Un imprenditore? un commerciante?
Libero professionista? Artigiano
del lavoro fatto con le mani?
Un contadino a fruttificare dalla terra
il cibo quotidiano da trovare nel piatto?
Un operaio logorato dalla catene di montaggio?
Chiunque io sia, sono uno che paga le tasse.
Cittadino italiano che si guadagna il pane
e paga onestamente le tasse
a sostenere l'economia nazionale
i pubblici poteri e anche i sotto poteri
la burocrazia e gli ingranaggi dello stato,
magistratura carabinieri polizia
scuole ospedali, reti stradali
cultura, partiti, sindacati...
Ma l'esercito, no, e le gerarchie militari
le caserme, le parate e le medaglie dei generali
i caccia e i bombardieri a sfrecciare nei cieli
la flotta armata a incrociare sui mari
l'insidia dei sommergibili nel fondo degli abissi
e proiettili di ogni calibro innumerevoli
bombe siluri missili telecomandati...
Non intendo pagare l'assassinio
anche se giudicato gloria di patria
La mia fatica è per il pane dei miei figli
per il benessere collettivo il mio lavoro
I miei contributi sono per la patria
abitata da uomini, donne, bambini
non per la patria dei generali,
rattristata dai monumenti ai caduti
segno di vittime innocenti assassinate
a migliaia e centinaia di migliaia
e saranno milioni e milioni
se la mano del delitto nucleare
non sarà disarmata nel mondo.
Non pago le tasse per sostenere la Nato
per dare pezzi della nostra terra preziosa
a far diventare l'Italia campo di battaglia
Il cinque virgola cinque
percentuale maledetta a perpetuare la guerra
non pagherò al ministero della difesa
Non un'arma di più agli arsenali di morte
ma covoni di grano dorato nei granai.
Non è questo il programma di pace
mio caro Presidente Pertini?
dal teatro "Le ombre di Hiroshima"
in Lotta come Amore: LcA marzo 1983, Marzo 1983
Luigi Sonnenfeld
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tel: 058446455