A proposito... della diocesi con le stellette

Seguo con attenzione - spesso dissentendo - il giornale Avvenire, quotidiano di cosiddetta ispirazione cattolica: in questo mese di Novembre 11/12/13/14 un susseguirsi di articoli sulla violenza.
LA CHIESA CONDANNA LA VIOLENZA DELL'IRA
L'attentato terroristico di Ennis-Killen ha destato un senso di orrore e repulsione quale l'intera comunità cattolica non provava da tempo.
Chi aiuta i terroristi o nasconde armi, chi aiuta i responsabili di violenza a fuggire, chi si presta all'omertà si addossa le medesime colpe dell'Ira "a tutti costoro noi diciamo molto solennemente che anch'essi sono rei dei crimini d'omicidio". La dichiarazione si conclude con un'inequivocabile sentenza ammonitrice per ogni fedele "È peccato aderire ad organizzazioni votate alla violenza o restarne membri. È peccato sostenere tali organizzazioni o anche fare propaganda presso altri perché li sostengano".

1987 ANNO RECORD DI VITTIME GIOVANI: È EMERGENZA NON HANNO
NÈ LAVORO NÈ MODELLI, ECCO PERCHÈ SI DROGANO:
"Per affrontare con serenità il problema droga - ha osservato d. Luigi Ciotti, del gruppo Abele di Toriru _ non bisogna considerarlo avulso dal rapporto generale che i giovani hanno con la società".

NUOVI CASI DI VIOLENZA SU MINORI, SIAMO IN EMERGENZA
DICE IL MINISTRO RUSSO IERVOLINO.
Nella stessa pagina 7 di Venerdì 13 Novembre; l'ultima tratta di minori scoperta tra il Sudamerica e l'Europa riporta in luce la situazione di estrema miseria in cui vivono milioni di persone nel Sud del globo.
Argentina 30 milioni di abitanti, il 23% dei quali non ha abbastanza per vivere, né cibo né acqua, né servizi sanitari. La unità di questo 23% è costituita da giovani al disotto dei 18 anni.
Il presidente del CID, l'organizzazione che riunisce gli operatori dell'informazione che si battono favore dell'infanzia e dello sviluppo, vive a Buenos-Aires e conosce a fondo la situazione del suo paese l'Argentina, fino a non molti anni fa una delle nazioni più ricche del mondo.
"Nel 1976 - anno di presa del potere della dittatura militare il nostro debito con l'estero era di 5 mila miliardi di dollari. Nel 1986 la cifra è arrivata a 45 mila miliardi. Forse è banale, ma la realtà è che la ricchezza si è trasferita, convertendo il capitale produttivo in capitale finanziario".
E sono naturalmente i poveri a pagare le più drammatiche conseguenze di tutto ciò.
"La situazione interna - seppure migliorata - sconta gli errori e le violenze di tanti anni di dittatura. L'Argentina è l'unico paese dell'America Latina che ha molto più analfabetismo oggi che 20 anni fa... troppi dei nostri bambini continuano a vivere abbandonati nelle strade, come figli di nessuno".

A GENOVA, OLTRE 300 DONNE L'ANNO SUBISCONO VIOLENZA CARNALE.
I casi registrati sono tremila dal 1961 al 1982, ma molti altri non sono stati denunciati.

