Il tribunale permanente dei popoli

Erede del Tribunale Russe1 sul Vietnam (1968) e sull' America Latina (1973-74), dal 1979 in poi, il Tribunale permanente dei Popoli (Fondazione Lelio Basso) ha tenuto varie sessioni in cui ha chiamato in causa come imputati i governi dei singoli paesi (Guatemala, Salvador, Afghanistan, Timor, Etiopia, Puerto Rico, Amazonia Brasiliana) accusati di genocidio, di massacri e varie forme di oppressione a danno della sopravvivenza di un popolo o di un'etnia.
Alla fine, esaminati i capi di accusa sulla base di prove, testimonianze, documentazioni ed ascoltati i rappresentanti dei governi imputati con diritto di difesa, il Tribunale ha emesso verdetti morali sui crimini e le violazioni gravi di diritti umani riconosciuti ai governi imputati e ai loro complici. Fra le ultime sentenze: quelle sul FMI (Fondo Monetario Internazionale), sull'impunità per i crimini di lesa umanità in America Latina, su la Conquista dell' America e il Diritto Internazionale. Tali sentenze non sono altro che la lettura formale e articolata dei metodi di liberazione sperimentati, al di fuori o contro la storia ufficiale, da quel "campione" di popoli che hanno assunto come proprio mestiere (con tempi più o nemmeno lunghi, con successo o meno) quello di creare nella storia spazi e modi di vita non predeterminati dal potere costituito.
dall'introduzione di Gianni Tognoni al libro TRIBUNALE PERMANENTE DEI POPOLI LE SENTENZE 1979-1991 - Nuova Cultura Editrice/Bertani editore Verona ottobre 1992


in Lotta come Amore: LcA maggio 1993, Maggio 1993

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