politiche di coordinamento con altri gmppi operanti nel nostro territorio con analoghe finalità al fine di modificare caratteristiche cd entità del tipo di aiuto fornito ai paesi del Sud del mondo.
Il riferimento del gruppo è: Aldo/Elisabetta, c/o libreria "Lucca Libri", piazza Campana - 55100 Lucca



Arturo


in Lotta come Amore: LcA luglio 1995, Luglio 1995

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