IERI (12 NOVEMBRE) LA CERIMONIA: L'ORDINARIATO MIUTARE DIVENTA DIOCESI.
L'ordinariato militare italiano ha ricevuto ufficialmente i nuovi statuti che danno avvio alla Costituzione Apostolica "Spirituali Militum Curae" emanata il 21 Aprile 1986 dal Papa. Con il Nunzio Poggi, il cardinale Poletti, Mons. Giovanni Battista Re segretario della congregazione per i vescovi, (gli ordinariati militari dipendono nella maggioranza, proprio dalla congregazione per i vescovi, alcuni però dipendono dalla Congregazione per l'Evangelizzazione dei popoli) del segretario della CEI mons. Camillo Ruini, era naturalmente presente il vescovo militare generale di corpo d'armata mons. Gaetano Bonicelli, che è stato uno degli artefici del cammino pastorale e giuridico che ha portato alla redazione, di questi nuovi statuti.
Fanno parte di questo ordinariato militare tutti i battezzati che a vario titolo appartengono in modo continuativo o temporaneo alla struttura militare. La diocesi con le stellette ha 558 chiese, 150 cappellani ordinari e 95 ausiliari; le religiose addette agli ospedali militari sono 285.
Mons. G. Bonicelli ordinario militare - vescovo - generale di corpo d'armata - guida, dal 28 Ottobre 1981, di questa chiesa con le stellette, spiegava in un'intervista recente che la nascita di questa istituzione è antica: le radici arrivano fino all'imperatore Costantino (colui che vide prima della battaglia la croce splendente "In questo segno vincerai") che fattosi cristiano introduce nel suo esercito un vescovo e un corpo di sacerdoti. Importante da sottolineare è la dimensione evangelizzatrice che questa presenza sacerdotale compie (Mons, Bonicelli è anche presidente in Italia del centro di Orientamento Pastorale) "con i miei vicari nel 1986 abbiamo amministrato 14 Cresime e numerosi Battesimi; è un servizio che mettiamo a disposizione di tutta la comunità cattolica italiana".
Il l0 Marzo 1986 il papa - ai cappellani convenuti all'udienza - sottolineava che "il compito del cappellano è divenuto oggi più esigente, ma anche più prezioso, per la chiesa e l'intera società... Non sarebbe saggio che la Chiesa trascurasse l'opportunità preziosa di incontro e di dialogo legata al periodo del Servizio Militare. Un periodo di servizio di pace e di libertà "nel doveroso rispetto di legittima scelta alternativa" un servizio che i cappellani sono chiamati a dare in modo particolare perché, sempre per ricordare le parole del Papa "la cura della pace e dunque la sopravvivenza dell'umanità, richiede oggi un'attenzione ed un equilibrio particolari".
Come sacerdoti siete chiamati a dare il vostro contributo a questa buona causa, educando gli uomini, i giovani soprattutto - alla maturità cristiana.
Dal 1976 al 1983 in Argentina l'ordinario militare e i cappellani dovevano sottolineare la dimensione evangelizzatrice di questa presenza sacerdotale nell'Esercito che aveva preso il potere con un golpe militare.
Data l'insistenza sulla Diocesi con le stellette noi vogliamo insistere su alcune pagine da "Nunca Mas'' rapporto della Commissione Nazionale sulla scomparsa di persone in Argentina - un libro che molti miei amici non hanno avuto il coraggio di terminare la lettura per l'orrore e lo sgomento provato alle prime pagine.
"Ai delitti commessi dai terroristi le forze armate vollero mettere fine con un terrorismo molto peggiore, contando, dal 24 marzo 1976 sulle forze e l'impunità dello stato dittatoriale! Si dedicarono, quindi, a sequestrare, torturare, uccidere migliaia di esseri umani.

"CURA DELLA PACE E SOPRAVVIVENZA DELL'UMANITÀ"
"Una volta vidi come un detenuto nudo era sotterrato vivo, lasciandogli fuori della fossa solo la testa; la terra veniva bagnata e poi schiacciata perché fosse più compatta; tale supplizio durava 48 ore. Generava crampi molto dolorosi e infezioni sulla pelle, In due occasioni assistetti a delle fucilazioni in questo campo; a sparare per primo era il generale Antonio Bussi. Egli poi obbligava gli ufficiali di grado più elevato a fare lo stesso... ogni 15 giorni si assassinavano 15 - 20 persone" (Pag. 235).

ECCO LA MORTE COME ARMA POLITICA, LO STERMINIO.
La morte come conseguenza della tortura delle scariche elettriche, dell'immersione, del soffocamento; la morte di massa, collettiva o individuale; la morte premeditata; la morte come conseguenza di lancio in mare dall'elicottero, di fucilazione. "I sequestrati, dopo essere stati fucilati, venivano gettati in una fossa scavata in precedenza. Legati mani e piedi, imbavagliati e bendati, venivano fatti sedere sulla sponda della fossa e nel medesimo istante si sparava loro un colpo." (Pag. 245)

