Intervento del rappresentante Comunità del Porto

Vorrei iniziare con una semplice riflessione scaturita nei giorni in cui ci siamo incontrati per la morte di Sirio ed il suo funerale.
Ricordate come la darsena era immersa in un cielo colorato di azzurro? Il sole caldo - come in questi giorni - rivestiva già il mare dei colori della primavera.
Era chiarissima in molti allora - ma speriamo anche ora -la sensazione che la morte di Sirio non veniva avvertita come termine, fine, annullamento o scomparsa. Apparve piccola la morte, sopraffatta dal calore della vita e il suo spazio oscuro occupato dal dilatarsi di tanta pace.
Una presenza che non sapremmo ben definire, ci ha resi in questi anni assai più presenti a noi stessi. Spazi nuovi si sono aperti e la vita si è scoperta assetata di nuove ricerche.
Intuivamo di dover evitare le trappole della celebrazione della abitudine rituale. Solo l'inoltrarci a cuore aperto nella storia poteva renderei capaci di rileggere le sue parole nate per aprire un cammino.
Non abbiamo avuto fretta: la vita ha i suoi ritmi, le sue stagioni, i tempi nascosti della gestazione e i tempi gioiosi della novità. Fare memoria è vivere nella continuità rendendo vero quello che è stato ieri, colmando la frattura del tempo e dello spazio.
L'eredità di Sirio non sta solo in azioni e opere, in qualcosa da conservare e da crescere. E' dono ben più prezioso e che ciascuno può accogliere nella propria realtà.
Il suo ultimo libro, "Antico Sogno Nuovo" termina con l'invito ad entrare in questa dimensione antica eppure sorprendentemente nuova e ne disegna l'atteggiamento più intimo: "come chi sta per salire sulla nave, un'occhiata intorno, e poi il piede e tutta la speranza è sulla nave, perché i mari e gli oceani sono già nell'anima, distesi ed aperti ad ogni avventura".
E' l'invito per ognuno di noi a riprendere in mano la propria esistenza e a cercare di alimentare un senso profondo di unità che ci permetta di aprire la porta della vita e di comunicare con essa.
Con questa consapevolezza, con le mani e il cuore di uomini e donne che hanno vissuto con lui la semplicità del quotidiano abbiamo posto mano ad una prima catalogazione dei suoi scritti. Oltre a quelli pubblicati vi sono testimonianze che rimandano a fatti, avvenimenti, persone che hanno segnato questo nostro tempo sia nella cosiddetta grande che nella piccola storia. Ed è in questa filigrana che acquistano spessore lettere, diari, piccole annotazioni.
Tutto ciò ha maturato non solo l'esigenza di una lettura attenta e approfondita dei suoi scritti, ma ancora di più un incontro con chi ancora può essere testimone vivente di tanto genuino spessore di vitalità. E una necessità di spazi liberi ed aperti, oltre ogni facile identificazione ed appartenenza. Quando, più di un anno fa, l'Istituto Storico della resistenza e dell'Età Contemporanea in Provincia di Lucca ci ha proposto di immettere nei propri archivi gli scritti di Sirio, abbiamo accolto con convinzione l'invito di uno spazio di aperta e chiara dignità laica, perché questi scritti fossero accessibili a tutti. La fiducia negli attuali responsabili dell'Istituto e l'amicizia maturata in questi mesi di iniziale collaborazione ci ha anche portato a riflettere sull'importanza di dotare la costituzione del fondo a nome di Sirio di iniziative volte a superare la stretta conservazione archivistica per un approfondimento e una conoscenza di lui, del suo pensiero, della sua vita. Da parte soprattutto di chi non lo ha conosciuto, ma lo può ancora incontrare sulla strada della memoria viva.
Abbiamo quindi costituito le borse di studio appena presentate.
Vorremmo sviluppare un filone teso a leggere le coordinate storiche di una vita che dalla esperienza operaia in darsena si è allargata ai movimenti per i diritti umani e per la pace. Ed iniziamo dagli anni del Seminario, della sua formazione sacerdotale nella Chiesa di Lucca, per cogliere quanto essa ha influito in positivo o in negativo nel suo intendere il sacerdozio. Anni comunque importanti, decisivi, per la maturazione di una accoglienza di Dio che lo segnerà in modo irreversibile.
Vorremmo anche approfondire un filone tematico che conduca ad una lettura non superficiale della sua testimonianza di vita.
Una lettura filtrata attraverso la riflessione attenta di avvenimenti, narrazioni, racconti del cuore, accessibili tramite la consultazione dei suoi scritti presso l'Istituto Storico.
Abbiamo scelto, quest'anno, il "salto del muro" , un episodio della sua prima vita operaia legato alle vicende della Fervet, questa fabbrica che appartiene alla storia di Viareggio e che proprio quest'anno ha dolorosamente ammainato bandiera.
Ci chiediamo: un episodio singolare o piuttosto una scelta di vita?
Il Comitato di Lettura che giudicherà gli elaborati pervenuti entro la fine del prossimo ottobre. può contare sulla presenza autorevole ed insieme amica di Padre Balducci, coadiuvato, per quest'anno, da coloro che insieme a Sirio sono vissuti e da un rappresentante dell'Istituto Storico.
Speriamo che, una volta decollata questa iniziativa, si affianchino altre persone per poter rinnovare di anno in anno questo Comitato approfittando della esperienza di storici, specialisti e di quanti vorranno parteciparvi.
Il Comitato di lettura, per necessità funzionali, sarà composto di un ristretto numero di persone.
Vorremmo tuttavia cercare ed insieme accogliere la partecipazione più vasta e popolare possibile. Il proseguimento di questo cammino e i suggerimenti di quanti lo vogliono percorrere, ci aiuteranno a cogliere appieno i molti significati di una vita singola e comunitaria letta sullo sfondo di quanto avveniva in quegli anni sia nella vita della Chiesa che nella realtà sociale e politica. Crediamo che uno sforzo di informazione e di diffusione possa portare una risposta positiva, soprattutto da parte dei giovani. Per ritrovarci ogni anno a fare il punto di questa ricerca.
Ogni anno in febbraio, mese che scandisce le date della nascita e della morte di Sirio, vorremmo ritrovarci per consegnare le borse di studio e presentarne di nuove perché la memoria di Sirio trovi qui il momento significativo di un percorso di vita.



in Lotta come Amore: LcA marzo 1992, Marzo 1992

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