Una voce nel deserto

(continua dal numero precedente)
"Dammi, Signore, la sapienza
affinché non sia escluso
dal numero dei tuoi figli".

Ogni donna come ogni uomo
in seno all'assemblea liturgica
è ad un tempo:
padre nell'annuncio della Parola,
madre nel comunicare la Vita,
figlio - figlia di Dio
e della Chiesa.

Ogni uomo come ogni donna
in seno alla famiglia di Dio
è chiamato a dar da mangiare
all'affamato,
da bere all'assetato,
a rivestire l'ignudo,
a servire...
senza più abili adattamenti interpretativi,
o indebite distinzioni di ruoli ecclesiali.

La sapienza sarà il criterio
per l'elezione di chi presiede
non più l'emblema
dei caratteri somatici di Cristo.

E se si darà l'evenienza
anche il Figlio
obbedirà alla Madre.

"Una voce nel deserto"
si alza a richiamare:
un "io" umano non rappresenta Cristo.
La "persona Christi" è pienezza.
La "persona Christi" è integrità collettiva.
La monopolarità dell'istituzione ecclesiale
è un segno negativo,
sostenuto lungo la storia
dalla "durezza dei vostri cuori".

Il segno della frattura
è sceso negli inferi.
Con la sua vittoria
Cristo si è riconsegnato
al Padre, Sposo e Sposa.

Uomini di Chiesa,
non temete la parità ecclesiale
della donna.
Temete piuttosto
che l'attaccamento alla Tradizione
non sfumi nell'attaccamento alle "vostre tradizioni".
Temete piuttosto che la fedeltà
al comportamento di Cristo,
con tutte le sue unilaterali aggiunte successive
che hanno idolatrato il maschile,
non sia la zona d'ombra
d'un ancestrale criterio di superiorità.

"Dove due o tre sono uniti"
nel nome di Cristo,
lì è presente Cristo,
lì è presente la Chiesa,
lì si compie azione liturgica
senza distinzione
di uomo o di donna.
L'emblema di Cristo
che vive in mezzo a noi
è l'Uomo integrale redento
che è Sposa
che è la Chiesa.

La Chiesa di Cristo è
nel suo essere mistero, Cristo Sposo,
nel suo essere sacramento, Cristo Sposa.
La "persona Christi" dell'azione liturgica
è la Chiesa.

E non "si mette
vino nuovo in otri vecchi".

Siate prudenti, ma non siate pavidi.
"Lo spirito di sicurezza"
inviato da Cristo
risplende oggi nella voce
e nelle mani delle figlie di Sion.
Mentre lo spirito di profezia
che le investe vi sollecita:
"Liberate i cristiani
dagli steccati divisori e insidiosi

dalle varie confessioni;
rinsaldate il vincolo della carità
e promuovete insieme quel che vi lega".

Come dice l'Apocalisse,
è opera dell'avversario
mettere avanti i punti della divisione.

Le differenze ecclesiali
esprimono in terra
la policromia dell'Amore.

"Io sono di qua e di là"
dice il Signore. Mie sono le cose vecchie,
mie sono le nuove,
mie le passate, le presenti, le future.

Le cose vecchie sono emblema
della realtà che resiste
alla manifestazione della Verità
che avanza.
Il nuovo cammina verso l'Unità
della realtà futura
che cresce in voi e nella Chiesa
con la vostra capacità ad accoglierla.

Siate operatori della Novità
che avanza nella Persona
che tutto pervade,
tutto vivifica, e procedendo,
tutto unifica.

Con i fratelli della Riforma
abbiate in comune
l'annuncio della Parola, rivolta a tutti
e la consumazione della Sacra Mensa
riservata a chi cristiano si professa
in opere e parole.

E "non gettate le perle ai cani"!

