Lettere

Caro don Sirio, ho letto il tuo articolo sulle Feste dell'estate, è tutto vero quello che scrivi. Se non fossimo stati privati di certe conoscenze tradizionali sapremmo che stiamo vivendo nell'età del ferro, il Kali-yuga degli indù, e non ci meraviglieremmo di nulla, ma cercheremmo di trovare un significato spirituale, perlomeno delle inquietudini spirituali, per noi e per gli uomini del nostro tempo.
Non si può viver più di frigoriferi, di politica, di bilanci, di parole incrociate, non c'é che un problema diceva St-Exupery: "ridiscoprire che c'é una vita dello spirito, più alta della vita dell'intelligenza,la sola che soddisfaccia l'uomo; e la vita dello spirito comincia là dove un essere "uno" é concepito al di sopra dei materiali che lo compongono ".
Non ci interesseremmo più dei vari Faraoni che dominano la scena del mondo e ci alluvio-nano di parole vuote. "O uomini, basta con i nomi: lasciate entrare in voi le cose che non hanno nome!" (Cineng-Tse).
Penso che tutto quello che noi, sparuto manipolo di vecchi credenti, abbiamo fatto è stato errato perché non abbiamo avuto la pazienza di disfare la tela fino al primo punto. Eckbart pone come primo passo per la ripresa del tessuto "l'entwerdung" di dis-divenire; io almeno non son riuscito ad uscire dai vecchi fantasmi monastici.
Direi sinceramente che il vecchio non c 'è più, per me i vecchi monasteri non dovrebbero es-ser più. L 'uomo del Kali-yuga, ha bisogno di ri-discoprire la sua reale struttura di uomo, insieme visibile e invisibile, e il suo rapporto di fronte alla fase critica dello stadio evolutivo in cui è l'umanità; inoltre l'urgenza del risveglio individuale sembra richiedere che ognuno riscopra il suo charma, l'opera personale che il divino gli ha affidata, e sperimenti concretamente le difficoltà inerenti alla condizione sociale in cui la Provvidenza l'ha posto.
L'accettazione del proprio compito, l'esperienza della esistenza, sono più efficaci, per l'orientamento e la Trasformazione cosciente dell'individuo, che non la reclusione monastica e l'obbedienza cieca a discipline che essendo, in ultima analisi, protettrici, tolgono molto a quella responsabilità necessaria allo sviluppo personale, a quel pensiero divino che, secondo Ugo da S. Vittore, è nascosto in ogni uomo.
Allora ri-discoprire l'uomo vero, viverlo introducendo il vino nelle idrie piene d'acqua, quindi rompere le idrie: vita viene da Bios, arco teso, perciò vivere coscientemente la tensione che, partendo dalla mano dell'arciere scocca la freccia verso il bersaglio.
Forse l'umanità ha bisogno di uomini veri che vivano la loro tensione verso l'infinito, senza polemiche; con la semplicità del fiore che apre la sua corolla per dar vita al seme che continuerà sulla terra il nome della pianta! Tutto questo ti scrivo per dirti che mi sei sempre presente nel cuore.
P. Giovanni


Carissimo, ti scrivo di quassù, sulla montagna, è una giornata chiarissima di sole, ma c'è anche un vento gelato e ancora qua e là c'é la neve; ho attraversato la grande prateria più In
alto e dov'era il terreno più avvallato c'erano tanti crocus fioriti e tante piccole margherite che si erano aperte al sole con la neve accanto, mi sono messa al riparo vicino alla foresta di pini e abeti.
Di quassù si sente soltanto il canto degli uccelli e il vento... che non sai di dove viene, né dove va... Sono tanto felice ogni volta che ritrovo Assisi! questa terra dolcissima dov'è passato l'Amore e ci ha lasciato il segno da tutte le parti... Non riesco a pregare, ma ho nell'anima una nostalgia profonda di questo Amore come una marea che mi porta via... perché non è possibile che il suo Amore sia di tutti? Perché ci si accorge del sole e del vento e non di Lui? Gesù lo vede benissimo che sono immensamente felice di Lui anche se piango a dirotto per la mia gente di Napoli.
Perché i miei ragazzi che ho visto piccoli e facevano la pancia grossa... per far ridere i soldati americani e avere 10 lire, i più sono in carcere? Perché quelli che ho seguito di più, che ho amato di più e stavo con loro anche di notte sulla strada... perché hanno quasi tutti una pistola e sparano così come se fosse un gioco? Ho davanti agli occhi quelli che si drogano, il menefreghismo di chi gli vende la droga.
Vedo gli occhi pieni di lacrime di... che era andato a rubare delle tele in una chiesa e poi è caduto dall'alto del soffitto e si è spezzato la schiena.
Certo non cl sono le risposte a tutte queste domande e non sto qui a chiedere il perché, forse anche il cuore gonfio di pena può essere una preghiera. Lo so è un gran mistero la vita! dove Amore e dolore si intrecciano, dove la gioia e la pena sono come due braccia che si stringono insieme in un unico abbraccio.
È bellissimo accogliere questo abbraccio nella Fede, è tutto il Mistero di Dio, di Gesù che tocca la nostra vita, la nostra anima. E non sono mai tanto vicina a quelli che amo come quando Lui si fa così vicino a me. Nessuno conosce per quali strade 1'Amore di Dio arriva al cuore degli uomini e io credo con tutto il mio essere che la tenerezza di Dio arriva ad ogni creatura e che Gesù è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto... ci vuole la Fede!
C'è tanta Pace! una Pace che è la Sua Presenza allargata, profonda, dolcissima, non ci sono parole per esprimerti le cose, ma tu lo sai com'è Lui, quando ci si mette... è meraviglioso! Gli chiedo perdono perché ho così poca fede! Così poco amore! Sembra una goccia d'acqua in un deserto, eppure Lui non si stanca e mi colma al di là di tutto, sono dolcemente e immensamente felice di Lui, colmata di Tenerezza e di Pace, di una serenità trasparente e inesprimibile. Queste ore mi volano come il vento! C'è una luce meravigliosa in questo tramonto e una grande lode a Dio da tutte le sue creature. Il mondo tutto disteso a perdita d'occhio... è quasi finita questa giornata, così intensa, così bella!
e anche così sofferta!!!


in Lotta come Amore: LcA marzo 1983, Marzo 1983

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