Nascita di Gesù

La voce
«... e si compirono i giorni del suo parto.
E diede alla luce il suo figlio, il primogenito, e lo fasciò e lo adagiò in una mangiatoia, perché per loro non c'era posto nell'albergo» (Lc. 2, 6~7)

Scena
E' una donna visibilmente incinta.

Non so perché e da chi, perché ormai è volto sconosciuto, mi è nata questa vita dentro la mia vita.
E' mistero bellissimo, adorabile sentirmi abitata dalla vita. La sento crescere in me ogni giorno e dilata il mio vivere senza misura.
Non so perché (e mi ribello a che sia così orribile mondo), perché dev'essere come se fosse la mia morte questa vita dentro di me.
Mi hanno buttato fuori di casa con orrore perché mi sono lasciata vincere dall'Amore.
Sono sola abbandonata a me stessa, non so dove andare, perché dove mi hanno detto di andare non voglio.
Sento che gli occhi mi guardano con orrenda malizia e scrollano il capo come davanti ad una pazza.
Gli amici, mi hanno chiuso la porta in faccia. Nessuno più mi conosce e vuol saperne di me. E' come se portasse sgomento questo mio ventre rigonfio di vita. Sono maledetta perché ho concepito per Amore e non secondo la legge.
Stamani sono fuggita là dove la disperazione e la buona parola di amici mi aveva condotto. Non voglio uccidere la mia vita, la morte non entrerà nel mio seno. Anch'io sono benedetta fra tutte le donne e benedetto è il frutto del mio ventre, come Gesù.
Mi cercherò una grotta, una capanna qualsiasi, una mangiatoia colmata di paglia.
Anch'io sola, soltanto davanti al mio Dio, al mio Dio che è Padre, darò alla luce mio figlio.
Verranno gli angeli e canteranno gloria a Dio e pace agli uomini, perché è nata la vita e spero che l'Amore dei poveri fascerà questo mio figlio e la gioia della vita lo allatterà.

(a poco a poco la scena diventa sempre più buia)

Ma ora parlo ai quattro venti del mondo. Tu non sai cos'è una donna incinta. Poesia, Sentimento. Anche Fede.. D'accordo. Ma più che tutto è vita di essere umano nella mia carne. E' una vicenda attuale e futura inimmaginabile che è iniziata in questa terra che è il mio ventre. Scivolata dal ventre di un uomo dentro il mio ventre di donna, la storia di un essere umano, qui, in me, s'inizia.
Perché il nascere della vita?
E' qui il mistero del mondo più profondo, un abisso dove è inutile fissare gli occhi per vedere qualcosa.
Dio. La donna fortunata, veramente «beata» è lei Maria che unica le è stato dato e ha saputo che la sua maternità era da Dio.
Ma la nostra gravidanza è da Dio o è dall'uomo?
E spesso da uomo che non è uomo.
Forse allora la vita non vita umana. Perché non è vita umana ciò che non nasce da volontà di uomo e di donna.
Come non è da Dio ciò che non è nato da Dio ma da volontà di carne, da volontà di uomo.
E per una donna incinta vi è sempre meno posto «nell'albergo» che è la convivenza umana. Allora è assurdo pretendere e imporre che basti una grotta, una stalla, una mangiatoia... E consolarsi che gli angeli canteranno pace: non sanno più ormai a chi cantare se continuano a cantare «agli uomini di buona volontà».
Forse è venuto il tempo in cui è pura utopia e folle assurdità pensare e credere che la nascita è Mistero di Fede?
Natale è la nascita di Gesù Cristo ma Natale non è la nascita di una creatura umana. Se sempre meno c'è posto per l'uomo, sempre meno vi è posto per Dio che si fa Uomo.
Il progetto cristiano della vita-umanità s'incrina e si annebbia nell'impossibile fin dal primo momento del concepimento. E non per via della legge abortista, ma perché non c'è posto nell'albergo dell'esistenze umana e nemmeno in quella cristiana. E non c'è posto perché tutto, assolutamente tutto, dev'essere e non può che essere «mio»: non è mai assai nemmeno per me che sono, cosa vuoi che rimanga per te che vieni?


in Lotta come Amore: LcA luglio 1979, Luglio 1979

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