Antico sogno nuovo

"E il profeta sognò una vigna". In quei tempi dissacrati e disincantati in cui ci si acqueta nell'oggi e, se si pensa al domani, si ha paura, torna la nostalgia del sogno. Se vogliamo lievitare in "più spirabil aere" dobbiamo abbandonarci al sogno come il profeta che sognò la sua vigna. Non importa se il sogno scontrandosi con la realtà non si realizzerà, l'importante è averlo sognato. Nessun ideale si è incarnato nella storia se prima non lo ha preceduto la passione e l'intensità del sogno.
Don Sirio, prete operaio nel libro "Antico sogno nuovo" (Gribaudi editore) fa di nuovo udire la sua voce proprio per rilanciare il valore di quelle tensioni ideali di cui oggi la società è tanto carente. Egli ha avvertito come sia necessario ricuperare la bellezza dell'utopia cristiana sognandola con impeto dell'innamorato di Dio. Bisogna di nuovo, come nei tempi antichi ritornare al sogno che ci apra ad orizzonti più vasti, bisogna desiderare con intensità amore e pace sconfinati, uscire dal privato egoistico e allargare su tutti gli uomini l'aspirazione alla bellezza infinita
Cosa succede poi nella realtà? Quanto riusciremo a realizzare del sogno? Non è importante vagliarlo. "La nostra vita è quella realizzata a seguito della scelta o è più vera, cioè noi stessi, la storia non vissuta, quella che ha camminato su strade tracciate, ma non percorse?" Questa è la domanda che si pone l'autore. "Il sogno cioè ha valore in quanto si realizza, ma non ha forse un valore anche in se stesso, non è forse una luce, una intensità folgorante anche il sogno portato tutta la vita nel segreto del cuore? Il concreto, il realizzato non è mai per ogni essere umano molto più dell'onda che si frange sulla spiaggia nei confronti dell'immensità del mare". Ma dietro lo scintillio e la breve voce dell'onda è importante, essenziale la vastità del mare.
Questo libro è la storia di un sogno sognato dall'autore "è il racconto della mia vita" egli scrive. Nel quotidiano però, nel concreto la vita dell' autore è stata ben diversa dal sogno. Ma cos' è veramente la realtà e il quotidiano con i suoi limiti in confronto al sogno, alla passione con cui questa realtà é stata vissuta e si trasfigurata? La realtà è illusione e il sogno vita autentica.
Il libro è la storia di una comunità monastica. Per chi conosce don Sirio sa che egli nella realtà è tutt'altro che un monaco ed è vissuto tutt'altro che in un monastero. Parroco prima, poi prete operaio nella darsena di Viareggio, vive ora in mezzo al fragore e al fervore del porto tra i marinai e gli operai, lavorando con gli handicappati in un Centro Artigianale. Dove sono i monaci silenziosi e il monastero eremitico? Sono nel sogno che ha sorretto tutta la vita dell'autore e quella degli amici con cui ha vissuto e vive in comunità "uomini e donne con cui insieme, più o meno consapevolmente nel segreto dell'anima e alla luce del sole, abbiamo vissuto una vita, o almeno comunità di vita, nonostante la diaspora delle vicende personali".
E il libro avvince perché è la storia di tante persone con la loro vicenda diversissima. Non hanno un nome, prendono il nome dai doni dello Spirito Santo: Fratel Consiglio, Fratel Sapienza, Fratel Intelletto... Suor Fede, Suor Carità... Questi personaggi venuti dal marciapiede o dal conven-to, dall'Università o dalle brigate rosse, dal popolo o dal mondo della scienza sono state travolte dal sogno evangelico, ne hanno carpito il terribile segreto, si sono convertiti e si sono lanciati nell'avventura cristiana appassionatamente, affascinati dal mistero di Dio.
Il valore del libro è soprattutto in quella scossa violenta che ogni lettore avvertirà perché non si tratta della vacuità, dell'inconsistenza di un sogno qualunque, ma di un sogno che, come nei testi biblici, ha una voce tonante che scuote dalla tiepidezza nostra quotidiana. Il sogno è l'utopia cristiana che dobbiamo vivere intensamente fino alla follia se vogliamo che il mistero di Dio si incarni nella vita. Si tratta di una altissima "vox clamantis in deserto", il deserto della nostra inet-titudine a calare nel reale il grande mistero di Dio.


in Lotta come Amore: LcA febbraio 1985, Febbraio 1985

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