Incontro con Ernesto Cardenal

Una sera ci ha telefonato un caro amico chiedendoci se eravamo disposti ad incontrare il giorno dopo Ernesto Cardenal. La sorpresa e la gioia fu grande. Conoscevamo la sua vita, avevamo pregato con i «suoi» salmi, cantato e recitato le sue poesie. Simbolo - per noi - di una rivoluzione di popolo infiammato di poesia.
Al mattino è venuto alla Chiesetta con un compagno ed una comune amica che lo stava accompagnando fuori del circuito delle manifestazioni ufficiali: come una piccola parentesi prima di ripartire per Managua.
Abbiamo trascorso una giornata insieme, passando qualche ora anche a Lucca, visitando antiche chiese, camminando lungo antiche e quiete strade.
Non abbiamo scambiato lunghi discorsi o riflessioni profonde. Poche parole semplici legate ai suoni, ai colori, alle forme, alle tecniche artigianali che permettono di render viva la materia.
Occhiate intense ed un abbraccio silenzioso e prolungato.
Ha voluto indicarci una poesia per «Lotta come Amore». La riportiamo nella pagina seguente come di consueto. E premettiamo parte della introduzione di Padre David M. Turoldo al poema che Ernesto era venuto a presentare nella sua versione italiana.
«Quetzalcoal è il mitico uccello della America Centrale, il principe dei volatili per sontuosità di colori e preziosità di piume, e occhio lucente e pensoso: appunto il dio degli uccelli, un'iride in volo.
Un dio che è veramente Dio per loro, il segno di Dio; il «Serpente piumato»: la terra che si alza verso il cielo; il segno della Dualità e dell'Unità insieme. «Terra che vola. Terra/era il Serpente/ divoratore di vitale datore di vita: Serpente/divino volatile uguale/a materia alata, sintesi/di cielo e terra... »
Tutto questo e altro. Quasi che lo stesso poema scaturisca dal bisogno di rispondere alla domanda posta nella prima stanza: «Ma quale Quetzalcoal? E ancora quale? Per quale/Quetzalcoal ci accorderemo/in così nodoso groviglio?»
Quetzalcoal chiamato «Stella Radiosa del Mattino» (appunto, come il Cristo dell'Apocalisse); e paragonato anche a Venere che arde nel cielo della sera; e appare e dispare. «E poi torna a riapparire a Oriente» (altra allusione a Cristo che deve tornare, lui stesso «Oriente», Sole che sorge ... ). Per fare solo qualche accenno alla ricchezza simbolica del poema.
E ancora Quetzalcoal è il «Dio del Vento»: Quetzalcoal «Il Duplice lddio:/Il Dio vero e la vera Sposa». Come la fede cristiana proclama: Dio, il padre e Dio, la divina Colomba. «E il figlio?» È a questo punto - uno dei molti momenti arditi - che Cardenal risponde: «È l'uomo!». Davvero: si può dire che è l'uomo, l'Ecce Homo, il vero uomo, la proiezione divina. Cioè si continuano le allusioni, dal mistero trinitario a tutta la creazione. Così di arditezza in arditezza, e sempre gioiosamente folgorati».

"E' stata la contemplazione a portarmi alla rivoluzione" E. Cardenal


in Lotta come Amore: LcA luglio 1989, Luglio 1989

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