(4) NASCITA DI GESU'
Gesù respinto a Nazareth
«.... Gesù entrò nella sinagoga. Gli fu dato il libro del profeta Isaia e apertolo, lesse:
Lo Spirito del Signore è sopra di me: perciò mi ha consacrato e mi ha inviato a portare ai poveri la buona novella, ad annunciare la liberazione ai prigionieri e la vista ai ciechi, a rimandare liberi gli oppressi e a predicare l'anno della liberazione di Dio. Si sedette e dopo molte cose disse: in verità vi dico nessun profeta è accetto nella sua patria, fra i suoi parenti, nella sua casa...
Tutti furono pieni d'ira e alzatisi lo cacciarono fuori della città e lo condussero fino sull'orlo di un precipizio per gettarlo di sotto. Ma Gesù passando in messo a loro, se ne andò».
Un giovane:
Lo so che avete perduto la stima di me. Mi trattate come se fossi un rinnegato, un traditore, quasi una vergogna per tutti. Perché?
Una voce:
Eri veramente un bravo ragazzo. Servivi la Messa tutte le domeniche, attaccato alla sottana del parroco più che a quella di tua madre. Avevamo speranza nel tuo avvenire, anche perché studiavi bene, potevi essere un avvenire sicuro per te, per la tua famiglia e anche per noi, per noi che siamo la tua gente...
Un'altra voce:
Poi ci hanno raccontato cose strane di te. Che tu parli di un'altra fede cristiana, che vuoi cambiare la Chiesa perché questa va tutta in malora, tradisce i poveri (e in fondo può anche essere vero!), sta dalla parte dei ricchi, dei potenti (... e anche qui potremmo essere d'accordo!), ma vai fuori del seminato quando, come si sente dire, parli di rivoluzione, che bisogna rovesciare tutto il sistema... è un po' troppo, figliolo caro, e cominci seriamente a dare dei sospetti...
Il giovane:
Molte cose sono cambiate, è vero, da quando ero ragazzo e sono vissuto qui in mezzo a voi. Ma poi la vita mi ha preso, ma più che tutto ho capito che se volevo continuare ad essere cristiano, non bastava più l'adattarmi alla Messa della domenica e alle associazioni della parrocchia che vanno bene fin quando si è ragazzi perché quello è il tempo di giocare a palla, ma quando si comincia a giocare questo terribile gioco della vita, allora il mondo diventa più grande e i problemi, se si ha coscienza, prendono e travolgono a costo di tutto... una crisi terribile, ma poi ho ritrovato una Fede, ho scoperto veramente il Vangelo e ho fatto le mie scelte...
Il parroco:
Dicendo queste cose tu offendi anche me e tutto quello che rappresento, come se il Vangelo che io e la Chiesa si predica non fosse quello vero...
Il giovane:
Sì, è quello vero, ma Gesù diceva: fate quello che dicono ma non quello che fanno. Il Vangelo non è parola da insegnare, è Parola da vivere e da insegnare, anche se chiede la sua fedeltà impegni terribili che possono arrivare fino alla croce.
Una donna:
Allora tu saresti come un santo... mi fai proprio ridere... conosciamo tuo padre, tua madre, sappiamo tutto di te... un santo! Sei un pericolo pubblico da quello che raccontano e da un pezzo in qua, per colpa tua, la polizia gira più spesso da queste parti.. ci stai scocciando, ragazzo, con la tua santità, il tuo nuovo cristianesimo, assai più di quello che immagini.
Una ragazza:
Mi impressioni, però, caro fratello, e può darsi che la tua fede sia quella giusta. Tu paghi di persona la fede che hai scelta. Quel tuo rifiuto di fare il militare per motivi di fedeltà alla tua scelta cristiana mi ha profondamente impressionata. Sappiamo che hai rifiutato offerte di lavoro che ti potevano aprire una buona carriera, anche politica, se venivi a compromesso con la tua coscienza e ti adattavi ad un cristianesimo fatto soltanto di preti e di frati, di vescovi e papi... E' giusta invece la tua scelta politica, perché ti sei messo dalla parte dei poveri, degli oppressi. Ha ragione lui, siamo noi che continuiamo in una fede che non va più in là dell'accendere una candela o di dare cento lire d'elemosina...
Per noi giovani ci vuol altro ormai, se proprio lo volete sapere...
Il Parroco:
Basta, io me ne vado perché vedo che non c'è più rispetto e carità e dove non c'è carità non c'è Dio. E ricordati, figliolo, che fuori della Chiesa non c'è salvezza...
Il giovane:
Ma io non intendo essere fuori della Chiesa. Voglio soltanto...
Una voce:
Vattene per il tuo destino e lasciaci in pace...
Il giovane:
Siete dei poveri, perché non volete essere liberi? L'operaio è schiavo del suo bisogno di lavoro, ma è libero per la sua lotta e verrà il giorno...
Una voce:
Non sei un profeta, né figlio di profeti... e in ogni caso non vogliamo profeti fra noi... noi siamo per l'ordine e il rispetto della legge...
Un 'altra voce:
Sei un sovvertitore del popolo, metti sottosopra la religione, uno scomunicato sei... via, fuori di qua...
Un'altra voce:
...prima che ti gettiamo fuori a pedate...
(è venuto fuori a poco per volta una specie di tumulto popolare).
in Lotta come Amore: LcA ottobre 1979, Ottobre 1979
Luigi Sonnenfeld
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