(continua dal numero precedente)
Uomini di Chiesa,
è una sollecitazione che vi giunge
dalla profezia delle donne:
umiliate il capo davanti a Dio,
coniugate la mente razionale
con la mente sapienziale.
Il sacro deposito della Tradizione
non può essere di ostacolo
alla Vita che avanza
verso l'Unità,
verso il Mistero.
L'istituzione che ben conosce
il suo ruolo di mediazione
non assuma per paura
il ruolo di pietra d'inciampo, per il popolo in cammino.
Ogni parola di vita
della Scrittura è viva
e dietro al senso ovvio
della sua azione sacramentale,
apre gli occhi del cuore eterno
alla profondità senza fine
della sua verità
e si mostra in divina coordinazione
con altre verità
a cui è congiunta in un'armonia
che sale e si congiunge
all'unità del Verbo
da cui le parole sono scese
come sua articolazione.
Solo la mente eterna del cuore
è idonea a conoscere il dono
che Dio ci ha fatto in Cristo.
Solo il "cuore nuovo" dei tempi messianici
può introdurre la "figlia di Sion"
a scoprire quanto esso si estenda
in altezza, e larghezza, e profondità
aldilà dell'ottica periferica
con cui la piatta razionalità
indaga sui fatti e le parole di Cristo.
Finché l'emblema della ragione
continuerà ad anteporsi orgogliosamente
sull'emblema della mente eterna
che bussa nel cuore,
la conoscenza del dono di Dio
si manterrà ridotta e profanata
nei termini e nei concetti
di menti pagane.
La profezia femminile è richiamo al cuore,
alla creatura divina,
alla mente eterna.
Con la prevalenza pratica
del prestigio della ragione
sull'unità dell'immagine personale,
il concetto dell'Uno-Trinità
soffre d'una basilare carenza:
non colloca l'Amore
nella posizione che le conviene
tra il Padre e il Figlio.
Il ricorso alla mente eterna del cuore
richiamerà la mente razionale
a rompere la circolarità storica
dei segni: sacramenti e sacramentali,
per scendere nelle luminose profondità
che essi racchiudono.
I segni di Dio, sparsi nella creazione
sono le impronte della sua presenza.
I sacramenti amministrati dalla Chiesa
sono le vie regali della grazia di Cristo.
Se tuttavia i segni e i sacramenti
divengono il vertice della relazione
dell'Uomo con Dio
da mezzi di comunione
ne divengono ostacoli.
Il profetismo femminile stimola
nella Chiesa l'approccio al Mistero
di cui oggi si vede l'inizio
ma non si vedrà il compimento:
esso quanto più si manifesta,
tanto più appare grande;
quanto più si fa unità
tanto maggiormente si rivela
composita armonia di infinite articolazioni.
Attraverso l'emblema personificato
nella persona della donna,
il Mistero urge nel cuore:
nel cuore di ogni fedele,
nel cuore ecclesiale,
nel cuore Trinitario,
perché l'uomo introduca
nei principi e nella pratica,
nella teologia e nella Chiesa
una più approfondita conoscenza
della Persona-Amore
che nel linguaggio teologico
viene relegata al terzo posto quale prodotto
tra Padre e Figlio,
quasi un'aggiunta successiva
tra i due Poli.
"Molte cose ho ancora da dirvi,
ma per il momento non siete capaci
di portarne il peso" dice Gesù.
Per inoltrarci in quelle "cose" che vuol dirci
- e le cose che il Maestro vuole rivelarci
sono senza fine -
egli invia oggi le donne affinché nella continuità
si compia un passo decisivo
nella Novità.
Anche oggi egli non viene
per abolire, ma per completare,
e ad ammonire:
"Uomini di Galilea,
scoprite il principio unificante
della "donna" in tutta la sua
articolata presenza nel piano divino.
Accogliete la donna incarnata,
la figura storica che è accanto a voi
come sorella tra fratelli,
creta da Dio come realtà sociale,
principio di comunione vitale
tra padre e figlio.
