Una relazione singolare, o dell'innamorarsi di Dio

"Rabbi," disse la donna, "Sono innamorata di te!"
Il Rabbi la fissò con compassione.
"Donna," rispose, "tu sei innamorata di te stessa." E non aggiunse parola.
La donna si allontanò con il cuore spezzato. Essa si sentì respinta dal Maestro.

Dopo un po' di tempo, la donna ritornò.
"Rabbi," disse, "è proprio vero! Sono innamorata di me stessa! In fondo, sono proprio una donna meravigliosa!"
Il Rabbi la guardò con compassione.
"Donna," replicò, "tu sei innamorata del mondo intero.' E non aggiunse parola.

Dopo un lungo periodo di tempo, la donna ritorno. "Rabbi," disse, "è vero! Sono innamorata del mondo intero! Amo il sole, la pioggia, la luna, le stelle, gli uccelli e tutte quelle piante meravigliose e gli animali che ci circondano. Amo la mia piccola casetta e questo popoloso villaggio antico. E' vero, Rabbi. Sono innamorata del mondo intero."
Il Rabbi la guardò con compassione.
"Donna," disse, "tu sei innamorata di Dio." E non aggiunse parola.

La donna si allontanò veramente perplessa. "Sono innamorata del mio Dio?" pensava, "Che cosa può voler dire tutto questo?"
Anni dopo la donna ritornò. "Rabbi," disse, "è vero. Sono innamorata di Dio. Amo Dio con tutto il mio cuore, con tutta la mia anima e con tutta la mia forza. Sono innamorata del mio Dio."
Il Rabbi la guardò con compassione.
'Donna," le disse, "tu ami me."
La donna diventò furiosa. "Non hai sentito ciò che ho detto?" ribatté, "Io sono innamorata del mio Dio! Chi ti credi di essere?" E si precipitò fuori casa sbattendo la porta dietro di sé.
Dopo un tempo assai lungo, la donna ritornò. "Rabbi," disse, "io ti amo."

"Bene, e sia!" esclamò il Rabbi, e i due si abbracciarono come amici a lungo separati.
Poi si guardarono negli occhi con una compassione che i loro volti a stento potevano contenere. Cara amica," sussurrò il Rabbi, "noi amiamo gli stranieri e i nemici."
La donna annuì col capo e si allontanò senza dire una parola.

Passò del tempo e molti, da diverse parti, cominciarono a venire dalla donna per raccontarle i propri guai. Essi le aprivano il cuore e chiedevano il suo consiglio. Finché anche la sua gente cominciò a trattarla come un Maestro.
Un giorno, un giovane venne a trovarla.
"O mio Maestro," le disse, "io sono innamorato di te!" La donna lo guardò con compassione.
"Giovane amico," replicò, "tu sei innamorato di te stesso." E non aggiunse parola.

Francis Dorff, O.Praem.



in Lotta come Amore: LcA giugno 1992, Giugno 1992

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