cattolici italiani
La lettera dei 63 teologi italiani, uscita sulla rivista «Il regno», quando ancora non si era spenta l'eco in Europa e nel mondo del dibattito sul documento di Colonia firmato da 163 teologi dell'Europa Centrale contro l'autoritarismo e il centralismo vaticano, ha suscitato reazioni più o meno sfumate nelle dichiarazioni della CEI, dei Vescovi interessati, dei settimanali diocesani, ecc.
Tra i firmatari del documento ci sono nostri carissimi amici di cui è nota la seria e rispettosa capacità di studio e di ricerca e l'autentica sete di Verità.
Nell'ultimo numero di questo nostro giornaletto ci auguravamo che la disciplina ecclesiastica fosse animata da tanta fiducia per poter esprimere un autentico spirito di comunione.
Dispiace dover dire che ancora siano tanto lontani da un atteggiamento simile. Non è tanto la reazione ufficiale negativa, i tentativi di vescovi «ben piazzati» nelle quotazioni CEI di utilizzare il loro carisma per «proteggere» i propri teologi senza peraltro prender posizione nel merito del contenuto della lettera.
Ancora di più dispiace dover constatare un giudizio che si fissa sui modi: «ah, se avessero colloquiato senza uscire sulla stampa!», senza entrare nel merito dello scritto.
Ed ancora, ancora di più dispiace che altri non abbiano firmato non per paura di perdere il posto, ma di rimanere isolati!
Di essere, cioè, evitati, non salutati, non più chiamati al servizio della parola nella realtà formativa pastorale.
Di avere il «vuoto» intorno.
Comprendiamo questa paura e condanniamo fermamente il clima irrespirabile che la produce.
Noi sappiamo per esperienza quanto sia dura questa solitudine, questo isolamento, questa "scomunica" sdegnosa e vigliacca perché non proclamata, ma semplicemente comminata spesso per ignoranza e pei piaggeria: solo perché hai osato essere te stesso.
Sappiamo quanto sia dura una vita che desidera il confronto e per risposta ha il deserto intorno: sole perché affronta con diritto cuore i problemi.
E mentre ci ripromettiamo di riflettere e di comunicare riflessioni sulle tematiche della lettera ai cristiani dei 63 teologi, manifestiamo la nostra solidarietà con tutti coloro che sono costretti a subire l'incomunicabilità di chi, per rimanere fermo nella «verità», rifiuta ogni dialogo.
in Lotta come Amore: LcA luglio 1989, Luglio 1989
Luigi Sonnenfeld
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