Sud Africa

LETTERA PASTORALE ECUMENICA
17573. DURBAN-ADISTA. Sette leaders religiosi sudafricani, tra i quali l'arcivescovo di Durban, mons. Denis Hurley, hanno scritto insieme una Lettera pastorale ecumenica per il Natale nella quale denunciano la contraddizione che c'è tra lo stato di emergenza, che perdura nel paese e le festività natalizie. I leaders religiosi affermano di non poter dimenticare le centinaia di bambini che trascorreranno il Natale in carcere, le migliaia di persone detenute, gli uomini e le donne che sono stati torturati o uccisi, i milioni di disoccupati. "Come possiamo ignorare" chiedono "la presenza di migliaia di soldati nelle 'township', le restrizioni all'informazione, la limitazione del diritto a riunirsi e ad esprimere la propria opinione, il clima di paura che regna nel cuore di tanta gente. I capi religiosi chiedono che cessi il clima di terrore creato in tutto il paese dallo stato di emergenza, che vengano liberati i detenuti e i prigionieri politici (a cominciare dal leader del Congresso Nazionale Africano Nelson Mandela), che siano riconosciute le organizzazioni che oggi devono operare clandestinamente, in modo che si possano avviare negoziati per risolvere pacificamente i problemi del Sud Africa. La conferenza episcopale cattolica, da parte sua, ha protestato l'11 dicembre con una nota contro le limitazioni poste alla stampa dal governo di Pretoria; "la completa soppressione della cronaca sugli avvenimenti durante lo stato di emergenza conduce ad una situazione inaccettabile e pericolosa". "Il comportamento degli organi di sicurezza" continua la nota, "deve poter essere osservato da tutti per essere controllato, esso non deve avere nulla da nascondere".

DOCUMENTO DAL "SUNDAY STAR" - 7 Dicembre 1986 - Rapporto sui "detenuti-bambino".
Un terrificante documento sulla repressione dei bambini in Sud africa è stato divulgato la scorsa settimana, dando particolare urgenza alla campagna della Black Sash per ottenere il rilascio di tutti i bambini detenuti entro Natale. Il rapporto - pubblicato dal Comitato di Sostegno Genitori dei Detenuti (DPSC) - afferma che i bambini che crescono nei nostri sobborghi sono la parte di popolazione più brutalizzata dall'apartheid - economicamente, socialmente, educativamente, politicamente e psicologicamente. Secondo le più recenti cifre della Black Sash, ci sono fra i 1300 e i 1800 bambini attualmente in prigione, Il DPSC sostiene che 8800 bambini sono stati imprigionati negli scorsi cinque mesi. Il rapporto del DPSC si riferisce alle numerose dichiarazioni dei bambini detenuti che asserivano di essere stati picchiati e torturati mentre erano in prigione. Ex-detenuti si lamentavano anche circa le non igieniche e sovraffollate condizioni della detenzione. Gli autori del rapporto fanno notare che molti dei bambini esaminati erano stati in prigione per almeno tre settimane senza alcuna visita dei genitori o amici e avevano sperimentato qualche tipo di interrogatorio, tortura o isolamento. Il rapporto si riferisce a numerosi casi di ex-detenuti che provano un profondo senso di impotenza. Ex-detenuti riferivano che questi sintomi continuavano ad esistere dopo il loro rilascio nella forma di sentimenti di mancanza di speranza per il futuro e un senso di inutilità della vita. Bambini che avevano sperimentato l'interrogatorio spesso avevano un aspetto provato dopo il rilascio, aggiungeva il rapporto. "Un quindicenne descriveva la sua vita come insignificante per la polizia, i suoi genitori, i suoi amici, i suoi nemici, perfino per se stesso", Sebbene nessuno degli ex-detenuti che erano stati consultati dal DPSC avesse tentato il suicidio "non era insolito che un bambino parlasse di suicidio". "Abbiamo incontrato sintomi che esprimono quella totale alienazione della vita. Questa alienazione si manifesta così frequentemente che ha, in modo convincente, confermato che la detenzione interferisce sul normale funzionamento psicologico. La prospettiva di affrontare la vita diventa opprimente e questo crea un' angoscia dalla quale sembra non esserci altra fuga che l'immagine della morte"... I consigli del DPSC scoprirono anche che i bambini che erano stati detenuti sembravano aver perso la loro infanzia. "Così, spesso, giovani fra i l0 e i 14 anni sembravano avere la serietà e l'inflessibilità di un cinquantenne."...




Guy Jepson


in Lotta come Amore: LcA gennaio 1987, Gennaio 1987

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