Rivalutate la "donna" che è in voi
il principio religioso del cuore
che richiama la ragione
ad occuparsi della "figlia" umano-divina
personale, creata a somiglianza
da mandare "sposa" al Verbo.
Penetrate con la mente eterna del cuore
nel Mistero unitario e scoprite
nell' Amore
la madre Trinitaria
la Misericordiosa,
il seno del Padre
da cui è venuto Cristo.
Il seno di Dio
è il grembo della Madre,
è la Madre stessa.
In rapporto al Figlio,
che vive incarnato nell'umanità-Figlia,
la Madre è spirito,
è Amore dalle infinite irradiazioni.
Tutto sovrasta, tutto penetra,
comunicando la vita,
armonizzando la relazione
tra il Creatore e la Creatura.
Nell'inscindibile unità dell'unica Persona
che si manifesta comunione di Tre,
come base tripolare perfetta
di infinite articolazioni
create e creatrici,
il cuore del Figlio
è Dio-Madre;
il seno del Padre
è Dio Madre.
Figli d'Israele,
aprite il cuore della Chiesa.
Questo mistico atto chirurgico
conduce l'uomo e la donna
ad una nuova coscienza
della personale immagine
della Persona divina;
della personale struttura a immagine
della Trinità.
Il divino-umano intervento
metterà in luce la coscienza
della personale opera
temporale ed eterna
che riflette l'immagine
dell'opera del Creatore,
del Redentore,
della Deificante.
Esso darà nuovo impulso alla personale
gestazione umano-divina della "figlia"
la nuova creatura del cuore
da far crescere
per consegnarla "con-sorte"
del Figlio,
dove l'immagine personale e collettiva
avanzerà di somiglianza in somiglianza
col Figlio
verso una Conoscenza ed un Amore
senza fine.
Nella voce delle figlie di Sion
cogliete il richiamo
ad accogliere la figura femminile
di tutto il disegno divino:
la femminilità personale,
ecclesiale, escatologica, divina.
Misconoscendo la portata operativa
del sentimento
frenate il passo al cammino della Verità,
fate oltraggio alla
"figura" femminile dell' Amore,
private la madre del culto che le è dovuto.
La famiglia ecclesiale umano-divina
rispecchierà la famiglia umana
creata a immagine della famiglia divina
che vive nel cuore di tutti gli esseri,
immagine che vivrà eterna
nell'unità della ragione, del sentimento
e del principio umano-divino
che costituisce l'essere umano.
E come in relazione a Dio
che è Padre - Madre,
il Figlio è Dio - Uomo;
così in relazione alla Creatura
che è mente e cuore
la "Figlia" è Uomo e Dio.
Nel seno di Dio
che è Padre e Madre,
il Figlio ha introdotto la Figlia.
Le donne in seno alla Chiesa
mostreranno l'emblema della famiglia divina
e in piena conformità con la loro natura
comporranno l'armonia invisibile
della mente e del cuore;
introdurranno il segno
della Vita
calata dal Verbo
in grembo all'umanità collettiva,
all'umanità ecclesiale,
all'umanità personale.
Con la loro presenza
e la loro opera responsabile
in tutto l'ambito della vita ecclesiale
consegneranno alla salda razionalità
dei fratelli
i frutti dell'intuizione eterna
delle sorelle.
E alla struttura discorsiva
del pensiero razionale
porteranno il contributo episodico
degli interventi divini.
I saggi di un' esperienza eterna
si presentano alla mente eterna
la sola capace di accoglierli.
Mente che opera in assoluto
nel luogo umano-divino del cuore.
L'intervento divino si colloca
per venire elaborato e incarnato
dalla ragione umana.
(Continua)
in Lotta come Amore: LcA dicembre 1994, Dicembre 1994
Luigi Sonnenfeld
e-mail
tel: 058446455