L'una e l'altra azione liturgica
siano presiedute da quei miei figli
e da quelle mie figlie
che usciti dal mio popolo
sono segno incarnato dell'amore sponsale
di Dio con l'umanità.
Saranno i chiamati dal Padre,
promossi dalla comunità dei fedeli
e investiti della diaconia dalla Chiesa.
Su di essi graverà la responsabilità
di tutta la pastorale.

"Non temete, piccolo gregge,
io ho vinto il mondo"!
Io porto avanti verso l'Unità
la mia Alleanza
con la mia Creatura,
nonostante voi.

Con i fratelli dell' Ortodossia
abbiate in comune anche
l'elezione dell'Episcopo
nominato tra i "presbiteres" (5).
I "presbiteres" saranno rappresentati
da quei miei figli
e da quelle mie figlie -
la distinzione qui è soltanto vostra -
che, essendo usciti dalla propria terra,
seguono Cristo
e si offrono a lui nella totalità
del loro essere
per una progenie eterna.
Vivranno il monacato
in fraternità e in sororità.
Ad essi sarà affidato il compito
di ripetere e di annunciare
con dignità e consapevolezza
la Memoria - Compimento
del Sacrificio dell'Uomo - Dio.

Basta, popolo mio,
con la moltiplicazione delle
"Memorie" profanate!
Basta con l'irresponsabile moltiplicazione
di indebite azioni sacramentali!
Siete figli,
e so che figli siete,
ma basta!

La Misericordia opera sempre,
ma le conseguenze
delle vostre

irresponsabilità
ricadono su di voi!

Ti ho costituito lievito
che fermenti la pasta umana.
Non alterare la qualità del lievito
col renderlo massa,
favorendo così l'illusione di accrescere
col numero la forza del messaggio.

Io sono la vostra forza.

Sii zelante nell'annuncio,
ma non pretendere di misurare in numeri
la sua incidenza.

Conta pure nei tuoi registri
i tuoi inviati,
ma i miei figli, io li conto
- dice il Signore.

I miei figli nella massa
io li battezzo con quel battesimo
con il quale io sono stato battezzato.

Non voler deconcentrare il lievito
per aumentare gli
"Osanna al Figlio di David".
Popolo mio, guarda a Samuele, e sii più attento
nell'ungere gli inviati.
Sii più accorto nell'investirli,
testimoni di Cristo
e del suo Vangelo.

Un sale senza sapore a che serve?
Chi serve un testimone
che non ha coscienza
né della testimonianza di cui è investito
né del suo contenuto?
Non accumuli sul suo capo
tizzoni per il giorno dell'ira?

Lo Spirito del Risorto mi invia
ad ammonire l'Uomo:
spostate l'orizzonte del passato,
ritracciate il traguardo della conoscenza.
Ricercate la natura della creatura divina.
Spogliatevi della superficialità
e scoprite il ruolo della Donna
nella femminilità della creazione,
nella femminilità della redenzione.
Spingete lo sguardo della mente eterna
nel ruolo della Donna messianica,
e della Donna escatologica.

La conoscenza, attività della mente,
immagine eterna di Dio Padre,
si sposi all'amore, attività del cuore,
immagine eterna di Dio Madre,
affinché la Vita generata dai due
immagine eterna di Dio Figlio;
cresca nella "figlia"
della mente e del cuore,
si sviluppi la creatura divina personale
e avanzi nel mondo,
mediante l'Amore,
verso la perenne Conoscenza
del Mistero,
dell'Unità,
dell' Essere.

Consapevole dell'ammonimento:
"Se uno parla nel mio nome
e io non l'ho inviato, costui morrà"
la "voce del deserto"
chiude la profezia con la firma:

"Come è vero ch 'io vivo
io ho parlato" - dice il Signore.

Per intercessione della Santa Chiesa di Dio
in cui vive e regna Cristo nostro Signore,
ci assolva dai nostri peccati
e ci benedica Dio onnipotente
Padre - Madre - Figlio.

sorella Teresa, anacoreta


in Lotta come Amore: LcA marzo 1995, Marzo 1995

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