Come altri valori essenziali, decisivi per un vivere e una convivenza umana, anche la pace nella sua idea costitutiva e nella prassi storica è sottoposta a equivoci sconcertanti, a interpretazioni soggettive e soggetto è spesso tutta una cultura determinata dagli interessi dominanti, dittatoriali, imperialistici, la ragione economica, politica, militare, religiosa. Cosicché "pace" è stiracchiata di qui, di là è sempre stracciata in mille pezzi, frantumata, incenerita fino al punto che spesso la pace è causa, giustificazione della guerra.
Pace è come verità, giustizia, libertà, democrazia, dignità umana, amore ecc. Valori impossibilitati ad una storicizzazione perché perennemente e sfacciatamente strumentalizzati a copertura e giustificazione delle proprie guerre, menzogne, ingiustizie, violenze, oppressioni, sfruttamenti, disumanità..
Merito dei movimenti per la pace è l'aver tolto di mano "la pace" agli inquinamenti alle profanazioni e sacrilegi...ecc. dei grossi poteri che dominano il mondo, per ridonare alla pace la cristallina freschezza dell'acqua di sorgente, di aria pura da respirare, di speranza da poter essere sperata e sognata.
E' vero che non sempre tutto è nella chiarezza ciò che si agita sulle piazze, nelle strade delle marce per la pace, nelle sale dei congressi, dei convegni, nei gruppi spontanei germinati, scaturiti dalla volontà popolare di pace. Ma non ha importanza, non deve bloccare e stancare la costatazione di infiltrazioni, di strumentalizzazioni, di miserabili approfitti, di nauseanti contaminazioni. Anche se è vero che è di moda parlare di pace, nonostante che sia evidente che ne usano come di acqua per sciacquarsi la bocca contaminata da troppe menzogne e assurdità, per ricostruirsi un'immagine contorta e avvilita, per ritrovare una presentazione e un credito svanito.
Sta il fatto e è novità sorprendente e stupefacente nella storia del nostro tempo perché è forse per la prima volta che avviene questo "miracolo", sta il fatto che volentieri o no, per convincimento o no, degnamente convincimento o no, degnamente o vilmente, per amore sincero o per il maledetto tentativo di strumentalizzazione, sta il fatto che adesso bisogna parlare di pace. E di pace si parla e si
discute, per la pace ci si mobilita e si lotta, sul la pace la grande e la piccola politica si con franta e si verifica e gli imperialismi e i blocchi che si spartiscono il mondo di pace devono trattare e, sia pure per propaganda, la pace devono dimostrare di cercare.
Tutto questo movimento di coscienze e di popolo può essere che sia spiegabile non tanto perché finalmente l'umanità, la sua cultura e la sua storia e più ancora la sua coscienza umana, ha scoperto il valore "pace" e lo sente e lo giudica bene supremo, assoluto, come l'aria che si respira, quanto piuttosto può essere che gran parte di umanità sia spinta a cercare, invocare, imporre la pace, per paura, perché è in gioco la sopravvivenza, è a portata di un dito la fine del mondo e sempre più dilaga il terrore che il seno orrendo della storia partorisca "il pazzo", la schizofrenia irrefrenabile del potere, della grandezza, della gloria, capace di premere il fatale bottone.
È certo che la pace che nasce dalla paura non è pace. La paura è violenza, è oppressione, è disumanità. E dal male non fruttifica il bene.
E' di qui, da questa situazione equivoca, che la pace dev'essere liberata.
La pace richiede purificazione perché le incrostazioni della storia sono micidiali, il male oscuro della violenza ha guastato, incancrenito le radici, l'istintività del potere è diabolica, mostro dalle sette teste sempre pronte a rispuntare ad ogni decapitazione, la ragione economica è connaturata alla concorrenza e alla guerra. . .
Ma cos'è la pace?
L'interrogativo è terribilmente insidioso, scende nel più segreto midollo dell'essere umano, del corpo e dello spirito a cogliere la nascosta coscienza, meglio, coscienza del se stesso.
Perché è forse in questa profondità delle proprie radici, dove si annida l'istintività della violenza o dell'Amore, che giace il concetto, l'idea, il convincimento di ciò che può significare "pace".
Può essere la pace un ideale, un valore rimosso o atrofizzato, morto e sepolto e nel caso emergeranno surrogati strani, stravolgimenti assurdi, strumentalizzazioni indegne e pace sarà soltanto una maschera, una menzogna, anche ciò che di più orrendo possa accadere e sarà considerato, manipolato, offerto sul piatto dorato della propaganda, come pace.
Così è avvenuto e avviene nell'individuo, nei popoli, nelle razze, particolarmente in quella bianca.
Oppure la pace è ... ma forse è ancora tutto da scoprire. Perché millenni di storia, di cultura, di scienza, di filosofia, di religione, di civiltà, di progresso ecc. ancora non hanno chiarificato cosa è la pace. Mancano i concetti precisi, la conoscenza dell'identità della pace, dove riposi, in cosa consista, come realizzarla nella realtà di se stessi, nella carne e nell'anima, nella sostanza del proprio essere umano e quindi nei rapporti, nelle relazioni, nella convivenza. E infinitamente vuoto pauroso è la conoscenza di cosa è pace, di ciò che la realizza, la difende, l'afferma, nelle realtà dei popoli, delle razze, quindi nelle ideologie, nelle culture, nella politica, nella economia, nelle religioni..
Cosa è la pace?
Non può insegnarla la Chiesa perché la sua storia e il suo magistero non sono dottrina ed esempio di pace. Non la racconta il libro della Scrittura, se non decantato dal torbido di troppa guerra di uomini sì che splenda la luminosità adorabile della Pace e dell'Amore di Dio.
Perché sta venendo il tempo - è già alla porta - In cui la storia sarà posta nel crogiolo e sarà separato l'oro dalla scoria. Ciò che è dell'uomo e ciò che è di Dio si manifesterà di Dio. E questo anche di tutto ciò che è sacro, Mistero di Dio e di tutto ciò che è profano, terreno, Mistero di uomini. "Perché è dal Tempio che si inizierà la purificazione".
Ma quando la "purificazione" sarà avvenuta allora sarà possibile sapere cos'è la pace.
Perché la pace non è la non guerra. Come il bene non è il non male. La luce non è il non buio. L'amico non è il non nemico..
Pace è Amore, Bontà, Verità, Giustizia, Libertà, Fraternità..
Pace è umanità pensata da Dio e creata dall'onnipotenza del suo cuore, vissuta da Gesù Cristo con la passione di Amore di Dio, e dove la Potenza di Dio effonde la sua fatica a operare la salvezza.
E la salvezza è sapere cosa è la pace e vivere la pace.
I cristiani dovrebbero conoscerla questa pace ed evangelizzarne il mondo. Se questo non avviene sarà forse perché per il cristianesimo storico, Gesù Cristo è poco più di una componente secondaria?
Sta il fatto che se vuoi sapere cosa è la pace e dove trovarla, intatta e purissima, è nell'identità tra pace e Gesù Cristo.
"Vi lascio la pace, vi do la mia pace e la pace che vi do non è come quella del mondo".
La tua pace come la pace di Gesù Cristo.
in Lotta come Amore: LcA marzo 1983, Marzo 1983
Luigi Sonnenfeld
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