Semi di resistenza

A TUTTI I PRETI OPERAI ITALIANI ED AI LORO AMICI:
Cari compagni, è il momento di ritrovarci in convegno.
In un contesto di grandi sofferenze di continenti e di popoli dove i molti (deboli) subiscono gli effetti delle decisioni dei pochi (forti), abbiamo bisogno di mettere insieme, confrontare, ciò che vediamo e pensiamo, per allargare la nostra capacità di analisi, per sostenere le nostre azioni, per resistere attivamente al "baccanale dell' esteriorità" che imperversa nel nostro paese, per cercare ancora il volto dell' amico.
Il titolo: "BEATO COLUI CHE RESISTE"
1. Testimonianze di resistenza evangelica.
2. Esperienze di resistenza politica.
Il luogo: Salsomaggiore - dai francescani.
La data: 29 aprile - l maggio 1995. (Renzo Fanfani)

DONNE MILITARI? NO, GRAZIE!
Le donne non hanno lottato per ''fare come gli uomini", ma perché tutti, uomini e donne, abbiano la "possibilità di sviluppare liberamente il proprio potenziale umano, senza essere vincolati a ruoli rigidi, predeterminati fin dalla nascita". E "imparare ad ammazzare delle persone" non sviluppa nessun "potenziale umano né maschile né femminile". Lo scrivono le Donne del Comitato Oscar Romero di Torino, prendendo posizione contro l'ipotesi di servizio militare femminile configurata nel Nuovo Modello di Difesa. Ipotesi che, pare, incontra il favore dell'opinione pubblica "emancipata", forse poco consapevole della differenza che corre tra il femminismo di maniera e la liberazione reale di un' esistenza di donna. Proprio a partire da questa differenza, le donne del Comitato Oscar Romero sottolineano il valore universale dell' emancipazione femminile, che non si riduce a mera rivendicazione di spazi, ma diventa soggettività alternativa in grado di ridisegnare un mondo più libero per tutti.
Ecco quindi l'assurdità di fare del servizio militare un argomento di "parità", ed ecco anche lo sconcerto di fronte al silenzio-assenso che circonda questo argomento.
(da ADISTAIDOC 14 gennaio 1995)

RIFIUTARE QUESTA CONCEZIONE DI DIFESA
Dalla presentazione nell'ottobre 1991 il progetto del Ministero della Difesa sul "Nuovo Modello di Difesa" (NMD), viene portato avanti in perfetta continuità dai diversi governi che si sono succeduti.
Tutta la difesa del progetto è apertamente dichiarata nelle prime 70 pagine. Vi si dice che, caduto il muro Est-Ovest, il nuovo confronto è nell'area mediterranea "tra una realtà culturale ancorata alla matrice islamica ed i modelli di sviluppo del mondo occidentale" (pagg.15-16). Là è il nuovo nemico, il nuovo conflitto economico- religioso.
Il recente disegno di legge Previti (n. 1307 , 23/9/94), prevede il servizio militare professionale, fino a 78.500 unità, e quello volontario femminile.
La guerra non è più un'eventuale tragica necessità, ma una funzione normale; non è più ripudiata, ma legittimata. Quello delle armi diventa un lavoro, una professione riconosciuta, come quella del boia: l'arte e la tecnica dell'uccidere per incarico, da mercenari.
E' ancora in grado il nostro popolo di vedere e di rifiutare questa vergogna? (Enrico Peyretti su "Il foglio" n.215/1944)




in Lotta come Amore: LcA marzo 1995, Marzo 1995

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