"EDUCANDO GLI UOMINI, I GIOVANI SOPRA TUTTO, ALLA MATURITÀ CRISTIANA"
Un altro fucilato fu Fernando Jara. "Furono pure condotti alla Escuelita 16 ragazzi della UES ognuno dei quali aveva circa 17 anni; furono torturati perché riconoscessero di essere gli autori di un attentato alla Agenzia Ford di Bahia Blanca, avvenuta a metà dicembre del 1976. Solo due di quei ragazzi rimasero con noi; gli altri risultarono morti in uno "Scontro armato" vicino a La Plata." (Pag. 241) Ecco i modelli di vita donati ai giovani dalla dittatura militare! li terrorismo di stato perseguitò con speciale accanimento i religiosi che erano impegnati con i più bisognosi e che sostenevano un atteggiamento di denuncia di fronte alla violazione sistematica dei Diritti umani. Fu così che i sacerdoti, religiosi e religiose, seminaristi, catechisti, e membri di altre confessioni cristiane dovettero soffrire il sequestro, le vessazioni, le torture, la morte.
I responsabili militari della repressione mentre sbandieravano lo stile di vita occidentale cristiano avevano un permanente disprezzo per la creatura umana. Il colonnello J. B. Sasion affermava "l'Esercito rispetta l'uomo in quanto tale, perché l'esercito è cristiano".
L'ammiraglio Massera nel 1976 in una intervista a Famiglia Cristiana: "Però, visto che tutti operiamo spinti dall' amore, che è il cardine della nostra religione, non abbiamo problemi fra noi e le nostre relazioni (Chiesa cattolica) sono ottime, come si addice a dei cristiani" (Pag. 397)
In tempi più recenti (1983) il generale Videla, parlando del rapporto finale sugli scomparsi reso noto all'ultima giunta militare disse che si trattava di un "Atto d'Amore".
"Ci tolsero i cappucci e il Capitano Acosta ci disse che in occasione della festa del Natale Cristiano avevano deciso di farci assistere alla Messa, confessarci e comunicarci se eravamo credenti oppure ottenere una tranquillità spirituale se non lo eravamo: ci invitò a pensare che la vita e la pace erano possibili... nel frattempo si udivano le grida di coloro che erano torturati e il rumore delle catene di coloro che erano condotti al gabinetto... "
"Nel sotterraneo vidi arrivare i sequestrati: udivo le grida dei torturati, il pianto dei neonati in prigionia. Conobbi ciò che era la "guerra sporca" condotta da esseri che decidevano della vita altrui come se si trattasse di semplici numeri, guidati secondo loro dalla mano di Dio che li aveva incaricati del grande lavoro" (Pag. 399).
"Una volta venne nelle carceri il Vescovo Witte, accompagnato dal Capitano Marcò che aveva in braccio il figlio di G. Borelli, nato in prigionia; lei si trovava in un altro settore delle stesse carceri; il Vescovo celebrò una Messa per noi detenuti che eravamo tenuti per un braccio da un carceriere; finita la Messa il Vescovo consegnò ad ogni prigioniero una medaglia e dette un abbraccio che il Papa Paolo VI mandava ai prigionieri politici. Quando giunse il mio turno per l'abbraccio, sussurrai al Vescovo che avvisasse la mia famiglia che mi trovavo lì, che stavo bene e che non si preoccupassero; la mia famiglia non ricevette mai il messaggio". (Pag. 400)
Si vede che il Vescovo Witte era troppo impegnato nelle visite pastorali, nell'amministrazione delle Cresime e non aveva tempo per "L'opportunità preziosa di incontro e di dialogo" con la famiglia di un detenuto politico.
"Molti deliravano. Una volta, mentre dovevo essere torturato, udii Haig (Commissario Generale) che dovevano farli confessare, ed in realtà si riferiva ad una confessione che mi fu richiesta da Mons. Medina il quale mi assicurò che in cambio avrei ottenuto il perdono ed il giudizio. Gli dissi che non avevo nulla da confessare. Mi rimproverò di essere testardo e coloro che si trovavano vicino a lui cominciarono a picchiarmi".
Che abisso tra Mons. Medina (sembra che sia sempre in servizio presso l'esercito Argentino) e Mons. Angelelli Vescovo della Rioja trovato cadavere nell'agosto '76 sulla strada col cranio spappolato, come se l'avessero distrutto a colpi. Aveva detto al suo ingresso nella diocesi "non vengo per essere servito ma per servire, servire tutti, senza differenza alcuna di classi sociali, di modi di pensare o di credere: come Gesù, desidero servire i nostri fratelli più poveri".
Diceva con enfasi il capitano di Vascello Horiaco Majarga in una allocuzione ai suoi militari:
"La nostra istituzione è sana, non è contaminata dalle piaghe dell'estremismo, né dalla falsificazione di un terzo mondo che non dà la vita al vero Cristo, né al tortuoso e demagogico atteggiamento di politici effimeri che ieri hanno adottato posizioni che oggi essi dimenticano".
Noi non vogliamo dimenticare: Nunca Mas = Mai più
Da povero parroco di campagna e fabbro oserei consigliare al Vescovo ordinario. Mons. Bonicelli Generale di Corpo d'Armata, Presidente del Centro di Orientamento Pastorale (ex assistente ACLI) di tener presente per la formazione del Corpo dei Sacerdoti nel suo Seminario di Cappellani Militari, insieme al Vangelo, come meditazione, questo documento terribile e sconvolgente "Nunca Mas" = Mai più.


don Rolando


in Lotta come Amore: LcA dicembre 1987, Dicembre 1987

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