Comunità di Fede

Ringraziamo tutti quegli amici che hanno manifestato a questo nostro piccolo foglio tanta affettuosa accoglienza unita alla raccomandazione di continuare questo nostro incontrarci e ritrovarci insieme anche se questa nostra "comunità" è soltanto o quasi sulle pagine di un giornaletto.
Una comunità di amici che si raduna e si riconosce nel brevissimo spazio di queste paginette: e vi vive una scelta di Fede, una ricerca di Dio, la dolce e misteriosa fatica di scoprire una Presenza in noi, intorno a noi, nella realtà storica che ci troviamo a vivere.
Vi ringrazio della bontà che avete a leggere questa nostra lunga «lettera agli amici». Tanto più che leggere non è facile nell'ingranaggio a volte così spietatamente divoratore del nostro quotidiano. Di tempo disponibile ne rimane veramente poco, mangiato com'è da un'infinità di cose, di problemi, di preoccupazioni. E poi la stanchezza spesso è sopraffacente, affoga, annienta.
E si rimane lì, come svaniti, in una incapacità perfino di raccogliere e ordinare, pensieri, sentimenti...
E' vero che questo nostro tempo è fiumana che porta via tutto nella violenza del suo straripare inarrestabile.
La rassegnazione non è però una virtù quando diventa passività.
La riappropriazione del se stessi spesso può essere autenticità di liberazione: è rompere dipendenze, spezzare catene di assuefazioni e di abitudini, riprendersi capacità decisionali, operare scelte coscienti, stracciare ogni delega e riprendersi personalmente ogni responsabilità.
Una personalità chiara, serena e quindi ben costruita è condizione determinante per una conoscenza, un'intuizione, un'esperienza di Dio.
La fedeltà a Gesù Cristo è tutta nella testimonianza che la verità di Dio e la verità dell'Uomo costruiscono la pienezza, la totalità della vita umana.
E allora continuiamo ad offrire questa nostra ricerca ma più che tutto la gioia di questa nostra fatica di Fede.
Avendo lasciato sicurezze dogmatiche, arroccamenti in sistemazioni giuridiche, strade maestre di rapporti pastorali, inquadramenti moralistici e liturgici ecc. per vivere mescolati fra la gente, camminare gomito a gomito con tutti, condividendo ogni rischio e sottoponendosi a qualsiasi fatica, è chiaro che quello che possiamo e intendiamo offrire spesso può essere soltanto un sognare: a occhi aperti però, perché è sempre un sognare che vuol dire Lotta, compromettersi, non scendere a patti, ribellarsi e cercare appassionatamente di riappropriarsi la costruzione della vita.
E indispensabile ritrovare la concretezza delle cose, sempre ma specialmente nei momenti di preghiera.
Allora il mondo si apre come un frutto e manifesta il suo nocciolo con dentro sempre il buon seme della speranza.
Questa nostra civiltà risulta essere vestito strappato che è tempo perso rattoppare: s'intravede però la trama del tessuto per il vestito nuovo.
E viene voglia di mettersi a cercare quegli otri nuovi dove riporre il vino nuovo che pur sentiamo spremere sotto il torchio di questi nostri tempi.
Buone vacanze, amici e cioè uno spazio aperto nella vostra interiorità dove vi apparisca all'improvviso e vi si manifesti la presenza misteriosa e dolcissima di Dio e vi convinca che Lui è pace Amore gioia. E che affidarsi a Lui è costruire seriamente la nostra vita e la storia del mondo.
Queste paginette vogliono semplicemente dichiararvi che insieme a voi vi sono amici, una comunità molto dispersa nelle vie del mondo, ma fortemente unita, che si ostinano a credere in Dio, nella Fede che l'accoglienza della sua Presenza è onnipotente creatrice di nuova esistenza, sulla Parola di Gesù e nella forza del suo Spirito.


La Redazione


in Lotta come Amore: LcA giugno 1978, Giugno 1978

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