Africa, Africa, Africa,
terra maestosa di verde e di sole.
In interminabili file di velieri
i tuoi figli furono tradotti
schiavi in questa terra.
Tragica fu la bussola
che guidò la nostra rotta.
Amari furono i datteri
che la nostra bocca assaggiò.
Taglienti fruste hanno solcato
le nostre schiene di resina.
Ma con le nostre agili mani
abbiamo suonato "guasà" e "bongò".
Rifiutano i doni barbari
gli uomini bianchi oggi.
Ma il sangue caldo
della razza nera d'Africa
pervade questa terra d'America
dove la nostra anima incatenata
ha portato sapore e fuoco.
Alberto Ortis
(poeta equadoriano)
in Lotta come Amore: LcA marzo 1992, Marzo 1992
Luigi Sonnenfeld
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