Paginette di fiducia

Discutendo fra noi, ma siamo quasi nessuno a trattare di queste cose. è venuto fuori il problema se continuare o no la pubblicazione di questa lettera agli amici. stampata a giornalino ed inviata con abbonamento postale.
I motivi di questa perplessità sono tanti. E' molto difficile giudicare dell'utilità o meno di una pubblicazione come la nostra. Queste paginette non sono ricerca culturale di alcun genere. nemmeno teologica. di spiritualità, di problemi pastorali ecc. Non vi si agitano problemi di politica o almeno di politica ad alti livelli. nemmeno sindacali o di etica individuale o collettiva.
Riflettono forse e con semplicità ed umiltà anche se appassionatamente, la fatica di uno scavare fra le sabbie, le rocce e la terra buona del nostro tempo, le vene d'acqua nascoste, quelle misteriose, dalle quale può scaturire il filo cristallino di un po' di Speranza. E può darsi che raccontino non molto di più del bruciore delle dita consunte per lo scavare a vuoto, della fatica dell'inutile, della stanchezza perfino del cuore. Ma possono forse anche significare queste paginette, l'ostinazione di una Fede che s'indurisce nel credere, nello sperare, nell'aprire, spalancare l'anima a TUTTO quello che pure sta venendo e non sembrerebbe, al farsi di tutto ciò che sembra irrimediabilmente in disfacimento. al recupero di tutto quello che, senza dubbi è essenzialità e che pare proprio condannato allo svanire nell'inutile.
Perché l'attesa vigile e trepidante, in questo nostro tempo, può essere dono fatto ai fratelli più prezioso di qualsiasi altro dono. La fedeltà è valore per la sopravvivenza dell'essenziale umano assai più dell'aria che si respira.
Perché si può fare a meno anche della Fede, come sembra, ma non si può rinunciare alla Fiducia, pena il suicidio individuale e collettivo dell'esistere umano.
Guardare al futuro e lottare per la sua salvezza - cioè che possa esistere il futuro, che ci possa essere un futuro - è non soltanto lottare contro il nucleare e la sua onnipotenza distruttiva da fine del mondo, ma è anche lottare per la sopravvivenza del cuore dell'uomo, del cuore di carne e d'anima, perché non diventi di pietra.
Che queste paginette siano un segno o un ombra di contributo per questa lotta apocalittica - l'Apocalisse è Parola da rileggere con immaginazione attualizzata - è alquanto presuntuoso. Ma è il tempo in cui niente è saggio rispettare: anche sui francobolli si legge la storia. E anche un asino un giorno parlò al profeta, dato che il profeta aveva perduto la capacità di vedere i segni di Dio.
Forse è questa coscienza d'insignificanza e di inutilità che ci giustifica ad esistere.
Potremmo anche essere una razza di gente in estinzione, come certa specie di animali e di vegetali. Quindi può essere giusto e doveroso cercare di sopravvivere, fino a quando anche il nostro tempo non si sarà concluso e Dio allora provvederà...
Non ha importanza che la barca non tracci che una scia che subito si richiude e cancella anche il passaggio: ciò che conta è indicare, testimoniare, si direbbe, che il fiume è attraversabile anche senza attraversarlo sui ponti, che il lago e anche il mare è navigabile...
Non siamo assolutamente nulla di più di questo «gozzo» - si chiama così, da noi a Viareggio, quella povera barca a remi per non di più che per tre o quattro persone. - Non vi possiamo nemmeno offrire d'imbarcarvi con noi quindi, ma vi possiamo dire però che il mare è navigabile e si può non avere paura a prendere il largo. Non possiamo molto di più. Ma in questi tempi anche questa testimonianza, a ripensarci, può avere il suo valore.
Rimane il grosso problema e suscita in noi tanta perplessità, della grossa somma di denaro che è inevitabile spendere per stampare e spedire queste paginette. Che gli amici ci aiutano nella quasi totalità della spesa, non è che ci mette l'animo in pace. Anche se è vero che ormai tutto si paga a milioni, a miliardi. E crescerà più ancora - è impossibile sapere fino a quale misura - il prezzo che sarà richiesto per salvarsi dal naufragio universale e dall'appiattimento, dalla banalizzazione personale. Anche chi non è disposto al "cambio" in moneta sonante di lotta, vi è costretto se non altro dal fatto che la vita stessa non conta più niente. Una macchina te la porta via sulla strada. Un proiettile, sparato da chi sa chi, te la stronca. Il nucleare la incenerisce a umanità intera fino a poterne cancellare l'esistenza. Se si conta e si vale qualcosa è perché e in quanto si può servire allo sfruttamento.
Solo nella valutazione di Dio ci ostiniamo a credere che ogni essere umano vale quanto vale il Figlio di Dio. Ma è un "cambio" che soltanto la Fede e di quella purissima, può riuscire ad apprezzare.
Intanto rimane vero che queste paginette stampate costano ad ogni numero oltre 300.000 lire.
E' giusto spendere questi soldi per queste paginette e continuare a chiedere agli amici qualcosa della loro generosità?
Da mettere in conto anche il servizio postale che - è esperienza - seppellisce sicuramente o più verosimilmente brucia o vende gran parte dei giornaletti e pubblicazioni "senza padrone". Per ragioni politiche o per insufficienza di servizio che sia. L'abbaiare dei cani randagi, bastardi, "senza collare", è un fastidio per tutti, compresi gli accalappiacani: è consigliabile assai rendere loro difficile il sopravvivere.
Tutto considerato, per il momento, specialmente se gli amici ci danno una mano, affrontiamo 1'80 con l'intenzione di tirare avanti per la nostra rotta, cioè di continuare "la navigazione" con gli occhi alle stelle e le vele sottovento. E se si scatenerà "il fortunale" la preoccupazione non è per noi, ma è soltanto per la paura che sia ancora una volta il diluvio, tanto più che nemmeno sul filo dell'orizzonte, sembra che si stia costruendo un'arca di Noè per la salvezza del seme della vita.



in Lotta come Amore: LcA gennaio 1980, Gennaio 1980

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