Svuotiamo gli arsenali, riempiamo i granai

La richiesta della dirigenza NATO, fatta in modo ufficiale al nostro ministero della Difesa, di "accogliere" in una adeguata base militare dell'Italia del Sud i 79 aerei da caccia F16 che la Spagna non vuole più, mi ha fatto tornare alla mente un coraggioso e lucido documento di sette vescovi pugliesi, dal titolo significativo: "Terra di Bari, terra di pace" (8 dicembre '87).
Non so quello che il Parlamento italiano deciderà in proposito; so però con certezza che una chiara coscienza cristiana non può accettare tranquillamente simili operazioni di riciclaggio di "scorie di guerra".
Soprattutto se si volesse rendere concreta la felice intuizione laica, ma profondamente vera, di un nostro passato presidente della Repubblica che dichiarò con molta saggezza che era giunto il tempo di "svuotare gli arsenali e riempire i granai". E non credo proprio che volesse dire di svuotare gli arsenali degli altri per riempire i nostri!
Per questo, mi pare interessante e attuale la rilettura di un brano di un documento sopracita-to, perchè in esso vi è descritto molto bene l'atteggiamento necessario per costruire una realtà di pace che sia concreta, radicata nella realtà della vita e che non resti una "pia aspirazione" dello spirito
"Nei grandi discorsi politici noi pastori abbiamo il diritto di accesso solo per annunciare la speranza. Ma se annunciare la speranza significa giudicare gli avvenimenti alla luce di Dio, e non semplicemente avallarli alla fioca lanterna dei calcoli umani, in questo momento ci incombe l'obbligo di esprimere, se non un giudizio, almeno la preoccupazione per come, sul nostro territorio, stanno andando le cose in fatto di pace...
Ma saremmo pastori sonnolenti, oltre che cittadini distratti, se tacessimo di fronte alla prospettiva, tutt'altro che ipotetica, che oltre l0 mila ettari della nostra Murgia vengano sottratti ai contadini per essere utilizzati a megapoligoni di tiro. A questo punto il silenzio sulle nostre labbra non sarebbe più compatibile né con la parola di Dio che, invitandoci a rimettere la spada nel fodero, condanna perfino i simboli della violenza, né con il grido del popolo, che per questa già povera terra chiede trattori e non carri armati, granai e non arsenali, sviluppo e non armi...
E a legittimare il nostro intervento è lo stesso Vangelo con la sua inequivocabile parola di nonviolenza, sulla quale non ci è più lecito fare operazioni di sconto, neppure per attenuare lo scandalo di averla scoperta troppo tardi." Ritornando al problema del trasferimento sul suolo italiano degli F16 della NATO, mi pare interessante considerare alcuni dati:
- l'intero costo dell'operazione pare si aggiri intorno ai 600 miliardi di spesa.
- i militari americani al seguito dei cacciabombardieri sono circa 3000; con le loro famiglie, costituiscono una popolazione di circa 8000 persone per le quali dovrebbe essere costruito un intero paese.
Alla luce veramente evangelica delle considerazione dei sette vescovi pugliesi, mi pare doveroso chiederci che non sia questa una occasione (un "segno dei tempi") per mettere in atto tutte le possibili strategie capaci di ottenere una progressiva e reale smilitarizzazione del territorio europeo. La soluzione potrebbe essere molto semplice: tutti a casa!


don Beppe


in Lotta come Amore: LcA luglio 1988, Luglio 1988

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