Gli scritti di Sirio

Abbiamo riproposto l'articolo di Sirio "Vi raccomando la pazzia" apparso su questo giornalino nel giugno del 1980, perché è uno di quelli in cui ci sembra apparire con più chiarezza come e perché tutta la sua vita fosse vissuta come un segno chiaramente offerto ai diversi incroci della storia sua e di coloro con i quali si è incontrato o scontrato, mai comunque su un terreno di opaca neutralità. Avevamo già riletto questo articolo l'anno scorso in occasione del secondo anniversario della sua morte almeno per quello che lui dice del suo scrivere e quindi già da tempo ci eravamo posti il problema di come fare perché i suoi scritti che mai, anche nei rapporti più stretti, sono stati prodotti in chiave esclusivamente intimistica e "privata", potessero essere resi pubblici.
Le sue cose sono rimaste com'erano e la sua camera, come sempre, la stanza della casa dove abbiamo il telefono e un caminetto.
Dovevamo però arrivare ad affrontare questo problema e abbiamo valutato positivamente l'offerta dell'Istituto Storico della Resistenza e Storia Contemporanea in Provincia di Lucca riguardo alla costituzione di un fondo contenente gli scritti di Sirio in modo che possano essere non solo conservati, ma conosciuti e consultati.

Stiamo procedendo lentamente all'esame del materiale e alla sua catalogazione con il consiglio di amici che hanno esperienza. Questo lavoro, come spiegherò tra poco, ha i tempi della vita e non della ricerca di studio.
Dalla cortese attenzione e dal consiglio della direzione dell'Istituto abbiamo raccolto l'idea di realizzare, accanto al fondo, una piccola Fondazione in modo da incentivare - anche attraverso pubbliche iniziative - la ricerca storica e non solo storica intorno a Sirio, le tematiche che gli sono proprie, il suo tempo, le esperienze di vita che lui ha attraversato.

Invitiamo coloro che conservano scritti di Sirio, foto, registrazioni o memoria viva di fatti e parole, a segnalarcelo.
Non inviate niente per ora.
Solo la segnalazione e l'eventuale disponibilità a darne anche solo un cenno o una copia.
- Istituto Storico della Resistenza in Provincia di Lucca,
Piazza Napoleone 55100 LUCCA
- Chiesetta del Porto, Lungo Canale Est, 37 - 55049 VIAREGGIO

Vorrei proseguire ora in una chiave più personale in modo da cercare di comunicare come stiamo vivendo questo ritornare in un contatto più immediato con Sirio attraverso le sue pagine. Vuol dire riprendere in mano cose, fogli, appunti che suscitano ondate di ricordi a volte discreti e sereni, a volte dirompenti fino a dover smettere ogni cosa. Mi rendo conto in modo concreto che quest'opera non è né facile né immediata. Avverto la consapevolezza di una cosa che è doveroso fare, ma ho bisogno letteralmente di costringermi al lavoro di ricerca e di catalogazione degli scritti di Sirio, anche se questa costrizione non è mai violenta (e come potrebbe essere altrimenti?). Sirio è sempre molto vivo per me e sento piuttosto il bisogno di discutere ancora con lui, di confrontarmi con lui nelle realtà attuali che sto vivendo. E a volte mi capita di sorprendermi in quella dialettica aspra che non gli risparmiavo neppure prima quando passavamo assai tempo a cozzare insieme le nostre teste, ognuno riservatissimo nei confronti dell' altro, duri come agli uomini hanno insegnato ad essere. Non mi manca Sirio perché me lo porto dentro e sento che ancora mi sfida e sento che ancora non ho perso il piacere di stare al gioco.
Con Maria Grazia ho cominciato a rileggere i suoi scritti iniziando da quelli pubblicati su "Lotta come Amore". Abbiamo capito di dover fare questo ora o mai più' come ora, consegnando un poco per volta le sue pagine ali 'Istituto Storico passandole dalle mani, dal cuore e dall'amore di una vita.
Con lei, Elena, Beppe, Dalmazio, con altri amici stiamo cercando di ripercorrere temi, tracce con la sensazione di cominciare ad emergere dalle nebbie e fissare i contorni di un rapporto che ci ha investito così profondamente. Le strade possono essere e sono realmente diverse, percorse da differenti sensibilità, ma ciò che importa è addentrarsi senza timore con la sola ricchezza delle domande che ciascuno di noi vorrebbe rivolgere a questo nostro comune amico.
Io credo che il lavoro che abbiamo avviato - sia pure con tempi non segnati da alcun calendario - darà modo a coloro che hanno conosciuto Sirio e con lui hanno vissuto un rapporto sempre unico e irrepetibile di potersi di nuovo/incontrare in un cammino pubblico con un uomo che pubblico, cioè di tutti, si è sempre sentito.


Luigi


in Lotta come Amore: LcA dicembre 1990, Dicembre 1990

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