Caro Luigi, ci manchi e tantissimo. Giriamo là, per le ferraglie sparse, guardiamo dietro il banco ma fra gli scaffali ordinati in un fantasioso disordine, non ti vediamo, burbero sorridente, serio e scanzonato, a gettarci in faccia che "basta, è l'ora di lavorare". E martella lassù l'aria compressa, bofonchia sotto il banco la saldatrice e frigge sui grigliati a lampi accecanti... Ma tu non ci sei. Rolando borbotta riverberato dal fuoco della forgia e si sfoga a martellate rigirando il ferro acceso sull'incudine. Noi si gira al largo e cioè Sergio, Pierino e quel vagabondaccio di Giancarlo, perché è un po' nervoso Rolando, ora che non ci sei tu tutto il lavoro del ferro tocca a lui. Anche perché, che vuoi farci, Sirio è davvero un po' vecchietto e basta un po' più di fatica e s'ammala subito (si ammala sul serio, non è che lo fa apposta).
Meno male che c'è Beppe a fare le sedie e quanta paglia arrotola, poveraccio. Fortuna che ha il dono della parola e arrotola anche un chiacchierare continuo. Un po' per tentare d'istruire il suo allievo Roberto, pieno di buona volontà ma piuttosto pasticcione e poi perché è Beppe, come sai bene, il centralino (non soltanto telefonico) dell'azienda: chiunque si affaccia dentro il capannone, si ferma a trattare con Beppe, un po' perché lui ha le sedie per sedere e poi, c'è poco da fare, non se ne dà a vedere ma è lui che regge e domina la piazza.
E non ti dico della ceramica, lì dentro c'è la cultura dell'azienda. La Franca è dell'USL e quindi te la raccomando, non è l'autorità ma un po' d'ariette se le dà, la bimba. E figurati l'Eleonora perché lei è dall'Accademia delle Belle Arti e è chiaro che qui, fra una mostra e l'altra, ci sta guardando tutti dall'alto. E ora non posso che ricordarti l'infinita voglia di paste di Pierino, lo struggente sentimento della Katia, i dolcissimi sbadigli di Federica, lo sguardo di coniglio di Domenico, la fiamma d'amore della Ines quando suona il pulmino d'Angiò, gli abbracci affettuosi-pesanti della Stefania e le effervescenze di Diego quando sogna una gita lunga, lunga... Insomma va tutto bene alla ceramica e è per questo che fino a che non ritorni tu la forza lavoro basta così. Ci sarebbe da salire le scale e certo "di sopra" tutto è ad alto livello. Produzione raffinata della Cecilia di carta-pelletteria, il telaio tesse le speranze dell'Antonella e di lassù all'ora esatta volteggia una voce, è quella di Giancarlo che suona la sirena,
Ai piedi della scaletta di legno, come ben sai, giace il silenzio disarmato degli obiettori e mentre tagliuzzano un po' di pelle in borse e cinture, ringraziano S. Massimiliano loro protettore, ché, tardando tu a ritornare possono tranquillamente dedicarsi alla pace.
. Per tutto il resto stai tranquillo perché come ben sai l'amministrazione è in buone mani, con Elena e la sua pignoleria, tutto è sempre in pareggio. Perdonerai se l'ARCA di Viareggio che, certo senza di te galleggia ferma all'ancora sulle acque stagnanti di via Virgilio, 222, ha cercato di raccontarti che gli imbarcati resistono con buona volontà, ma è stato anche per salutare gli imbarcati di quell'altra ARCA, ad Asella in Etiopia. Certo lì ti ci trovi bene perché chissà che bravi quei giovani ai quali sei maestro di carpenteria in ferro. E ci strugge un po' di gelosia, a dir la verità, perché dato che sono neri può anche darsi che tu, caro Luigi, vuoi loro più bene che a noi che siamo bianchi e sbiagiuliti.
Ma insomma salutali da parte nostra, dì loro che semmai ti abbiamo prestato, non di più e questo tuo allungare quasi di tre mesi c'impensierisce un po', ma siamo contenti per te, perché questa esperienza ti renda ancora più in gamba e perché così ci porterai al tuo ritorno un po' di saggezza africana e tu sai quanto ne abbiamo bisogno... Ciao, caro Luigi africano, ti siamo tutti vicini e se tu ascolti risenti i nostri discorsi a bricco, ma anche un vociare pieno di affetto.
In tuo onore Giancarlo ogni giorno fa galoppate di cima a fondo il capannone. Perché lui crede ancora di essere un cavallo...
Viareggio 15 - 9 - '86
la tua ARCA
in Lotta come Amore: LcA ottobre 1986, Ottobre 1986
Luigi Sonnenfeld
e-mail
tel: 058446455