Davanti a Gesù Sacramentato, così ho "sognato il prete oggi"
- FELICE di darti tutto, ma proprio tutto, fino alla sua stessa vita per farti felice come ha fatto Gesù... ma a volte turbato per essersi chiuso nella falsa quiete di qualche sua personale sicurezza, senza la vicinanza degli altri, come a volte facciamo tutti.
- CHE quando parli di oro, di cose, di potere, lo senti lontano come uno che è totalmente immerso nella contemplazione della bellezza del volto di Dio, come doveva essere Gesù al suo tempo, camminando per le vie di Gerusalemme... ma a volte sente la nausea di sé per avere creduto anche lui all'oro, alla potenza, alle cose di questo mondo, come me.
- MISERICORDIOSO, con due grandi braccia, che aprendosi avvolgono di perdono chi lo offende come ha fatto Gesù Crocefisso... e a volte con il viso rosso di collera per l'insulto ricevuto da qualcuno.
- PICCOLO, come uomo, da stare quasi nel taschino del mio vestito, tanto è o si sente nulla, ma immenso come Cristo, di cui è testimone e figura, da cui è posseduto, con la gioia di chi ha trovato in Cristo il più grande amore possibile.
- Con due grandi mani che pare contengano tutto ciò che l'uomo chiede e l'amore vorrebbe dare, come sono le mani del Padre che è in cielo e vicino a noi... ma mani a volte vuote anche del sapore di una stretta di mano, perché hanno paura di affidarsi alle mani degli altri che sai grinzose.
- Con i passi sicuri, per la sua fede, senza tentennamenti, come i passi del buon Pastore che è davanti, in mezzo, dietro il suo gregge, mentre attraversa la valle oscura, rassicurando tutti, come il Gesù "Pastore grande delle nostre anime"... ma a volte con le ginocchia che gli tremano per la paura di sbagliare e la debolezza di non farcela.
- Con il sorriso negli occhi che trasmettono "in diretta" la carezza del Padre, invitano alla speranza, come devono essere gli occhi di Dio... ma a volte con nel fondo degli occhi una lacrima, grande come il mare, che é il silenzioso racconto del dolore dell'uomo.
- Sempre vicino e pronto a rialzarti quando cadi; senza mai permettersi il più piccolo giudizio che reputa ingiusto e capace solo di spezzare gambe già rotte; preoccupato solo di parlarti della "festa del Padre" preparata per il figlio che ritorna tra le sue braccia, come ha fatto Gesù Risorto... ed a volte narrandoti anche lui la sua avventura di figlio prodigo che per un attimo si è allontanato dalla casa del Padre.
- Capace di piangere con te, senza stupide parole di copertura, un pianto che è il racconto della Croce e della Resurrezione, come Cristo Crocifisso e Risorto... Ed a volte in cerca di qualcuno che pianga con lui per non sentirsi solo.
- Che quando stai bene, non riesci mai a trovare, perché nella lunga processione degli uomini, lui è sempre in fondo alla fila con chi non ce la fa a tenere il passo degli altri, come ha fatto e fa Gesù... ma a volte per il gusto stupido di provare la vitalità delle sue gambe, appare tra i primi, godendosi una vana gloria che non gli spetta.
- Che quando prega e contempla, pare tocchi le altezze di Dio e senti però che si porta dentro l'uomo... e quando ama scende gli abissi dell'uomo, portandosi dietro Dio.
- UNO che fa della sua vita quotidiana un pezzo di pane spezzato per chi ha fame, tanto da sembrare la sua vita "una Messa che dura ventiquattro ore"... ed a volte recita la parte del ricco Epulone che non dà ascolto al grido di Lazzaro, perché dimentica l'altare.
- UNO che ama senza misura, o meglio ha come misura l'amore di Dio... ed a volte per grettezza ama "a centimetri".
- UNO a cui affidarsi totalmente perché il suo amore è dono, servizio, puro come l'ostia che ha tra le mani; nelle cui braccia puoi riposare con la tranquillità del bimbo avvezzato in braccio a sua madre; sicuro che la sua gioia è che tu abbia gioia.
- UNO la cui pace è non avere pace finché tu sia in pace.
- UNO insomma che cammina a fianco sulla tua strada facendoti respirare l'aria del Cielo e sentendo l'afa di questa terra.
- UNO che è come CRISTO, oggi, sempre vicino agli uomini.
Mons. Antonio Riboldi
Vescovo di Acerra (Na)
in Lotta come Amore: LcA ottobre 1986, Ottobre 1986
Luigi Sonnenfeld
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